Recentemente, cioè domenica scorsa, ho avuto modo di vedere al cinema l'ultima fatica di Ben Stiller, ovvero Tropic Thunder.
Ecco quindi una breve recensione su ciò di cui questi miei occhi sono stati testimone.
Trama: Il divo dei film d'azione, in declino, Tugg Speedman (Ben Stiller), il cinque volte premio Oscar Kirk Lazarus (Robert Downey Jr.), l'attore comico eroinomane Jeff "Fats" Portnoy (Jack Black), il rapper Alpa Chino (Brandon T. Jackson) e l'attore esordiente Kevin Sandusky (Jay Baruchel) sono lo sgangherato cast di un kolossal sulla guerra in Vietnam, basato su Tropic Thunder, le memorie del veterano di guerra John "Quadrifoglio" Tayback (Nick Nolte), che ha perso entrambe le mani in combattimento. Le riprese non vanno come dovrebbero, dopo aver perso oltre 4 milioni di dollari per una imponente esplosione non ripresa dalle telecamere ed essere in ritardo sulla tabella di marcia di un mese, il regista inglese Damian Cockburn (Steve Coogan), spinto dalla pressione del produttore Les Grossman (Tom Cruise) e da John "Quadrifoglio" Tayback, decide di portare a termine le riprese del film ad ogni costo: portano quindi gli attori in piena foresta vietnamita, piazzando varie telecamere nascoste e vari ordigni esplosivi, per ottenere un maggior realismo. Gli attori, a cui è stato tolto il telefono cellulare, vengono forniti di una mappa e del copione del film: dovranno attraversare la foresta, dove alla fine di essa c'è un elicottero ad aspettarli, e girare le scene previste dalla sceneggiatura.
Tuttavia...
My personal commento: ...quello che credono essere un immenso set cinemtografico è invece la realtà. Gli attori si trovano così alla merce di guerriglieri-narcotrafficanti, con belve feroci (??) e tutte le problematiche che possono insorgere quando ci si trova sperduti in una foresta. Anche perchè non tutti se ne rendono conto, Tugg Speedman su tutti.
Scritto, diretto e interpretato da Ben Stiller, il film si propone quindi come una produzione simil-demenziale che mira a smascherare Hollywood e descrivere il mondo degli attori.
Alcune verità e le dinamiche economiche (e non) che regolamentano la vita delle star del cinema o le grandi produzioni vengono messe in luce dalla "finta finzione" in cui Ben Stiller & Co si trovano a muoversi. Ecco quindi che non ha importanza se un attore muore o cade vittima dei guerriglieri: la macchina del cinema saprà ricavarci comunque qualcosa. Ancor meglio se invece questo non accade e il film ottenuto dalle riprese effettuate permette di incassare 400 milioni di dollari e ottenere numerosi riconoscimenti e premi vari...tutto viene vissuto nell'ottica del guadagno. Anche e soprattutto la gestione dei rapporti umani: vedasi in particolar modo il ruolo di Rick Peck, l'agente di Speedman interpretato da Matthew McConaughey (al posto di Owen Wilson per via del suo tentato suicidio) che è pronto ad aiutare l'amico anche nel caso fosse diventato un omicida (cosa che non è accaduta ma frutto di un piccolo misunderstanding) e al contempo in dubbio di fronte alla possibilità di salvarlo o di ottenere un aereo privato in dono da Les Grossman.
Ma non solo, le verità che il film cerca di mettere in luce sono molte altre. Ad esempio sull'origine dei fatti e dei messaggi che le pellicole cinematografiche comunicano: le vicende narrate dal libro Tropic Thunder sono false...ma non importa a nessuno. Non ci sono eroi di guerra, non ci sono missioni realmente effettuate alla base di quanto sceneggiato. Eppure lo si tenta di far passare per vero.
Oppure le verità sugli attori stessi, sulla loro vita personale o sul modo in cui lavorano o si preparano. Vedasi Alpa Chino (Al Pacino??) che nonostante sia omosessuale per il mondo e per esigenze di mercato deve interpretare il ruolo dello sciupafemmine. Inclinazione sessuale a parte, essendo principalmente un cantante hip hop, il personaggio non può che richiamare alla mente star del calibro di Eminem o Snoop Dog. Oppure Kirk Lazarus che, nonostante i cinque premi Oscar e l'indubbia bravura, manco legge i copioni e soprattutto "esagera" nella pratica del metodo Stanislavskij perdendo un po' di se stesso ogni qualvolta interpreta un personaggio sul set, emblema delle star viziate di Hollywood che in virtù del proprio curriculum possono permettersi ogni comportamento. Anche quelli più stravaganti, come l'alterazione della colorazione della propria pelle...
Ancor peggio invece per Jeff "Fats" Portnoy, attore comico che si sente incompreso, ovvero ricordato solo per i suoi peti e di conseguenza incapace di scrollarsi di dosso l'immagine con cui il pubblico lo identifica (un po' come accade per Jim Carrey).
Emergono poi anche riflessioni su ciò che è la vita degli attori: finchè sono macchine da soldi perfettamente funzionanti, bene, altrimenti l'oblio è l'unica meta che li attende. Così come l'interpretazione di ruoli "intensi" non sempre porta ai risultati sperati: tutto sta nel modo in cui il pubblico si identifica o quanto "ritardato" sembri un attore nel proporsi come tale. In un dialogo tra Lazarus e Speedman emerge questo dato di fatto comparando i riconoscimenti ottenuti da Tom Hanks e Dustin Hoffman che, pur interpretando il ruolo di un ritardato o di un autistico, non essendosi immedesimati del tutto, sono stati ben maggiori rispetto a quelli conquistati da Sean Penn con Mi Chiamo Sam nel quale l'attore si è proposto al pubblico come un "completo ritardato". Cioè, l'invito sottinteso è quello di mantenere un certo qual grado di finzione. Sempre.
La verità fa male al cinema.
Così come le riprese "finte", in set artificiali, preparati rispetto a location vere, con illuminazione naturale, emozioni reali.
E in mezzo a tutto ciò, nonostante i vari messaggi presenti, pure le scene di azione non si fanno certamente mancare. Così come quelle demenziali, dialoghi o situazioni assurde che contribuiscono al divertimento complessivo. Su tutte, l'aggressione del panda merita assai ^_^
Per non parlare dei finti trailer ad inizio film. Già perchè comunque si propone come una produzione demenziale e in virtù di questo non possono venir meno elementi comici che possano regalare dei sorrisi agli spettatori e che risultano ancor più demenziali se proposti come citazioni di altre produzioni. Vedi allora riferimenti ad Apocalypse Now, Rambo, We were soldier, Private Ryan, Platoon...film al quale Ben Stiller non partecipò poichè scartato dal regista Oliver Stone e che, assieme ai commenti di altre star con cui l'attore era in contatto ma che a differenza di lui presereo parte alla produzione, è una delle probabili cause della realizzazione di questo Tropic Thunder che in fondo, volente o nolente, risulta comunque essere un film "di guerra" girato con tutti i crismi del caso.
In definitiva, una pellicola che a me è piaciuta e che mi ha regalato bei momenti: la consiglio a tutti voi.
Soprattutto a chi ha apprezzato "Zoolander" e un certo tipo di comicità che mescola demenzialità e dinamiche di vita reali, anche se relativi a "certi" ambienti.
Concludo qui il mio commento lasciandovi però i trailer di...
Scorcher 6 (fake trailer che introduce il film)
Satan's Alley (fake trailer che introduce il film)
Tropic Thunder
Nessun commento:
Posta un commento