domenica 4 marzo 2012

..:: Brian di Nazareth - Life of Brian ::..

Titolo: Brian di Nazareth  (Life of Brian)
Regia: Terry Jones
Anno: 1979
Genere: commedia
Cast: Michael Palin, John Cleese, Graham Chapman, Terry Gilliam, Terry Jones

La trama in breve:
Terzo film dei Monty Python, questi 6 fratelli Marx della bagarre massmediologica moderna. Vita e disgrazie di Brian, giovane giudeo conterraneo e coetaneo di Gesù, visitato per errore dai Re Magi, contattato dal Fronte Popolare della Giudea e infine crocifisso. "La cosa più significativa del nostro lavoro è che sia riuscito a far arrabbiare gente di tutte le religioni, proprio tutte, cattolici, ebrei, protestanti, ortodossi, buddisti. È stato magnifico" (M. Palin). Prodotto da George Harrison, distribuito in Italia solo nel 1991. (fonte mymovies)

Il mio commento:
Fino a pochi mesi fa non conoscevo i Monty Python. Non di persona intendo, ma proprio di fama. Confesso quindi la mia imperdonabile 'gnuranza cosmica. Tuttavia, come sempre accade, il dialogo con il prossimo può rivelarsi utile e illuminante anche nello scoprire realtà nuove e ignote. Per cui, dopo aver porto l'altra guancia, ecco che durante gli allenamenti di kung fu mi sia capitato di parlare di codesto gruppo di comici inglesi, una reazione a catena che mi ha inevitabilmente portato a cercare i loro sketch su youtube e non solo. 
La lapidazione non è roba da donne...
ehi...ma sono barbe finte quelle?
Indubbiamente quella proposta dal gruppo inglese non è una comicità immediata e di bassa lega: per essere goduta e apprezzata necessita semmai di una buona cultura e familiarità con ambiti legati, ad esempio, al latino o alla filosofia. E' gente colta, insomma, non sprovveduti che cercano di far ridere con gag trite e ritrite povere di contenuti e di intelligenza (sto pensando, giusto per sparare sulla croce rossa, a sedicenti comici nostrani quali Massimo Boldi o Christian De Sica e agli immancabili cinepanettoni di Natale anche se, va detto, tutto sommato De Sica sarebbe anche capace di recitare e far molto meglio...).
Dicevo, per goderseli appieno, i Monty Python intendo, sono richieste quindi un minimo di conoscenze di latino, ad esempio, altrimenti potrebbe risultare ostico comprendere il dramma di un uomo che tenta di imbrattare un muro sbagliando declinazioni o i casi ("accusativo, accusativo!!!") oppure l'ilarità che suscita il nome di "Marcus Pisellonius", pev altvo gvande amico di Ponzio Pilato...   
Proprio per questo motivo, credo, gli autori di codesto film andrebbero elogiati.
Il sandalo del salvatore!
Miracolo!
Ancor di più per il fatto di esser riusciti a proporre un'opera, come questo "Life of Brian", irriverente oltre modo nei confronti della religione cristiana (non perché mi piaccia essere blasfemo, intendiamoci, piuttosto perché trattasi di argomento mai banale su cui ironizzare), dei romani e della popolazione "DI" Giudea. Il film strizza un po' il verso ad alcuni episodi del Vangelo e non credo sia di facile visione per i bigotti più infervorati. Se però si riesce a metter da parte per un attimo il fervore religioso e a guardare con obbiettività a quanto narrato vi si coglieranno indubbiamente spunti interessanti, fermo restando che frecciatine (anche pungenti e discutibili) verso l'ambito sacro non mancano affatto.
Ecco allora che si vengono a creare siparietti comici già con i re Magi, dirottati verso la stalla sbagliata, ossia quella in cui giace il piccolo Brian, e non da Gesù. Oppure giocando con dinamiche legate alle guarigioni miracolose (il lebbroso sanato perde infatti la propria attività di mendicante, per altro ben avviata), con l'evangelizzazione o in merito alla crocefissione (questa è l'area per giudei, si inalbera uno perché si trova vicino di croce un samaritano...).
Ponzio Pilato: un uomo,
una "r" moscia e una sospetta
amicizia con Marco Pisellonio.
Altre gag vertono invece su questioni di carattere filosofico, su prese di posizione, su dinamiche politiche. Magari possono risultare un po prolisse ma sono tuttavia divertenti e capaci di far riflettere proponendo una visione del popolo Giudeo politicamente scorretta, di gente incline alla divisione ("siete del fronte popolare giudeo?" "Ma vaffanculo! Siamo del fronte popolare DI Giudea!") o pronti a rivoltarsi contro i romani per "principio" più che per reali motivazioni ("cos'hanno fatto i romani per noi? Eh? Cos'hanno fatto?" "Ci hanno dato strade, le fogne, l'ordine, l'acquedotto, il vino, le scuole, la pace ...." "Sì, sì, ma a parte questo?").
L'opera procede quindi per siparietti in cui gli attori del gruppo comico inglese si avvicendando sulla scena impersonando più ruoli dando vita a gag più o meno lunghe che si amalgamano in un crescendo di equivoci e vicende che porteranno ad un tragico epilogo. Tragico per Brian, acclamato come un profeta e, suo malgrado, immolatosi alla causa della liberazione dal popolo DI Giudea.
Sai, dovresti sempre guardare
al lato positivo della vita...
Assurda e particolare poi la rocambolesca fuga dai romani che riesce soprattutto per l'intervento di un'astronave aliena che porterà Brian nel bel mezzo di battaglie stellari tra razze di extra terrestri, vicenda totalmente demenziale che da un lato può disorientare lo spettatore e dall'altro far apprezzare l'ecletticità e l'originalità dei Monty Python.
In conclusione, questo "Life of Brian" rappresenta a buona ragione un classico della comicità demenziale, magari non per tutti i palati ma indubbiamente interessante e particolare. Encomiabile poi anche la canzoncina del finale improvvisata dai crocifissi del Golgota, quella "Always Look on the Bright Side of Life" che sembra esser tanto cara agli Iron Maiden...



2 commenti:

Piscu ha detto...

credo sia il miglior film dei monty python. naturalmente si apprezza meglio in lingua originale, che rende le interpretazioni multiple degli attori. e memorabile il finale: "always look on the bright side of life".

Leonardo Colombi ha detto...

In effetti il doppiaggio è un po' discutibile e credo abbia "rovinato" alcune sequenze del film. In un certo senso, l'impressione è che ci sia una maggior propensione all'isteria o a gridare rispetto a quello che invece parrebbe necessario.
Concordo sul finale ^_^