Meglio dirlo subito: il titolo non si rifa a qualche gentile richiesta espressa da un rude gestore di un videonoleggio, bensì al titolo di un film che recentemente sono riuscito a vedere e che or ora tenterei di recensire per voi.
La trama in breve: A causa di un incidente, durante un tentativo di sabotaggio ad una centrale elettrica, il corpo di Jerry (Jack Black) diventa una fonte elettromagnetica in grado di smagnetizzare tutte le videocassette VHS presenti nel videonoleggio in cui l'amico Mike (Mos Def) lavora. Per aiutare Mike a non perdere il lavoro ed accontentare gli unici clienti rimasti, Jerry ha l'intuizione di rigirare in modo del tutto amatoriale il film richiesto da uno di loro, Ghostbusters. Il loro lavoro viene sorprendentemente apprezzato, tanto da indurli a lavorare su altri film e ben presto i loro sgangherati remake diventeranno dei veri e propri cult movie nel loro quartiere. (fonte wikipedia)
Scritto e diretto da Michel Gondry, apprezzato e conosciuto per film come L'arte del sogno e Eternal Sunshine of the spotless mind, BeKind Rewind si rivela una piccola perla nel vasto mare della cinematografia moderna alle prese con crisi di idee e continuamente prodiga nel sfornare polpettoni infarciti di effetti speciali ma poveri in termini di trovate vincenti ed entusiasmo. Girato con un budget senza dubbio inferiore a quello speso per molte delle recenti produzioni (e mai tanti quanto quelli investiti in "Pirates 2, Stagnetti’s Revenge" °_° ), il film si fa apprezzare soprattutto per il fatto di smascherare il cinema. Con il pretesto di far girare dei cortometraggi ai protagonisti della storia, il regista riesce infatti nell'intento di mostrare al pubblico i trucchi che stanno alla base dei vari effetti speciali utilizzati per rendere più avvincenti le scene di qualsivoglia film e al contempo riesce nel creare divertenti parodie di svariate pellicole hollywoodiane, da Robocop a Man in Black. Nemmeno la Disney viene risparmiata. Non solo, grazie a questo processo di rivelazione, diretta conseguenza delle peripezie cinematografiche di Jerry e Mike, lo spettatore si sente ancor più coinvolto e incuriosito, desideroso di vedere come nascono i film. Quasi stesse assistendo ad un corso di cinematografia. Un po' come accade ai clienti del negozio "Be kind rewind" che oltre alla possibilità di noleggiare e vedere un film in cassetta, hanno l'opportunità di partecipare alle riprese. Un invito, ecco, tramite le immagini a dare sfogo alla propria creatività, a cercare e a valorizzare le produzioni indipendenti e amatoriali. Analogamente il tutto si può interpretare come un invito rivolto alle maggiori case cinematografiche affinchè diano spazio alle idee, all'entusiasmo, al pubblico: basta con filmoni ricchi di soli effetti speciali! Ma che comunque incassano...sempre...una sorte che invece sembra non toccare chi, malgrado la passione e l'inventiva, non riesce a giungere al grande pubblico. Per ottusità di chi decide cosa piace al pubblico, anche. C'è una parte del film infatti in cui i "finti film" vengono distrutti da Ms. Lawson (Sigourney Weaver): il reato è quello di plagio, di violazione dei diritti d'autore, di guadagni illegali, di pirateria. La condanna è totale e nessuno dei video girati dal trio Jerry Mike e Alma viene risparmiato essendo "contro" le logiche di mercato, contro gli interessi delle case cinematografiche che non cercano di stabilire cosa il pubblico vuole ma che, al contrario, decidono cosa gli spettatori vogliono vedere. E poco importa se poi questo si traduca in miliardi investiti in produzioni prive di trama o con sceneggiature intrise di poca originalità.
Un altro aspetto che mi è piaciuto del film e su cui mi son soffermato a riflettere è il rapporto tra film/televisione e realtà. Quale delle due condiziona l'altra e come. Nel film infatti, come ultimo tentativo per recimolare i soldi necessari a salvare il Be Kind Rewind, viene girato un documentario relativo alla vita e morte di un jazzista, tale Fats Waller, in cui si sostiene che esso sia realmente vissuto nella palazzina in cui sorge il videonoleggio Be Kind Rewind. Ma è un falso. Eppure a nessuno importa. Cioè, automaticamente diviene vero, reale. Come una verità parziale fornita al tg, una sorta di inganno che viene accettato e preso per dogma. Il potere del video quindi può mutare la percezione della storia, del presente, di ciò che è il mondo stesso. Un pericolo forse e al contempo un modo per rendere l'esperienza umana più sopportabile, più dignitosa.
Concludendo, Be Kind Rewind è un film che merita di esser visto, godibile e divertente, semplice ma ricco di sorprese e di geniali trovate che lo rendono a dir poco interessante. Unica pecca, opinabile ovviamente, il finale aperto, una sorta di marchio di fabbrica nei film di Gondry a cui però io ancora non riesco ad abituarmi.
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