domenica 13 marzo 2011

Idiocracy

Titolo: Idiocracy
Regia: Mike Judge
Anno: 2006
Genere: Sci-fi, demenziale, distopico


La trama in breve:
Nel descrivere il futuro dell’umanità, le maggiori opere di fantascienza di tutti i tempi propongono spesso una visione di civiltà evoluta e pacifica, nella quale i principi dettati dalla razionalità e dalla saggezza trovano applicazione pratica. 
La realtà però sembra discordare da questa prospettiva: le persone più colte e intelligenti si riproducono in misura decisamente inferiore a quanto invece accade per coloro che detengono un quoziente intellettivo minore, più frivole e capaci di vivere in modo spontaneo e libero. 
Conseguentemente, il livello di stupidità globale è in costante aumento e la civiltà stessa vede a repentaglio la propria esistenza poiché le persone si dimostrano sempre meno intelligenti e capaci di far fronte ai problemi della società umana.
Queste sono la premessa iniziale di Idiocracy, la cui storia si concentra sul soldato Joe Bauers, un uomo medio, scelto come cavia per un esperimento di ibernazione, un progetto top-secret dell’esercito americano che mira alla conservazione dei soldati migliori per un loro riutilizzo in battaglia, nel futuro. 
Joe Bauer osserva il futuro
Joe non è certamente uno di questi individui: è un archivista pigro e privo di ambizioni, che trascorre il proprio tempo a guardare la tv. E’ talmente insignificante che quando l’esperimento viene chiuso, per minimizzare lo scandalo nel quale è coinvolto il generale Collins a capo delle operazioni segrete, accusato di favoreggiamento alla prostituzione, il soldato Bauers viene semplicemente dimenticato nella sua bara criogenica assieme a Rita, una ragazza “comperata” dallo stesso Collins, cavia anch’essa per l’esperimento di ibernazione.
Anziché risvegliarsi dopo un anno di sonno indotto, i due apriranno gli occhi nell’anno 2505, in un mondo completamente stravolto, dove la stupidità impera e ogni dinamica esistenziale è all’insegna del divertimento e della scurrilità. Confuso e straniato, il militare  finirà prima in prigione e poi, a causa del suo quoziente intellettivo superiore, direttamente alla Casa Bianca, nei panni di principale consulente del presidente. 
Ma risolvere i problemi dell’umanità (dalle montagne di rifiuti alle tormente di polvere, dalla siccità alla moria di piante) in una sola settimana, come promesso alle masse dall’irruento presidente Camacho, si rivelerà una missione tutt’altro che facile.

Il mio commento:
Diretto da Mike Judge, giù autore della serie animata Beavis and Butt-head, Idiocracy è un film statunitense del 2006 che offre allo spettatore un connubio di fantascienza disimpegnata e demenzialità. 
L’intreccio proposto è lineare così come le dinamiche che si vengono a creare non sono complesse da seguire, tuttavia i messaggi veicolati e la satira che emerge dalle immagini sono molto significative.
Per certi versi potremmo considerare Idiocracy una forma di denuncia, nella quale vengono enfatizzati alcuni dei comportamenti più irrazionali e insensati che la nostra attuale società dimostra, offrendone una caricatura divertente ma particolarmente inquietante. 
Frito di fronte alla tv: Silenzio! Va
in onda il suo programma preferito
Ecco allora che la poca attenzione posta dal sistema economico e dalle politiche vigenti nei confronti del problema della generazione e dello smaltimento dei rifiuti può portare a scenari catastrofici poco dissimili da quelli visti in Wall-E, lungometraggio di animazione di Pixar Animation Studios del 2008: montagne e montagne di scarti che si accumulano a dismisura, ricoprendo intere pianure. Oppure, più semplicemente, ammucchiandosi fuori dalla porta di casa, richiamando alla mente di noi italiani alcune scene ben note e riconducibili al capoluogo della Campania.
La stessa sanità, pubblica o privata che sia, e il sistema scolastico descritti in Idiocracy sono allo sbando, completamente in balia a dementi e irresponsabili, probabilmente il destino a cui ogni società rischia di andare incontro in un contesto in cui questi due servizi essenziali sono visti unicamente come costi da ridurre e non come investimento per la salvaguardia e la crescita dell’individuo.
Ancor peggiore sembra il destino riservato all’arte e al cinema, dove tutto viene ridotto ai minimi termini e gli unici spunti artistici offerti alla popolazione sono le rocambolesche parodie di comici perennemente colpiti all’inguine oppure primi piani di natiche che, ossessivamente, occupano il grande schermo. In alternativa sono disponibili spettacoli cruenti organizzati anche con finalità punitive, ma senza dubbio insensati e pacchiani.
Insomma lo scenario descritto da Idiocracy è quello di un mondo idiota e collassato su se stesso a causa dell’incuria, dell’incapacità e della frivolezza dimostrata dalla società intera, troppo attenta a trovare soddisfazione alle proprie necessità sessuali, alimentari o di divertimento anziché impegnata a progredire e ad aumentare le proprie conoscenze del mondo. 
Ogni problema è quindi destinato a rimanere irrisolto, in attesa che qualcosa o qualcuno giunga a sistemare le cose. 
Il linguaggio, la politica e ogni forma di controllo giuridico e sociale sono praticamente delle caricature di quelle oggigiorno riscontrabili, ma non mancano di far riflettere su quello che potrebbe essere l’involuzione a cui andremo incontro anche in questi ambiti. 
Il presidente degli USA,
Dwayne Elizondo Camacho
Gli aspetti tecnologici ed economici sono invece quelli che, nell’ipotetico futuro proposto, risultano esser stati maggiormente salvaguardati, più per inerzia e auto-conservazione dal passato che per vere e proprie conquiste raggiunte o anche solo consolidate. Ne è la prova il disastro che si verifica quando i computer avviano le procedure automatiche di licenziamento dei dipendenti della Brawndo Spa, la principale azienda alimentare degli USA, una conseguenza della sconsiderata azione perpetrata dal consigliere Non Sicuro (lo stesso Joe, chiamato così a causa di un errore nella procedura di autocertificazione di identità) che ostinatamente ha imposto di innaffiare le piante dei campi con acqua e non con bevande energizzanti agli elettroliti.
Seppur in bilico tra demenzialità e lucida caricatura delle dinamiche che governano la società statunitense – e non solo – Idiocracy si dimostra in conclusione un film intelligente, capace di far sorridere e riflettere grazie all’originalità e alla cura posta nella definizione di un’ambientazione credibile e, purtroppo, probabile. 
Non mancano tuttavia i siparietti comici, dove l’ingenua ignoranza della massa condizione gli eventi: vedasi il criterio di diagnosi operato all’ospedale, la modalità con cui avvengono i test per il quoziente intellettivo o il piano di evasione dal carcere attuato da Joe. 
Non Sicuro e Frito discutono
Nemmeno viene tralasciata la critica alla sfera politica, ponendo al vertice del governo una figura innegabilmente fuori dagli schemi: ex wrestler, ex porno star, Dwayne Elizondo “Rugiada di Montagna” Herbert Camacho è un presidente carismatico e passionale, che non esita a ricorrere a parole volgari, a cantare dinnanzi alle masse, a sparare con il mitra per ottenere il silenzio della folla o a sfilare di fronte al proprio elettorato a bordo di un chopper, con in mano una lattina di birra. Al di là del modo di porsi, o dei discutibili criteri di scelta dei propri collaboratori, egli è un uomo comune, non distante dalla massa: rappresenta al meglio la società da cui è stato eletto a testimonianza che, inevitabilmente, la classe politica riflette l’incapacità e l’inettitudine del popolo che è chiamata a governare.
Pur non avendo ottenuto un largo consenso in patria, anche a causa di problemi legati alla produzione che hanno fatto slittare la data di uscita dal febbraio 2005 al settembre 2006 e alla poca enfasi posta alla distribuzione dello stesso, Idiocracy rappresenta un discreto esempio di film distopico, nel quale viene portata in scena una società sui generis, decisamente non auspicabile per nessuno ma sicuramente evitabile. 
A differenza però di altri scenari ipotizzati in opere come 1984 di George Orwell o Il Mondo nuovo di Aldous Huxley, qui non vi è una volontà più o meno condivisa che, consapevolmente, conduce il mondo verso una particolare organizzazione dei rapporti sociali e non. In questo caso l’impulso alla creazione di un futuro riprovevole giunge spontaneamente dall’ignoranza e dalla stupidità, quindi ad un livello meno controllabile e volontario, ma non per questo meno realistico. 
I consiglieri del presidente
E’ infatti innegabile che già ora, all’interno della nostra società, vi siano comportamenti e imposizioni che poco hanno di logico o sensato ma che rispondono a necessità di tipo economico o a leggi volute dai poteri occulti che regolamentano il mondo. 
La generazione di immani quantità di rifiuti, la deforestazione, la proliferazione di costumi corrotti e volgari non sono che i germi di un male che porterà alla realizzazione un mondo simile a quello in cui si troverà a vivere Joe Bauers, un uomo medio, comune, ma che ugualmente ha la possibilità di contribuire al cambiamento planetario. A patto di non dormire, ovvero di negarsi alla società, prendendo le distanze dal presente.



1 commento:

Leonardo Colombi ha detto...

Recensione pubblicata anche su Terre di Confine: http://www.terrediconfine.eu/idiocracy.html