
Autore: Mauro Saracino
Editore: Plesio E
ditore
Genere: urban fantasy
Pagine: 290
La trama in breve:
Angeli e demoni combattono da millenni sul nostro piano esistenziale e gli esseri umani svolgono per loro la funzione di pedine preziose. Non possono però essere manipolati direttamente, poiché protetti dal divino libero arbitrio. In questo scenario si muove Mayra, una delle poche persone a conoscenza del segreto a causa di un terribile presagio avuto da adolescente. È una ragazza sola, caparbia e cinica, votata alla caccia di quelle che vengono chiamate “ali bianche”. Al contempo troviamo tra le pagine di questa storia Alessio, all’oscuro di tutto e alle prese con la sua drammatica situazione familiare. Il ragazzo, impreparato a conoscere la realtà, non sa di reggere in mano la bilancia della guerra in atto. (fonte Plesio Editore)
Il mio commento:
Ali di tenebra è un urban fantasy italiano ambientato in Italia e riconducibile al filone dei romanzi che, dal 2007 a questa parte, tirano in ballo gli angeli proponendoli come creature che poco hanno di salvifico e biblico. Anzi. Sono semmai una versione abbellita dei demoni ma, esattamente come loro, hanno tra i propri obbiettivi lo sfruttamento degli esseri umani, illudendoli, sottraendo loro energia, e chi più ne ha più ne metta. Il genere, inaugurato dai libri di Cassandra Clare, se non interpreto male i risultati che ottengo con google, è andato piuttosto bene in termini di accoglienza del pubblico e, stando a quanto appena letto, pure tra gli autori italiani c'è chi ha voluto proporre opere ammiccanti a tale filone. Come Mauro Saracino e questo suo Ali di tenebra, ambientato qui in Italia.
Purtroppo però nel testo in questione qualcosa non ha funzionato o, a mio avviso, è stato totalmente ignorato o non adeguatamente approfondito. L'ambientazione è infatti lasciata molto al caso: passi per la scelta di collocare le vicende in quel di Roma (al di là di qualche riferimento accennato qua e là, per me, la città poteva benissimo essere Milano o Catania...), che alla fin fine non è poi sto gran problema se le vicende si svolgono in un posto o in un altro, ma non per l'assenza di spiegazioni relative alle figure soprannaturali che si muovono tra le pagine del romanzo. Da dove vengono, qual è il loro scopo, che fanno da mattina a sera, in che modo stanno causando problemi al mondo...domande legittime, ma che non troveranno risposte. Ci sono e basta, fidatevi.
![]() |
Immaginandomi Mayra, ho pensato a lei. Bella, incazzosa, forte, letale, determinata...e di cui alla fine non si saprà più niente. Come se non avesse più importanza o se ne fossero dimenticati... |
Così come ci sono e basta anche altri personaggi, ovvero protagonisti e comprimari, alcuni introdotti con calma e con un po' di caratterizzazione (Alessio e Mayra) (tra l'altro, non è che la sua fisionomia sia vagamente ispirata alla Clare? Colore degli occhi e dei capelli, più che altro...) e altri assolutamente meno. Molto meno. Soprattutto i "cattivoni" e i personaggi ambigui, quelli che creano suspance e mistero e di cui non è dato sapere poi molto...ma che risulteranno fondamentali per il finale. Che è la parte del romanzo che più mi ha irritato e creato un senso di frustrazione. Sensazione che è andata via via crescendo mescolandosi a confusione e sconcerto. Se mai leggerete questo romanzo, probabilmente, mi comprenderete. Non tanto per sconvolgenti dinamiche che vengono descritte o per concetti sublimi infine svelati ma perché, ahimè, tutto è caotico e confuso, con personaggi che compaiono dal niente, scontri apocalittici e dinamiche poco chiare ("lui è l'arbitro" rivela il trickster mentre lui, il Texano e Godzillone sparano a un enorme serpente alato che ha squarciato la chiesa ... °_° eh?)