martedì 22 aprile 2008

..:: Ecchime!! ::..

Ed eccomi qui a scribacchiare un poco!!
Piano con l'entusiasmo! Piano!!
Lo so, lo so, ne sentivate la mancanza...
Ma andiamo con ordine.
In questi giorni ho scoperto che la viabilità a Treviso è peggiore di quel che pensassi. Certo, risparmio qualche chilometro rispetto ad andare a Padova come prima, però il tempo che ci impiego per andare al lavoro, adesso, ecco....qualitativamente è peggiore, diciamo così. Ma proprio adesso devono mettersi a fare il cavalcavia a Quinto di Treviso??? Comunque sia, ho iniziato alla N-aitec e per ora tutto procede benone. L'ambiente è "buono", tranquillo...tra l'altro, per farmi sentire più a mio agio, non ho potuto fare a meno di notare che al piano terra del palazzo in cui ci sono gli uffici c'è una pizzeria e che poco distante c'è pure una filiale Hilti...un po' come nella vecchia sede di via Vigonovese...tra l'altro, sembra che pure un altro mio ex collega si sia dimesso e che il responsabile della "fabbrica prodotti" sia salito di grado. In effetti, con tutti gli stipendi che ha fatto risparmiare alla Infracom IT...ma in fondo: "si può fare"!!!
Che, per chi non lo sapesse, era (ed è??) il primo principio dell'azienda in cui lavoravo prima.
Nonchè lo slogan di un noto gruppo politico arrivato secondo nell'ultima gara per la guida del Paese. Non che parteggiassi per lui ma...cavolo, è assurdo che abbia vinto quell'altro!
Ricordo ancora quel che si diceva domenica scorsa con una sostenitrice del nostro giovane neo-premier: "(...) perchè credi che Berlusconi farà qualcosa per il sociale?" "Berlusconi ha detto che aumenterà le pensioni!" "ah...e come?" "....(che tradotto significa: silenzio)".
Infine, prima di lasciarvi con un testo che un altro mio amico (leggermente allineato a sinistra come me) ha fatto circolare oggi, vi suggerisco di guardare un po' qui il grafico sull'andamento del debito pubblico: com'è che sotto il "leader" degli imprenditori è cresciuto? Mah...


«Può tuttavia accadere che un gusto eccessivo per i beni materiali porti gli uomini a mettersi nelle mani del primo padrone che si presenti loro.

In effetti, nella vita di ogni popolo democratico, vi è un passaggio assai pericoloso. Quando il gusto per il benessere materiale si sviluppa più rapidamente della civilità e dell'abitudine alla libertà, arriva un momento in cui gli uomini si lasciano trascinare e quasi perdono la testa alla vista dei beni che stanno per conquistare. Preoccupati solo di fare fortuna, non riescono a cogliere lo stretto legame che unisce il benessere di ciascuno alla prosperità di tutti.

In casi del genere, non sarà neanche necessario strappare loro i diritti di cui godono: saranno loro stessi a privarsene volentieri... Se un individuo abile e ambizioso riesce a impadronisrsi del potere in un simile momento critico, troverà la strada aperta a qualsivoglia sopruso. Basterà che si preoccupi per un po' di curare gli interessi materiali e nessuno lo chiamerà a rispondere del resto. Che garantisca l'ordine anzitutto!

Una nazione che chieda al suo governo il solo mantenimento dell'ordine è già schiava in fondo al cuore, schiava del suo benessere e da un momento all'altro può presentarsi l'uomo destinato ad asservirla.

Quando la gran massa dei cittadini vuole occuparsi solo dei propri affari privati i più piccoli partiti possono impadronirsi del potere. Non è raro allora vedere sulla vasta scena del mondo delle moltitudini rappresentate da pochi uomini che parlano in nome di una folla assente o disattenta, che agiscono in mezzo all'universale immobilità disponendo a capriccio di ogni cosa: cambiando leggi e tiranneggiando a loro piacimento sui costumi; tanto che non si può fare a meno di rimanere stupefatti nel vedere in che mani indegne e deboli possa cadere un grande popolo».

Tratto da De la démocratie en Amerique di Alexis De Tocqueville, 1840.

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