Titolo: Battaglia per la Terra (Battle for Terra)
Regia: Aristomenis Tsirbas
Anno: 2009
Genere: Animazione, Fantascienza, Avventura
Doppiatori: Evan Rachel Wood, Luke Wilson, Amanda Peet, Justin Long, Chris Evans, Dennis Quaid, James Garner, Brian Cox, David Cross, Danny Glover, Chad Allen, Ron Perlman, Rosanna Arquette
La trama in breve:
Mala è una ragazza precoce, che vive sul bel pianeta Terra: il nome è lo stesso, ma è tutto molto diverso rispetto alla “nostra” Terra. Lì, infatti, regnano pace e tolleranza. Gli umani, una volta scoperto il pianeta omonimo e avendo esaurito le risorse del loro mondo, decidono di occupare Terra e renderla un luogo abitabile per gli umani, ma velenoso per i terriani. Durante l’invasione ostile di Terra, il padre di Mala, Roven, viene rapito. Nella speranza di salvarlo, la ragazza cattura e nasconde un pilota umano di nome Jim. Mentre Mala si prende cura di lui, i due diventano amici e ideano un piano che potrebbe salvare sia la razza umana che il rigoglioso pianeta Terra.
Il mio commento:
"Ohhhh, finalmente!": questa l'esclamazione con cui sottolineai l'uscita del film, a suo tempo, e con cui l'ho piacevolmente accolto oggi. Basta con alieni invasori, capovolgiamo le parti, mostriamo un film in cui NOI siamo gli invasori. Questa era un'idea malsana che ho più volte espresso tra me e me e i miei amici e finalmente l'ho vista applicata ad un gran bel film d'animazione di genere fantascientifico.
Davvero spettacolare, ben realizzato e ricco di spunti.
E' disturbante ritrovare noi stessi nei panni degli ottusi aggressori, esseri che bombardano, attaccano e rapiscono prima ancora di provare a stabilire un contatto. Come dei barbari privi di coscienza intenzionati solo a depredare, desiderosi solamente di ricchezze e risorse per sopravvivere. Motivazioni legate alla disperazione, per carità, ma che comunque non giusitifcano il comportamento degli umani all'arrivo su Terra nè tanto meno legittimano rapimenti e attacchi. Nemmeno si chiama così il pianeta, nemmeno è loro ma già viene ribatezzato. Poco importa delle creature che ci vivono, degli animali e dell'ecosistema esistente. Noi siamo dèi, siamo onnipotenti. Se abbiamo bisogno di qualcosa, ce lo prenderemo, ecco il messaggio. Poco importa che si tratti di un pianeta, di ossigeno o di petrolio...o che per arrivarci si sia costretti a schiavizzare popoli, a portare democrazia o a sterminare.
Come nel caso dei terriani. Carini e pacifici, i terriani sono a metà tra l'essere umano ed una sorta di creatura acquatica capace però di volare, muovendosi sinuosa nell'aria, in perfetta simbiosi con le forze naturali. Forse un esempio sublime cui dovremmo mirare piuttosto che annientare.
Spettacolare la grafica con cui è stata resa l'intera esperienza visiva che offre il film, alternando sia esplorazioni cosmiche che panoramiche di un mondo primigenio e puro, naturale e incontaminato. Scene oniriche e immaginifiche (non so perchè, la balena che vola mi ha richiamato alla mente BlueSubmarine Numero 6...). Più che riuscite anche le caratterizzazioni dei mezzi navali, delle stazioni orbitanti e dei "macchinari" usati dall'uomo. Molto probabilmente la trama si svolge in modo troppo rapido e, per certi versi, semplicistico, però siamo in ogni caso di fronte a qualcosa di singolare.
Alcuni passaggi potranno ricordare scene di film come Guerre Stellari, oppure anticiparne altri che ancora devono uscire (ad esempio Avatar), ma di certo le dinamiche trattate, i messaggi e certi simboli catturano l'attenzione e colpiscono.
[Spoiler!!!] Parlo ad esempio del soldato americano che fa il kamikaze, delle frange militari "USA"ne che insidiano il potere (rappresentato, tra l'altro, da un presidente nero...molto attuale direi...) e mascherano la bramosia di belligeranza con l'esigenza di salvaguardare il bene comune. Mi riferisco alla rapidità con cui si decide di inquinare e deturpare un mondo, alla scelta della "siringa" come forma suprema di oppressione (come diceva Mr Smith in Matrix, noi umani siamo un virus per il pianeta) oppure ancora alla forma delle astronavi che richiama la croce, emblema di martirio e speranza.
Un film che, inspiegabilmente, è passato in sordina e che è stato spacciato "per bambini" (strano a dirsi...). Molto intelligente e acuto invece, pericoloso e sovversivo per certi aspetti. Da vedere assolutamente, meglio ancora se in 3d.
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