Ieri ho concluso la visione di due film, diversi per contenuti e messaggi, per cast e tipologia (uno infatti è per metà realizzato in computer grafica), eppure legati ad una stessa tematica. Il denaro.
Andiamo con ordine.
Il primo film a cui mi sto riferendo è "Fun with Dick & Jane", italianizzato in "Dick & Jane: operazione furto".
Remake di una pellicola del 1977, racconta delle peripezie a cui Dick e Jane, ossia Jim Carrey e Tea Leoni, ricorrono per tirare a campare. La vita dei due è stata infatti stravolta dalla disastrosa caduta dell'azienda in cui Dick lavorava (e pure ai piani alti): un crollo devastante che ha portato quasi 6mila persone sul lastrico, a vivere di stenti e "altro". Oltre a perdere il lavoro infatti, i due perdono anche ciò che possedevano in termini di pensioni, assicurazione ecc...tutto legato al crollo finanziario dell'azienda di cui prima (mi sfugge il nome ora come ora...). Dopo aver venduto elettrodomestici, auto e quant'altro, dopo aver tentato di guadagnare soldi onestamente (con lavoretti qua e là...addirittura come cavie...), ai due non rimane altro che intraprendere la via del crimine. Rubare per vivere quindi. Si tratta comunque di una commedia spassosa, dinamica e più che godibile e con chiari rimandi a situazioni reali (vedasi Argentina...) o comunque realizzabili in un mondo dannatamente governato da leggi finanziarie ed economiche.
L'altro film di cui vi parlavo, visto assieme a Silvia, è invece Arthur e il popolo dei minimei. La storia, più una favola a dire il vero, racconta dell'avventura di Arthur assieme al popolo dei Minimei...ovvio no? Determinato a trovare il tesoro che suo nonno sembra aver nascosto da qualche parte in giardino, seguendo gli indizi e il diario che il vecchietto ha lasciato prima di sparire misteriosamente, il piccolo Arthur scopre il modo di miniaturizzarsi e di raggiungere i minimei, gli unici in grado di condurlo al tesoro tanto desiderato. Attenzione, non è che Arthur sia un personaggio avido o accecato dalla bramosia di possesso, semplicemente deve trovare un modo per aiutare sua nonna a coprire le spese della casa...senza l'amato marito e priva di lavoro, la vecchia infatti non ce la fa a campare assediata da esattori e loschi figuri intenzionati a privarla della propria casa. Ma l'intrepido nipote non esita un istante a gettarsi nell'avventura e, assieme all'avvenente principessa Selenia e al simpatico Betamesh, tenterà di raggiungere il tesoro che permetterà a tutti di vivere felici e contenti. Girato per metà in computer grafica - dopotutto i minimei sono alti come un dente o poco più - "Arthur e il popolo dei minimei" risulta un film adatto a tutti, ai più piccoli senza dubbio, ma ugualmente capace di divertire e appassionare anche gli spettatori più adulti. Consigliato quindi ^__^
Ora, tornando al discorso che facevo all'inizio, pur trattandosi di pellicole completamente diverse ho riscontrato la stessa problematica di fondo che fa muovere gli eventi: la necessità di sopravvivere in un mondo che pretende e chiede e vive solo in funzione del dio denaro. Con regole e leggi spietate ed ingiuste, che non risparmiano nessuno, con dinamiche che non prendono in considerazione null'altro se non la logica del mercato. Poco importa allora che una famiglia intera rischi di perdere la casa oltre che la dignità, costantemente in affanno nella lotta col presente, in difficoltà nel rimanere a galla. Un po' come, credo, succeda nel reale. Peccato che nel mondo reale non basti falsificare un foglio per avere un trasferimento di 400 milioni di dollari oppure trovare una decina di chili di rubini in giardino per riuscire a far girare la sorte dalla propria parte....
Ma in ogni caso, dai, il mondo reale non è nemmeno poi così tragico: in fondo, quest'inverno non son arrivate notizie di barboni morti per gli stenti ed il freddo, nemmeno bollettini sulle popolazioni del terzo mondo o indignata preoccupazione sulle difficoltà che sperimentano le famiglie normali nell'arrivare a fine mese...
In compenso passano allegre e spensierate notizie sui guadagni miliardari di vip e compagnia bella, pettegolezzi sulle follie dei ricchi, sugli acquisti più eccentrici compiuti dalle star, indiscrezioni sulle spese della politica nostrana...a tal proposito, vi segnalo questa iniziativa qui: visto che si è tanto parlato del V-Day tempo fa, perchè non promuovere anche questi referendum?
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