giovedì 19 febbraio 2015

The barbarians

Titolo: The barbarians
Regia: Ruggero Deodato
Anno: 1987
Genere: azione, fantasy
Cast: Peter Paul, David Paul, Richard Lynch, Eva La Rue, Sheeba Alahani, Benito Stefanelli, Giovanni Cianfriglia, Michael Berryman:

Premessa:
In questo periodo, complice l'influenza, ho avuto modo di recuperare o completare la visione di alcuni film. Oggi che mi sento un po' più in forze, ho deciso quindi di dedicare un post a uno di questi. A quale, però? 
Al film "I pompieri", del 1985, offerto dalla programmazione televisiva dei giorni scorsi? 
A Changeling del 2008 di Clint Eastwood, basato su una storia vera poi rimaneggiata per questioni cinematografiche?
Ad Americn Hustle, del 2013, apprezzato assai sotto molti punti di vista e di cui potete ugualmente trovare una degna recensione qui?
Invece no...preferisco rendervi edotti circa il film per nobiluomini dal titolo The Barbarians: buahahahah!
Cominciamo con la trama, allora.
Controlliamo su wikipedia:


Uhm...proviamo allora con Mymovies:
Tanti secoli fa, in un mondo popolato di animali mostruosi, coraggiosi paladini, streghe e filtri magici, un re cattivo tiene segregata la sua stupenda moglie e i bambini avuti da lei: una femmina e due gemelli.
Ehm, come dire ... non mi pare sia proprio così! 
Tra l'altro, nell'elenco del cast, sulla scheda di Mymovies i nomi di Peter e David Paul manco figurano tra i primi, neanche fossero i protagonisti!!!
Una trama degna di tale nome è invece disponibile su ComingSoon, dove però manca la locandina e il voto del pubblico è chiaramente il risultato dello scherzo di un folle. 
Fatto sta che, con queste premesse e con un onesto 4.8 su IMDB, The barbarians non si presenta proprio bene. Anche il fatto di esser stato reso disponibile in Europa solo dal 2010, è un indizio non trascurabile.
E pensare che i film su Conan - Conan il barbaro e Conan il distruttore -, interpretati da Arnold Schwarzenegger risalgono al 1982 e al 1984 e di questi conservo un discreto ricordo.
Vero anche che considerando altri film del medesimo genere presente su imdb, pare che il binomio fantasy - barbaroni abbia per lo più regalato alla storia grandi perle cinematografiche.
Ho deciso quindi di investire del tempo per rendere pubblica la storia narrata in codesto film, sia per colmare le lacune poc'anzi evidenziate e al contempo perché altri NON commettano l'errore di guardarlo.
A meno che, ovviamente, non siane alla ricerca di un prodotto trash o amanti delle caratterizzazioni impeccabili come quella regalata dai barbarians brothers che interpretano, fondamentalmente, due bamboccioni iperforzuti. Oppure semplicemente apprezzino spettacoli in stile Xena, con tanta gente abbigliata con vesti succinte :-P
Preciso inoltre che dal punto di vista di colonna sonora, locations e costumi direi che il film non presenta grossi problemi. Stessa considerazione per il cast selezionato, che risulta in linea con il tenore di questa produzione nostrana decisamente un prodotto di intrattenimento più che un capolavoro che punta all'Oscar

Il mio commento:
Come c'era da aspettarsi, tutto va in malora già all'inizio quando una voce fuori campo tratteggia il contesto fantasy in cui si svolgeranno le vicende - un'epoca buia, dominata dalla spada, un'ambientazione ben resa dal desolante panorama scelto per fare da sfondo all'introduzione - e presenta la tribù dei Ragnicks che, in epoche antiche, ha barattato il proprio oro per ottenere un luminoso rubino magico che racchiude il potere della musica, della gioia e della bontà. Un ottimo affare la cui trattativa, anche se non è raccontato dalla voce narrante, venne seguita da Giorgio Mastrota che permise ai Ragnicks di ricevere in omaggio anche delle carovane con cavalli con cambi Shimano.
Da allora, questi simpatici imbecilli, vagano recando gioia, arte e musica in ogni dove, liberi, amati da tutti, senza temere alcunché. 
"Solo una tribù, quella dei Ragnicks aveva il diritto di libero passaggio", spiega la voce fuori campo.
Neanche il tempo di finire la frase che dei sudici predoni scattano all'attacco dei saltimbanco. La situazione si fa tesa e drammatica: da un lato criminali armati di spade, mazze e archi, dall'altro artisti da strada con...ehm...birilli...aste...ah, c'è anche lo sputa fuoco e un tizio ambiguo che lancia una sfera di cristallo che poi esplode °_°
Come se tutto ciò non fosse sufficientemente raccapricciante, il contesto intendo, non la cruenza di certe uccisioni su cui si indugia con troppo interesse, a momenti sembrano essere propri i pacifici Ragnicks ad avere la meglio solo che, per sicurezza, Canary la regina di turno (e stiamo parlando di una tribù di circa 30 persone...) ordina al suo fidato scugnizzo di gettarsi dalla carovana (lanciata a folle velocità) e nascondere il mistico rubino in un posto segreto. Col senno di poi, sapere come sto poveraccio sia riuscito nell'impresa sarebbe stato davvero davvero interessante.
Comunque, dietro l'angolo c'è il resto dell'armata dal terribile cattivone di turno, Kadar, colui che bramava il potere dei Ragnicks. 
"Ah Kadar, di che potere parli? Ma sei scemo?", gli grida l'omino del cervello.
"Prendiamoci le donne, prendiamoci le donne", gli grida invece l'omino dei pantaloni.
Fatto sta che il despota sbarella un poco e finisce con il catturare alcune delle donne della trubù, la regina Canary e due simpatici ragazzini, orfani, adottati dai Ragnicks per puro spirito filatropico. Ragazzini che per altro trovano il tempo di mozzare due dita al suddetto cattivone, ma Kadar si dimostra un signore e non li trucida seduta stante: accetta piuttosto l'offerta di Canary che gli promette eterna obbedienza.
"E vai!!!", esulta l'omino dei pantaloni mentre spintona l'omino del cervello che vaneggia a proposito di un rubino da recuperare.
Il tiranno è talmente infoiato dalla prospettiva di avere la graziosa regina dei Ragnicks tutta per sé che non bada minimamente a quel che gli dice la strega-consigliera China in merito alla pericolosità dei gemelli, li fa separare e gettare a lavorare in miniera con gli altri schiavi.
E come ben sapete, una vita di stenti, di privazioni, di frustate e mazzuolate a ogni ora è dura, tragicamente dura. Soprattutto per dei bambini, soli. Chissà a quali nefandezze sono stati esposti, chissà quali patimenti, chissà quali sconvolgimenti dell'animo... 
Tutti aspetti che però non interessano a nessuno degli spettatori visto che, all'improvviso, dopo alcuni - 10? 15? - anni i nostri simpatici Kutchek e Gore ci vengono presentati come due simpatici e oliatissimi culturisti, grossi il doppio delle guardie, che ovviamente si guardano bene dall'infastidirli.
D'altra parte, come dice la voce narrante: "..fino a ché diventarono uomini, ma non uomini comuni. Barbari!"
Presentazione che personalmente mi ha lasciato perplesso, come che i due gemelli del destino rappresentino un nuovo stadio dell'evoluzione umana che, tra i suoi punti di forza, vede il risparmio totale nelle spese relative all'abbigliamento contrapposta a una costante necessità di essere unti d'olio.
Se per i due simpatici trogloditi sembrano esser trascorsi svariati anni, per Kadar, Canary e tutti gli altri personaggi incontrati finora ovviamente non è trascorso manco un'ora il che spiegherebbe come mai, d'improvviso, il sovrano torni sulla questione del rubino. 
"Cioè, in tutti questi anni, che caspita hai fatto? Hai ciulato come un disperato nel tuo harem o che? E non dirmi che sei stato impegnato nell'addestramento dei tuoi soldati o nella gestione dello stato! Dannazione, viviamo in un posto che anche la gente del terzo mondo schiferebbe!", urla l'omino del cervello di Kadar, livido di rabbia.
E siccome la regina, che gli ha giurato eterna obbedienza, ovviamente non collabora, giunge all'insano gesto: organizzare una sessione dal vivo del videogame "Barbarian: the ultimate warrior" usando Gore e Kutchek come personaggi principali!
Ma qualcosa va storto e i due pompatissimi gladiatori, che inizialmente indossano un elmo per non farsi riconoscere dall'altro e al contempo suscitarne l'odio, perché trattasi del medesimo elmo usato dai carcerieri che li massacravano, non solo non si ammazzano ma scappano pure. 
E in pochi minuti trovano anche la tribù dei Ragnicks accampata nei boschi a poche ore (minuti in realtà...) di viaggio dalla reggia di Kadar. Tra l'altro, per nessuno di loro sembra esser trascorso neanche un giorno dall'episodio mostrato nell'incipit del film..che strano...
A questo punto scatta però il colpo di scena e i due vengono catturati assieme a una piacente ragazza (??), tale Ismene, che se ne stava intrappolata in un groviglio di legname nel centro del villaggio.
Il popolo dei Ragnicks, coerentemente con la propria indole votata all'arte, alla musica, alla gioia e alla bontà, li condanna seduta stante alla pena capitale per impiccagione. 
"Aspettate! Siamo dei vostri", gridano i gemelli. 
"Balle", grida il tizio ambiguo che nell'inseguimento iniziale lanciava le palle esplosive.
"Kara ci riconoscerà!", suggeriscono i due
"Non c'è nessuna Kara, se n'è andata anni fa"
Momento di silenzio, tutti fissano la misteriosa ragazza accanto ai palestrati, tutti le strizzano l'occhio con aria complice.
"Ahn...", capitolano i due gentlemen delle caverne.
A questo punto lo spettatore può assistere a una delle scene più truzze e assurde che possa immaginare: "Siorri e siorre attenzione! Con la sola forza muscolare del collo! Attenzione siorri e siorre! E 1 ... e 2... e 3! E badabim badabum. la corda non ci sta più!"
Proprio così: uno dei gemelli si salva gonfiando il collo, facendo esplodere la corda che lo tratteneva penzoloni e poi esulta emettendo un suono simile a un raglio °___°
Ci pensa poi l'altro a scardinare il ramo a cui volevano appenderlo.
I Ragnicks rivedono quindi la loro posizione: "Ehi! Ma voi siete i piccoli Kutchek e Gore! C'avevo il dubbio in effetti...va...c'avete pure il tatuaggio del nostro popolo!" 
Seguono un po' di dialoghi insulsi incentrati sulla necessità di salvare la regina Canary e quindi via a cercare armi e informazioni al rinomato Secchio di Sangue, una sorta di Billionaire per malviventi. 
Il piano è semplice: Gore e Kutchek devono comperare le armi sfruttando la loro fine e ovvia capacità dialettica per trattare sul prezzo (avendo a disposizione un borsellino con tipo 3 monete) mentre Kara...ehm...Ismene dovrà ottenere indiscrezioni e informazioni per irrompere a palazzo e salvare Canary. Purtroppo tutto va in vacca e si scatena una mega rissa: niente armi e nessuno scambio di informazioni. Fallimento totale, sventura, sciagura...
"Ehi, ma lo sapete che c'è un passaggio segreto che permette di raggiungere l'harem di Kadar?", rivela Ismene mentre i tre scappano dal Secchio di Sangue.
Perplessità negli occhi dei gigantoni, stupore attonito in quelli dello spettatore, lo sceneggiatore me lo vedo fumare soddisfatto mentre si gratta la panza prominente.
Detto fatto, dopo ardue difficoltà per superare le implacabili guardie di Kadar ("ehi, chi va la?" "sono una puttana" "ah, ok...ehi...è parso anche a te che quel cancello alto cinque metri sia sia aperto all'improvviso?" "sshhh..."), la simpatica combriccola si trova all'imboccatura del passaggio segreto, a cui si può accedere previa spostamento di un macigno dal peso approssimativo di 12 tonnellate.
Un'inezia per i due energumeni ninja, praticamente due bambinoni che non perdono occasione di far baccano o bisticciare.
"Allora, voi andate dentro, prendete la regina Canary e poi ce ne andiamo. Io resto qui di guardia".
"Ok"
Ovviamente, mandare due trogloditi che han vissuto per anni nelle miniere senza mai vedere una femmina, in un harem, di notte, è un piano astuto. E in caso di pericolo, di certo, Ca...Ismene sarà senza dubbio in grado di tenere a bada orde di soldati nemici.
Ma questo è quel che ha ben pensato lo sceneggiatore James R. Silke, con l'avvallo del regista immagino. Inutile dire che i due non si riveleranno né così silenziosi come atteso né così immuni alle tentazioni della carne.
Per cui, dopo aver rischiato la morte per Snu Snu, solo al mattino i due si ricongiungono con la loro compagna pronti per la nuova missione affidata da Canary: recuperare le armi sacre per combattere il drago che protegge il rubino nascosto nelle terre proibite.
"E ammazzare Kadar nel sonno?"
"Naaaa..."
"Liberare Canary?"
"Ha detto lei che preferiva così..."
"Ma che senso ha tutto ciò?"
"Au Au Au!"
Ma la cosa più simpatica di tutte è che al mattino sarà la stessa Canary, la preferita di Kadar, l'intoccabile regina di quei pezzenti dei Ragnicks, a venir massacrata di frustate da China e dal Signore della polvere (nome altisonante per un tizio inutile con un corno in fronte). Così, senza motivo, visto che tanto sapevano già dove cercare sia perché potevano banalmente seguire i barbaroni partiti all'alba dopo aver goduto come mandrilli in calore nell'harem, sia perché la rivelazione sull'ubicazione del rubino è stata sentita anche dalle altre ragazze del serraglio.
In ogni caso, due entrano di notte in una delle zone più intime della fortezza del dittatore e nessuno dice nulla? Nessuna guardia arsa viva? Nessuna mignotta punita? Niente di niente?
Niente.
Mettendo a tacere questi dubbi, lo spettatore segue quindi le vicende parallele di due gruppi: da un lato la maga China che, assieme al cornuto e ad altre guardie, si reca direttamente nelle terre proibite; dall'altro i nostri eroi che si recano a prendere le armi sacre.
I primi crepano, brutto da dirsi ma è così. In mezzo a una palude disgustosissima, trovano  infatti una statua con il rubino ma a sua difesa ci sta pure un temibilissimo drago! 
"E sia" - ho pensato - ", vediamo come han saputo realizzare un drago con i mezzi e gli effetti speciali dell'epoca"
E mentre lo scheletrico signore della polvere urla come una bimbetta, io mi precipito a cercare la candeggina per cancellare per sempre dalla mia vista quella cosa ... quell'obbrobrio fintissimo e inguardabile.
Giusto per compensare questo momento tragico della storia, non appena entrata in possesso del rubino, prima di finire sbranata dal drago, China ne approfitta per scatenare la sua nuova forza magica contro Kadar. Evidentemente tra i due non correva buon sangue. E altrettanto evidentemente la menata che il rubino contiene il potere della musica, della gioia e della bontà è proprio una gran cazzata. Qualcosa per cui varrebbe la pena quanto meno protestare contro Mastrota.
Sinistri venti freddi spirano quindi addosso a Kadar, in piedi sulla sua portantina di 40 metri quadri. 
"Magia! Spiriti infernali!"
"Già, dannazione! Cosa possiamo fare?", si domanda l'omino del cervello, seriamente preoccupato.
"Usa la forza, Luke", grida una voce dal nulla.
"E sia!"
Motivo per cui il tiranno inizia a turbinare la spada a destra e a manca, convinto che così facendo debellerà la minaccia magica e dimostrando ancora una volta che è proprio grazie al suo carisma e al suo fulgido esempio che è riuscito a divenire capo incontrastato di un'orda di bruti senza cervello.
Poi tutto finisce...e in lontananza un drago rutta soddisfatto. 
Nel frattempo i nostri arrivano nel luogo in cui stanno le armi sacre, ammazzano a suon di ceffoni delle sinistre creature emerse dalla palude e, sempre senza scomporsi o perdere in intensa caratterizzazione dei personaggi, spappolano degli arti che appaiono dal nulla per bloccare Ismene. Qualche nano secondo dopo si trovano al cospetto del drago.
"Ommiddio no! Non ancora", e via di candeggina mentre osservo quella...quella...cosa che sembra un tronco. 
"Ma porca vacca, ma un po' di senso del pudore non ce l'avevano nel 1987??", domando.
"Evidentemente no", risponde l'omino del cervello di Kadar.
Su suggerimento di Ismene, la mente del trio, i due si gettano in un buco e attendono che il drago li schiacci. 
"Gran bel piano, complimenti..."
A questo punto, mentre la belva demoniaca dai sopracciglioni buffi si dimena per raggiungere Ismene, i due buzzurri irrompono da sotto, sventrandola e penetrando nelle sue interiora fino a trovare il cadavere di China, ancora integro (!!!), che regge in mano il rubino incantato.
"What the fuck!!!!"
In lontananza, Silke mi sorride divertito, evidentemente compiaciuto e fatto di acido.
Mentre i nostri eroi abbandonano la desolazione della palude maledetta, nello stesso luogo giunge anche Kadar, accompagnato da Canary e da alcuni scagnozzi. Questi se ne vanno o semplicemente non vengono più inquadrati, la regina dei Ragnicks inizia a sciorinare frasi senza senso 
"...soltanto gli occhi dell'aquila reggono la vista del rubino" 
"Come scusa?"
"Un serpe sarebbe accecato dal bagliore"
"Eh?
"Sim sala bim"
E d'un tratto la donna rivela di possedere dei potere magici ANCHE senza avere con sé il magico rubino. Proietta delle illusioni di sé, moltiplicando la propria immagine per cui Kadar non riesce a individuare dove sia finita la sua prediletta. 
"Ehi, sei un uomo con una spada in mano: prova a infilzare dritto davanti a te!", suggerisce l'omino della cieca brutalità che alberga in Kadar 
"Clap clap clap! Bravo! Che idea di merda! Siamo dinnanzi a una maga potente e astuta! A una donna che ci ha soggiogati e che ora potrebbe essere ovunque! Cosa credi che Canary sia così scema da restarsene ferma davanti a noi a portata di affondo?", lo deride l'omino del cervello di Kadar.
Ma lui è un uomo.
Con una spada in mano.
Prova un affondo.
E uccide.
Incredibilmente la saggia regina dei Ragnicks è rimasta ferma immobile a mezzo metro da lui.
Ma non preoccupatevi, c'è ancora tempo per qualche altra trovata demenziale.
Morta la regina dei Ragnicks è tempo di nominarne un'altra. Al che sorge un dubbio: se la tribù è governata da un sistema matriarcale, perché allo stato attuale al comando ci sta Ibar???
Comunque sia, ora che il rubino è tornato al villaggio è tempo di scegliere una nuova leader. E siccome il popolo coltiva l'arte, la musica, ecc...insomma, è gente colta e intelligente, viene usato un criterio saggio e sensato. Altro che democrazia!
"Portate le vergini di tutta la tribù", grida Ibar
Il drappello di folla radunata, ossia l'intera popolazione Ragnicks, conta circa 30 individui.
"Eccole!"
"Soltanto due", chiede lo sbalordito stregone...sciamano...iettatore con la parrucca da faraone dell'antico Egitto.
Silenzio.
"Avanti con la prima, allora".
Ed eccoci di fronte alla prova definitiva, quella che sancirà se la ragazza ha le caratteristiche per diventare la nuova regina.
Ibar prende il rubino...tentenna...osserva la vergine...lei intimorita lo guardaa sua volta...quindi lui le si avvicina...si abbassa...e le poggia la pietra sull'ombelico.
Conta fino a tre e la pietra cade.
"Dannazione. Avanti la prossima!"
°__°
Inutile dirlo, ma di nuovo si assiste a un fallimento.
"Ma porca pupazza...possibile che non ci siano altre vergini?"
Tutti i maschi si voltano a guardare Ismene, alle sue cosce sode, agli occhi da cerbiatta, alle forme giovani e desiderabili. 
"Ma certo, lei è sicuramente vergine. Portatela qui!"
E indovinate un po', il rubino a lei non cade affatto, segno inequivocabile che è lei la nuova regina.
"Ah, tra l'altro, io mi chiamo Kara e ho anche il marchio della tribù: guardate!"
"NOOOOOO, ma chi l'avrebbe mai detto!"
"Kara, sei tu? Dove sei stata per tutto questo tempo?"
"A Miami"
Sguardi di assenso, teste che annuiscono.
Più in là, in disparte, la compagna di Ibar domanda al marito:
"Ma sei sicuro del criterio di scelta?"
"Sì, non ho dubbi!"
"Perchè, sai, all'inizio del film si vedeva chiaramente che Canary teneva il rubino in un sacchetto..."
"Sssshhh! Abbassa la voce....considera che inizialmente la sceneggiatura iniziale prevedeva di metterla in un posto ancora più intimo..."
Mentre la tribù dei dementi festeggia, altrove, nel nulla che più nulla non si può, avviene lo scontro finale: Kadar contro i barbarian brothers.
Da notare che in tutta la sequenza non c'è manco un dialogo, una battuta, una minaccia...il nulla...
Non c'è neanche l'ombra di una delle guardie al seguito del cattivone, un soldato, un mercenario prezzolato. Nessuno. Probabilmente sono tutti a gozzovigliare nell'harem.
"Aspetta, ma perché rischiare la vita? Andiamo a cercare rinforzi e poi ... ", propone l'omino del cervello.
"Ehi, sei un uomo, e hai una spada in mano...caricali...", incita l'omino della cieca brutalità.
Ecco allora Kadar che avanza a cavallo, una rapida passata ma nessun colpo va a segno.
Poi, ricorrendo al suo intelletto superiore, sfrutta il potere del sole per abbagliare i suoi nemici accecandoli con il riflesso dello scudo.
Ma i nostri eroi non sono così scemi e con una mazzata che neanche Thor nei giorni migliori gli rompono il gingillo di metallo.
In compenso, al passaggio successivo, si lasciano ferire entrambi dai pugnali di Kadar che si prodiga in un'acrobazia che credo non provasse da almeno due decenni.
Quindi, è il turno dei ragazzacci che, semplicemente lo disarcionano da cavallo.
Ora sono in due contro uno, sono in vantaggio, sono pronti a colpire ma il nemico ha ancora un asso nella manica. Da sotto il mantello estrae una temibilissima balestra con cui ora li tiene sotto tiro.
"Avevamo quest'arma e non l'abbiamo mai usata? Ma perché diamine succedono queste vaccate? Io sono stufo, me ne vado!", grida l'omino del cervello prima di andarsene sbattendo la porta dietro di sé.
Ora Kadar può chiudere la faccenda. 
I gemelli lo osservano intimoriti, consapevoli di non poter far più nulla: di certo, da quella distanza, senza alcuna protezione - se non un becero perizoma che il Todd di Scrubs avrebbe approvato - uno di loro riceverà un colpo letale.
Ma nessuno parla.
Nessuno si scompone.
Sono barbari, uomini granitici dall'encefalogramma piatto.
Anche Kadar.
Che spara.
O meglio, ci tenta.
La balestra fa cilecca. 
Due volte di seguito.
"Maledetti cinesi", impreca mentre i due gemelli approfittano di questa straordinaria figura di merda per trafiggere il nemico e lasciarlo agonizzante nel suo stesso sangue.
Nemico che poi magari si scoprirà esser stato il sovrano migliore degli ultimi decenni, un uomo che aveva garantito il posto fisso a migliaia di persone, esercitato la giustizia con pugni di ferro, legalizzato le case chiuse, risolto il problema dei vagabondi che con le scuse della musica, dell'arte e della bontà esercitavano loschi affari in città.




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