Fondata nel 1939 e tuttora autorevole protagonista del mercato internazionale dei comics, Marvel rappresenta una delle realtà editoriali più prolifiche e note a livello internazionale. In quasi 75 anni di produzione, la Casa delle Idee, uno dei nomi con cui è conosciuta, ha saputo sfornare una quantità impressionante di albi, proponendo al pubblico innumerevoli storie e personaggi.
Ad oggi, grazie anche ai poderosi investimenti in campo cinematografico, come la fondazione dei Marvel Studios (acquisiti da Walt Disney nel 2009 per la ragguardevole cifra di 4 miliardi di dollari), e al continuo impegno nella serializzazione delle proprie testate fumettistiche, i personaggi Marvel sono praticamente entrati a far parte della cultura e dell’immaginario comune.
Nel corso dei decenni, gli sceneggiatori che si sono avvicendati nella definizione delle storie degli eroi di casa Marvel, per la maggior parte ideati da Stan Lee e da Jack Kirby, hanno saputo delineare un vero e proprio universo, uno specchio del nostro mondo contemporaneo ma condizionato da eventi e gesta di persone non certamente comuni. Un universo che si può considerare affine a quello che tutti conosciamo ma, ovviamente, governato da logiche, tempistiche e scelte di matrice prettamente funzionali alla realtà editoriale curata da Marvel. Talvolta frutto di forzature decise dagli editor.
Seppure molti sono stati gli autori e i fumettisti che hanno lavorato al soldo della Casa delle Idee, cooperando sinergicamente oppure creando e disfacendo intrecci, il risultato complessivo conseguito ha permesso di offrire ai lettori un’ambientazione estesa ma piuttosto omogenea, funzionale alla creazione di trame e sottotrame, non da ultimi i famosi cross-over, storie che coinvolgono testate fumettistiche differenti. Non sempre però la scelta di rimanere vincolati a tale universo è stata condivisa e accettata: ne è una prova la defezione verificatasi negli anni 90 con artisti del calibro di Todd McFarlane, Marc Silvestri e William Portacio che, assieme ad altri, hanno poi fondato la Image Comics. La stessa Marvel, per altro, anche in relazione alla realizzazione degli action movie dedicati ai suoi personaggi più famosi, ha iniziato a proporre versioni rinnovate e più moderne delle proprie testate, in particolar modo con le serie denominate Ultimate, proprio per cercare di incontrare il gusto delle nuove generazioni di lettori.
In questo contesto si colloca anche il progetto New Universe, lanciato nel 1986 dall’editor Jim Shooter, per la definizione di un secondo universo Marvel, parallelo a quello canonico e ormai consolidato. Un’occasione per approfondire e sviluppare nuove idee, nuove collane, nuovi personaggi, al contempo cercando di pianificarne l’evoluzione e l’ambientazione. Uno dei propositi iniziali prevedeva anche la definizione di linee guida e un’organizzazione di massima delle storie per lavorare fin da subito ad un progetto condiviso e, per quanto possibile, uniforme, evitando così di dover forzare la vena creativa degli artisti al fine di ottenere solo a serie ben avviate quella sorta di coerenza che si riscontra oggi nell’universo Marvel.
Probabilmente però i tempi non erano ancora maturi per gestire un simile progetto, che quindi venne accantonato pochi anni più tardi.
Izanami Randall Nightmask |
Nel 2006 è però stato ripreso in considerazione e affidato a Warren Ellis, brillante autore britannico responsabile di aver riaperto il mercato inglese alla produzione targata Marvel e di aver sfornato idee originali per il rilancio di alcuni dei personaggi della casa delle Idee, tra cui Iron Man e molti degli eroi coinvolti nelle serie “Ultimate” .
Ecco quindi che a partire dal 2007, riorganizzando gli elementi già previsti nel progetto iniziale, grazie alla collaborazione dell’abile disegnatore Salvador Larrocca e del colorista jason Keith, Ellis ha avviato la serializzazione di New Universal, testata tuttora in corso e proposta in Italia da Panini Comics nell’ambito delle “Collezioni 100% Marvel”.
Tutto divenne bianco
A differenza di quanto si riscontra nell’Universo Marvel, dove l’origine dei poteri dei numerosi super-eroi è differente e specifica per ciascuno di essi (radiazioni, genetica, esposizione a raggi cosmici, punture di insetti, esperimenti … ) e il corso della storia rispecchia quello del nostro mondo, l’ambientazione proposta in New Universal si contraddistingue almeno per due aspetti.
In primis, quello che viene descritto rappresenta una sorta di variante rispetto al presente attuale, non dissimile, ma con alcune dinamiche svoltesi in maniera diversa da quella che conosciamo: John Lennon non è mai morto, mentre lo è Paul McCartney; l’11 settembre 2011 gli Stati Uniti d’America non hanno subito alcun attentato terroristico alle Torri Gemelle di New York; Hillary Clinton è stata eletta presidente degli USA; la Cina detiene il primato nelle attività aerospaziali … Piccole o grandi differenze che permettono agli autori della serie di giocare con la storia e di affrancarsi dal peso del reale che, invece, influenza l’Universo Marvel.
In secondo luogo, l’origine dei poteri dei super-uomini è comune e riconducibile all’ “Evento Bianco”: il 2 marzo 2006 ore 06.49 (ora di Greenwich), il cielo di tutto il mondo cambia colore, divenendo bianco per alcun istanti. Successivamente, tutto torna alla normalità. Tutto, tranne l’esistenza di quattro individui.
John Tensen Justice |
Il progetto New Universal iniziale contava 8 testate dedicate ciascuno a tematiche e personaggi differenti: Ellis ne propone invece una sintesi, amalgamando storie e vicende in un’unica storia, riprendendone e adattandone le caratteristiche già delineate negli anni 80. In questo modo, i quattro super-umani si trovano a convivere nel medesimo tempo e ad interagire tra di loro nel nome del rinnovamento. Questo sembra infatti essere uno dei leitmotiv del fumetto: ciascuno degli individui condizionati dall’Evento Bianco, un fenomeno che sembra dipendere da fattori extra-dimensionali, riceve in dono alcune abilità da impiegare per aiutare l’umanità a evolvere e affrontare un’imminente cambiamento verso una nuova era. Un mutamento che loro per primi sperimentano sulla propria pelle.
Troviamo quindi Izanami Randall, giapponese ma residente negli Stati Uniti, che riceve il marchio del NightMask: grazie a questo ha la facoltà di entrare ed uscire dal Superflusso, una sorta di dimensione parallela che collega le menti dell’umanità e che, pertanto, si potrebbe considerare la fonte delle idee e della telepatia, all’interno della quale le è possibile comunicare con una volontà aliena apparentemente coinvolta nelle dinamiche legate all’Evento Bianco. In virtù del suo potere, che le consente in un certo senso anche di teleportarsi e di accedere ad una conoscenza superiore, Izanami è incaricata del mutamento di coscienza globale e di fungere da guida per gli altri marchiati.
John Tensen, detective della polizia di New York, in coma in seguito ad una ferita da arma da fuoco, è un altro di questi individui. L’Evento Bianco lo muta mentre non è ancora cosciente causandogli il risveglio dallo stato comatoso. Suo il marchio del Justice, donatogli al fine di garantire l’ordine, che gli consente di percepire ricordi ed esperienze altrui a livello empatico e telepatico oltre che di generare campi di energia luminosa che possono fungere da impenetrabile difesa o letale arma di offesa. Confuso e stravolto, l’uomo è però vittima del proprio potere, che lo sprona ad essere un ferreo e cruento giustiziere determinato a giudicare chiunque incontri, sia i criminali cui dava la caccia, sia ignari passanti che hanno la sfortuna di incrociare il suo cammino.
La dottoressa Jennifer Swann, operativa per il progetto Spitfire relativo allo sviluppo di eso-scheletri, armi e tute da combattimento per conferire doti sovrumane ai soldati dell’esercito, soprattutto per fronteggiar eventuali minacce aliene o super-umane, è invece colei che riceve il marchio denominato Cipher. Le viene quindi conferito il potere di governare la tecnologia, un’abilità da sfruttare per il salto tecnologico dell’umanità ma che, nel suo caso specifico, la porta ad una personale dicotomia, combattuta tra il senso del dovere che la spinge a completare proprio quelle macchine destinate a dare la caccia ad esseri super-umani di cui lei rappresenta un esemplare e la sua nuova condizione esistenziale.
Jennifer Swann Cipher |
L’ultimo individuo marchiato in seguito all’Evento Bianco è Kenneth Connell, statunitense anch’egli, giocatore di football. Il suo risveglio è però particolarmente funesto: della sua ragazza, con la quale si era appartato in aperta campagna, non rimangono che resti carbonizzati mentre lui si trova esattamente al centro di un immenso bersaglio impresso sul terreno secondo un particolare disegno che ritrova pure nel palmo della mano destra. Suo il marchio dello Star Brand con il quale può governare l’energia e gli elementi a proprio piacimento al fine di difendere o devastare la Terra. Un’abilità straordinaria che ben presto verrà considerata una minaccia da parte delle autorità, soprattutto a causa delle difficoltà di controllo palesate dal giovane ancora sconvolto per la morte della propria compagna.
Questi sono i quattro protagonisti della serie New Universal che vedranno le proprie vite intrecciarsi nel tentativo di comprendere ciò che sta accadendo loro e il destino a cui sono chiamati, una
sorta di piano cosmico che sembra essersi già palesato nel corso della storia del pianeta Terra. Attorno ai quattro marchiati troviamo poi il governo e l’esercito statunitense, anch’essi impegnati a studiare le conseguenze successive all’Evento Bianco e a gestire i rapporti con le altre nazioni che, inevitabilmente, si sentono minacciate dalla presenza dei marchiati (soprattutto in seguito all’esito dell’utilizzo di armi nucleari contro Kenneth). Al contempo, una spedizione di archeologi in Lettonia ritrova una misteriosa città antica di secoli nella quale potrebbe aver vissuto una precedente generazione di marchiati.
Giudizio sull’opera
Purtroppo, non essendo la serie ancora completata ma in una fase di stallo, sebbene in corso di prosecuzione, risulta difficile esprimere un giudizio esaustivo. Si può però affermare di essere di fronte ad un prodotto qualitativamente molto valido, sia dal punto di vista della resa grafica che della trama e delle idee proposte. Nell’arco dei numeri pubblicati vengono in effetti concessi pochi spazi per approfondire i personaggi principali, tuttavia ci sono numerosi elementi che permettono al lettore di avere un assaggio di quelli che potranno essere i futuri sviluppi di New Universal. La sensazione di essere di fronte a qualcosa di moderno e accattivante è inoltre amplificata dall’utilizzo di reticenze, dall’assenza di spiegazioni esaustive e dall’impiego di elementi che rimandano necessariamente a successivi approfondimenti. Alcune spiegazioni relative all’Evento Bianco vengono infatti rivelate a Kenneth dal se stesso del futuro che gli compare dinnanzi per pochi minuti assieme ad altri possessori dello StarBrand, mentre il ritrovamento della città di Zardath fa già pregustare la possibilità di episodi in stile maggiormente fantasy e ambientati in un contesto medievaleggiante.
Kenneth Connell Star Brand |
La veste grafica del fumetto, infine, è superlativa e garantisce al lettore un’esperienza visiva degna di nota. Le tavole di Larrocca sono molto curate, sempre piuttosto ariose e con un’attenzione agli effetti di luce particolarmente significativa: il cielo, i paesaggi, le esplosioni, il Superflusso tutto è reso con una magnificenza che rende onore agli artisti coinvolti nel progetto. Da menzionare anche l’ottima caratterizzazione dei personaggi per i quali, più o meno volontariamente, sono stati scelti volti noti del cinema: difficile non andare con la mente al volto di Bruce Willis nell’osservare John Tensen, mentre nel gruppo degli archeologi si possono notare strane somiglianze con Gene Hackman e Johnny Depp.
Il ritmo della narrazione è infine ben cadenzato e abbastanza equilibrato nell’offrire uno scorcio ora di ciascuno dei personaggi principali ora del mondo circostante che agisce e reagisce in seguito alla loro manifestazione. Le parti più descrittive e dialogate non risultano pesanti e ben si amalgamano con le sequenze d’azione che lasciano spazio alla vena creativa di Larrocca e alla manifestazione dei poteri dei marchiati. Personaggi a cui si vanno ad aggiungere anche altri comprimari grazie ai quali il lettore ha la possibilità di confrontarsi con esseri più comuni e di ottenere spiegazioni e informazioni che altrimenti non sarebbero state disponibili: in particolar modo ciò avviene nelle sequenze legate alle alte sfere dell’esercito o alle visioni del dottor Emmet Proudhawk.
Non rimane quindi che pazientare e attendere che vengano pubblicati, anche in Italia, ulteriori numeri legati a questa serie che, senza ombra di dubbio, rappresenta un prodotto molto valido ma soprattutto nuovo, almeno rispetto a quello cui Marvel ci ha da sempre abituato.
1 commento:
Articolo pubblicato anche sul portale di Terre di Confine: http://www.terrediconfine.eu/new-universal.html
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