I ministri |
Si tratta di una band formatasi a Milano nel 2003 (come son bravo a copiare da Wikipedia...) con all'attivo 3 album e composta da Davide Auteliano, Michele Esposito e Federico Dragogna. Di loro avevo ascoltato, tempo fa, il singolo Tempi Bui, in onda a rotazione su Virgin Radio.
Ma solo in tempi più recenti ho avuto modo di esplorare la loro discografia e farmi un'idea più precisa delle loro sonorità e delle liriche che cantano.
Ma solo in tempi più recenti ho avuto modo di esplorare la loro discografia e farmi un'idea più precisa delle loro sonorità e delle liriche che cantano.
E mi piacciono, assai e assai.
Probabilmente, ad essere obiettivi, tendono ad avere ritmi a volte un po' ripetitivi e, nell'ultimo album, forse iniziano a cedere al fascino dell'elettronica ma, per come la vedo io, si tratta di scelte loro. Condivisibili o meno, ma loro.
Quel che conta, per me, sono invece le emozioni che mi fanno provare, le sonorità, le vibrazioni dell'animo, la forza e il pathos che trasmettono. I loro pezzi si possono considerare alternative rock, che per alcuni vuol dire indie, per altri punk. Però si cimentano anche con brani più psichedelici (come "Brucia") e altri dai ritmi più lenti, ballate insomma, più melodiche e lente.
Ma ciò che mi piace di loro è l'energia che posseggono, il modo che hanno di vivere la musica, la passione che trasmettono soprattutto grazie alla voce del cantante (Davide Auteliano). C'è poi una vena di sofferenza, di dolore vero, di rabbiosa protesta, di denuncia: si dimostrano critici nei confronti della realtà che vivono e nella quale, ogni giorno viviamo.
Copertina di Fuori, album del 2010 |
Niente canzonette sterili, niente menate per il mal d'amore, Laura non c'è, Eh già e compagnia bella.
Per qualche motivo che non so bene inquadrare, quelle dei Ministri sono note e parole che mi entrano dentro e riverberano.
Ascoltandole è come se accarezzassi qualche verità, come se si risvegliasse in me una certa voglia di riscatto, rabbia energica, non saprei bene come definirla.
Però c'è.
Ascoltandole è come se accarezzassi qualche verità, come se si risvegliasse in me una certa voglia di riscatto, rabbia energica, non saprei bene come definirla.
Però c'è.
Insomma, hanno quel "qualcosa" che me li fa sentire vicini, autentici, "onesti", come se effettivamente mi parlassero, comunicassero per davvero. Non artisti distanti dal reale, ma giovani, ragazzi come me e molti altri, sensibili e insofferenti per come va il mondo, desiderosi di cambiamento e di ribellarsi alle dinamiche attuali che bloccano e fanno ristagnare la società. Italiana e non. Dal punto di vista culturale e non. Emblematica, in tal senso, la canzone "La petroliera", che sembra quai tratteggiare funesti scenari fantascientifici. Eppure, una strada trafficata nell'ora di punta in qualche metropoli come Roma o Milano poco di discosta da ciò che propongono.
I testi suggestivi e intensi uniti alla teatralità cui fa ricorso il cantante per modulare la propria voce, ora più dolce, ora più sofferta, ora rabbiosa e ringhiante ("E' una questione politica!") esercitano un forte potere su di me. Tutto questo unito a ritmi spesso incalzanti, con una batteria prepotente, imperante, che scalpita e si fa sentire, ben amalgamata a chitarre e tastiere e sonorità melodiche, talvolta cupe, talvolta ossessive, addirittura incazzate mi ha notevolmente conquistato.
I testi suggestivi e intensi uniti alla teatralità cui fa ricorso il cantante per modulare la propria voce, ora più dolce, ora più sofferta, ora rabbiosa e ringhiante ("E' una questione politica!") esercitano un forte potere su di me. Tutto questo unito a ritmi spesso incalzanti, con una batteria prepotente, imperante, che scalpita e si fa sentire, ben amalgamata a chitarre e tastiere e sonorità melodiche, talvolta cupe, talvolta ossessive, addirittura incazzate mi ha notevolmente conquistato.
Motivo per cui ultimamente mi trovo ad ascoltarli spesso: sarà una moda, sarà questione di tempo, ora come ora non so dirlo. Però ne dubito.
Così come sospetto che questo gruppo rimarrà ancor a lungo sconosciuto ai più (magari sono già famosissimi e solo io non li avevo mai notati...). Me lo auguro, anche perché sono molto gli spunti di riflessione, le tematiche attuali e le immagini che regalano le loro canzoni.
Così come sospetto che questo gruppo rimarrà ancor a lungo sconosciuto ai più (magari sono già famosissimi e solo io non li avevo mai notati...). Me lo auguro, anche perché sono molto gli spunti di riflessione, le tematiche attuali e le immagini che regalano le loro canzoni.
Provate ad ascoltarli, quindi, e sappiatemi dire ^__^
E proprio per agevolarvi in ciò, eccovi alcuni dei loro brani, un mix preso da vari album ma che spero possa aiutare, voi, ad avere un assaggio di ciò che suona questo gruppo e, loro, a ottenere consenso e a vendere qualche disco in più ;-)
1 commento:
Very very very grazie di esistere ^__^
Venerdì 17 giugno scorso, data del mio compleanno tra l'altro, ho avuto l'occasione di assistere ad un loro concerto alla prima serata dello Sherwood Festival 2011.
E li ho ammirati assai e assai: potenti, incisivi, appassionati, intensi, musicalmente vivi. Non ho ancora ben compreso cosa sia ma, come dicevo anche nel mio post, sono una band che ha "un'anima": sarà la voce, saranno le canzoni, saranno le emozioni che mi fanno provare...non so bene cosa sia, ma li ringrazio dal profondo del cuore. E' stato un piacere ascoltarvi e vedervi. Così come mi ha molto impressionato vedere Davide "navigare" sopra la folla, lasciarsi trasportare dal pubblico e cantare sospeso sopra un mare di mani.
E a quanti di voi ancora non hanno avuto l'occasione di ascoltarli consiglio vivamente di far man bassa dei loro album: ascoltateli e convertite i vostri cuori ^__^
Posta un commento