Regia: David Fincher
Anno: 2010
Genere: biografico
Cast: Jesse Eisenberg, Andrew Garfield, Justin Timberlake, Armie Hammer, Brenda Song, Max Minghella, Rashida Jones
La trama in breve:
Mark Zuckerberg, il ragazzo che sarebbe diventato il più giovane miliardario della storia creando il social network più usato al mondo, nel 2004 era uno studente di Harvard brillante ma con poche doti sociali.
Lasciato dalla ragazza, schifato dai club più elitari e con un complesso d'inferiorità malcelato nei riguardi degli atleti, crea in una notte un software che preleva tutte le foto delle studentesse messe online dalle università e le mette a disposizione di tutti in rete, lo scopo è votare le più belle.
Tutto comincia da qui: lei molla lui e lui, per controllarla, crea FB |
Da quel momento la battaglia legale per vedere riconosciuta la paternità di quella che dopo soli pochi mesi era già evidentemente una macchina da soldi non ha tregua. (fonte mymovies)
Il mio commento:
Credo di essere uno dei pochi (sub)umani ancora estranei al mondo di facebook (oltre ai boscimani e agli aborigeni di qualche foresta pluviale). So cos'è ma non ci sono dentro né lo uso.
Semplicemente, ho scelto di boicottarlo resistendo agli inviti che mi son giunti e, personalmente, non ne sento la mancanza sebbene, talvolta, questa mia scelta si faccia sentire in termini di "esclusione" (o sei in FB e segui ciò che gli altri fanno in FB o sei tagliato fuori).
Ecco il vero Mark |
Incentrato sul ben noto social network, e che inizialmente si chiamava "IL" faccia-libro, in realtà ne parla solo in parte, concentrandosi su aspetti legati alla genesi e alle controversie legali conseguenti al successo ottenuto e ai miliardi guadagnati grazie a codesto progetto web. Ma, ancor di più, si propone come un film pseudo-biografico su quello che, nel 2008, è stato considerato "il più giovane miliardario al mondo - e scusate se è poco", ovvero Mark Zuckerberg. Nonostante i riconoscimenti e i premi ottenuti, che ci possono anche stare, non mi trovo invece molto d'accordo nel considerare "The social network" una sorta di film manifesto o una pietra miliare della cinematografia: concordo sull'attribuirgli un buon voto, ma non un 9 - 10 come trovo quasi ovunque.
D: Minchio! C'hanno fregato l'idea! T: Quale idea, scusa? |
Voglio dire, non è strano che un documentario incentrato sulla "rete sociale" più conosciuta del globo (o almeno credo...) in realtà non vada a indagare su come tale invenzione abbia condizionato il mondo o la percezione della privacy, ma si concentri solo sugli aspetti più "oscuri", indugiando sulla "stronzaggine" del suo fondatore, la sua presunta asocialità e le battagli per avere una fetta del patrimonio. Anche perché, va detto, mentre viene continuamente variato il tempo narrativo, alternando presente e passato, pian piano il personaggio si sgretola.
Il divertimento di Mark mentre i legali discutono... |
Verrebbe quasi da pensare che il film sia più pensato per cercare di raccontare (e convincere?) una certa verità dei fatti (quanto imparziale?) sulla nascita di FaceBook.
Ad ogni modo, nel complesso ho abbastanza apprezzato il film (visto in quattro puntate, però) che procede con un buon ritmo, con una discreta caratterizzazione dei personaggi e senza particolari sbavature. Buona anche la scelta del cast e l'interpretazione di Jesse Eisenberg nel ruolo del protagonista: non conoscevo questo attore ma ha la faccia giusta per impersonare il ruolo del genietto ermetico.
Tra gli aspetti che mi hanno convinto meno, invece, vi sono quelli legati all'informatica in sé.
...il divertimento di Mark mentre naviga e chatta su FB |
Che poi, a dirla tutta, due o tre dettagli su come si son messi a progettare e imbastire faccia-libro non avrebbero sfigurato affatto. Senza scendere troppo nei dettagli, per carità, ma almeno per evitare che le masse inizino a pensare che basti scrivere una formula matematica alla finestra e fare due-tre scarabocchi per avere in tasca il segreto di faccia-libro-2 .
Anche la densità di gnocca e maschi ariani all'interno di accademie statunitensi, infine, ha un che di sospetto: niente nerd brufolosi o qualcheduno sovrappeso.
Così come il fatto che, in quel mondo, basta sciorinare alcuni dati a caso sugli accessi di un proprio sito per vedersi aprire dinnanzi le porte dell'estasiata ammirazione e occasioni di avventure spicciole.
Una sequenza topica: la gara di canottaggio dei fratelli Winklevoss. Spettacolare, per carità, ma a che pro? |
Il finale del film, per concludere con questo mio post, l'ho trovato molto intenso e contrastante in quanto viene, da un lato, offerta un'immagine romantica di Mark - che ancora si strugge al pensiero di "quella ragazza tanto amata" - e al contempo esaltata la solitudine da lui stesso sperimentata, forse cercata e/o meritata (sarà davvero così?), ma che in ogni caso stride se raffrontata con i milioni e milioni di amici messi in contatto tra loro proprio da FaceBook.
4 commenti:
Leoooo..per una volta che guardi anche un film meritevole, me lo recensisci anche malino..ma dai!! Sei uno scandalo!! :-)
Buon uomo, finché posso esercito la mia libertà di pensiero e di blog ^__^
Ad ogni modo, se almeno ci fosse stato Jason Statham nel ruolo del protagonista le cose sarebbero potute andar diversamente, sia in termini di scazzottate che di recensione intendo.
Direi che per te va meglio questo:
http://www.cineblog.it/post/32131/safe-con-jason-statham-il-trailer?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+cineblog%2Fit+%28cineblog%29
Grazie per la segnalazione Filo: fa sempre piacere vedere il mio super-eroe preferito in azione (quando mai fa altro?).
E questa volta pure su sceneggiatura importante, tratta da un'opera di Shakespare direi.
BTW: sono musiche degli "A perfect circle" a fare da sottofondo nel trailer?
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