Regia: Spike Jonze
Anno: 2013
Genere: commedia, sci-fi
Cast: Joaquin Phoenix, Scarlett Johansson, Amy Adams, Rooney Mara, Olivia Wilde, Chris Pratt, Portia Doubleday
La trama in breve:
Theodore è impiegato di una compagnia che attraverso internet scrive lettere personali per conto di altri, un lavoro grottesco che esegue con grande abilità e a tratti con passione. Da quando si è lasciato con la ragazza che aveva sposato però non riesce a rifarsi una vita, pensa sempre a lei e si rifiuta di firmare le carte del divorzio. Quando una nuova generazione di sistemi operativi, animati da un'intelligenza artificiale sorprendentemente "umana", arriva sul mercato, Theodore comincia a sviluppare con essa, che si chiama Samantha, una relazione complessa oltre ogni immaginazione. (fonte mymovies)
Il mio commento:
A me pareva che "her" volesse dire "suo (di lei)".

Ad ogni modo, già regista di "Essere John Malkovich", Spike Jonze confeziona una discreta pellicola, sostenuta grandemente dalle capacità recitative dei protagonisti, uno fisico uno virtuale, e ben reso anche da chi si è occupato del doppiaggio italiano. Apprezzate anche le location scelte, metropoli come Shanghai e Los Angeles, che collocano le vicende in un contesto che potrebbe essere ora così come tra qualche anno, in un mondo più moderno e tecnologicamente avanzato.

Soprassedendo sugli aspetti tecnologici e sulla possibilità che si vengano a sviluppare e distribuire sistemi come Samantha, c'è un passaggio nel film in cui Theodore si sente quasi in imbarazzo nell'ammettere di avere una relazione "virtuale", con la tecnologia. Di esserne ben più che dipendente. Ma si trova di fronte a una serena accettazione: non solo i suoi conoscenti non si imbarazzano affatto - c'è una scena in cui si tiene un pic-nic con Theodore, un collega con la sua compagna, e lo smartphone di Theodore da cui "presiede" Samantha -, ma addirittura scopre di non essere l'unico a sperimentare la ricchezza di un tale singolare rapporto.

Motivo per cui la storia tra Theodore e Samantha - che potrebbe benissimo essere una persona in carne ed ossa che semplicemente non vediamo o incrociamo nella nostra esperienza cinematografica - viene accettata facilmente. E non viene nemmeno scambiata per una sorta di scorciatoia per soddisfare istinti e necessità, soprattutto perché Theodore ci viene presentato come una persona sensibile, creativa, buona, uno fondamentalmente "a posto" sia dal punto di vista mentale che emotivo.