Però non esiste solo il calcio, o no? Come sport intendo? Che dovrebbero dire gli appassionati, ad esempio, di chees rolling? O di subbuteo? O gli estimatori del ping pong? O di arti marziali, ad esempio?
In ogni caso, è manna dal cielo...per chi ci può lucrare. O può sfruttare il richiamo mediatico degli Europei per far passare più in fretta certe notizie. Cosa che, ma non saprei bene dire perchè, temo accadrà. E magari ci si troverà con qualche legge non richiesta, qualche scelta discutibile.
Come quella sul piano energetico da adottare per il futuro del Paese. Il nucleare? No grazie. Dopo l'articolo recuperato dal blog di Luttazzi, ecco un articolo segnalatomi da un'amica: link. Anzi, va, lo riporto tale e quale....
Nuovi impianti ed energia prodotta:
L'eolico ha sorpassato il nucleare
Negli Stati Uniti, il 30 per cento della potenza installata viene dall'eolico. In attesa dei reattori di quarta generazione il contributo dell'atomo scenderà
di ANTONIO CIANCIULLO
"La novità è che, anche tenendo conto di questo differenziale di uso, nel 2007 l'eolico ha prodotto più elettricità del nucleare", spiega Gianni Silvestrini, direttore del Kyoto Club. "E gli impianti eolici che verranno costruiti nel periodo 2008 - 2012, quello che chiude la prima fase degli accordi del protocollo di Kyoto, produrranno una quantità di elettricità pari a due volte e mezza quella del nuovo nucleare. Se poi nel conto mettiamo anche il solare fotovoltaico e termico possiamo dire che, tra il 2008 e il 2012, il
contributo di queste fonti rinnovabili alla diminuzione delle emissioni serra sarà almeno 4 volte superiore al contributo netto prodotto dalle centrali nucleari costruite nello stesso periodo".
La tendenza è consolidata anche dal risveglio del gigante americano. Il 30 per cento di tutta la potenza elettrica installata durante il 2007 negli Usa viene dal vento e il dipartimento federale dell'energia prevede che entro il 2030 l'eolico raggiunga negli States una quota pari al 20 per cento dell'elettricità creando un'industria che, con l'indotto, darà lavoro a mezzo milione di persone. E' un dato in linea con l'andamento di paesi europei come la Danimarca (21 per cento di elettricità dall'eolico), la Spagna (12 per cento), il Portogallo (9 per cento), la Germania (7 per cento).
Nonostante le scelte dell'amministrazione Bush, che ha incentivato con fondi pubblici la costruzione di impianti nucleari, negli Stati Uniti l'energia dall'atomo resta invece ferma, sia pure a un considerevole livello, da trent'anni: l'ultimo ordine per una nuova centrale risale al 1978. Nell'aprile scorso sono stati annunciati impegni per 38 nuovi reattori nucleari, ma è molto probabile che il numero scenda drasticamente, come già è avvenuto in passato, nel momento in cui si passa alla fase dei conti operativi: le incertezze legate ai costi dello smaltimento delle scorie, ai tempi di realizzazione e allo smantellamento delle centrali a fine vita hanno rallentato la corsa dell'atomo.
In attesa della quarta generazione di reattori nucleari, che però deve ancora superare scogli teorici non trascurabili e non sarà pronta prima del 2030, le stime ufficiali prevedono una diminuzione del peso del nucleare nel mondo. La Iea (International Energy Agency) calcola che nel 2030 la quota di elettricità proveniente dall'atomo si ridurrà dall'attuale 16 per cento (è il 6 per cento dal punto di vista dell'energia totale) al 9-12 per cento.
(23 maggio 2008)
Che dire quindi?
Niente, perchè tanto non spetta a noi decidere...mi sa.
Cioè, mi prende il medesimo senso di impotenza che provo di fronte al prezzo di un qualsiasi prodotto che acquisto. E' imposto, posso solo abbassare il capo e accettare.
Che poi, dico io, visto tutti i servizi "riempitivi e perdi tempo" che i telegiornali propongono per far vedere come i prezzi aumentino, come si paghi tanto qualcosa che in realtà costa poco, allora perchè non cambiare il modo in cui si comunica agli acquirenti il prezzo? Cioè, se compero un pomodoro, perchè non obbligare i commercianti ad esibire il costo di tutti gli elementi che concorrono a determinarne il prezzo? Come per il pomodoro così per la benzina, per i biscotti, per la marmellata, per il latte.
Per l'energia.
Allora sì che magari che si può ragionare un poco, con dati concreti alla mano e gente che boicotta certi prodotti con cognizione di causa.
Ma questo, purtroppo, implicherebbe un certo qual cambiamento sociale, un aumento della consapevolezza, nei cittadini, del potere che in realtà hanno.
E allora potrebbero scegliere, potrebbero incazzarsi e pretendere. Prezzi minori, carburanti diversi, fonti energetiche differenti e un giorno, si, già lo immagino, anche sport che non siano il calcio in televisione...
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