Autore: Carlo Menzinger
Editore: Liberodiscrivere
Genere: Narrativa
Pagine: 68
La trama in breve:
L’assassino è dentro di noi.
Un insolito noir con così tanti morti da essere quasi un pulp. Diciassette decessi apparentemente casuali ma collegati.
Un protagonista latitante. Chi si salverà?
Cosa si cela dietro questa serie incalzante e travolgente di morti? Un serial killer immaginario? Una maledizione? Un’incredibile serie di coincidenze? Sfortuna? Oppure è l'ansia la vera assassina?
Il mio commento:
Ho letto questo libro nell'ambito di una catena di lettura su Anobii, iniziativa a cui ho preso parte su invito dello stesso Carlo.
Come autore, conoscevo Liberodiscrivere essenzialmente come spazio gratuito per la pubblicazione di testi e scambio di commenti e critiche da parte di appassionati di scrittura. Qualche anno fa la formula del portale era però stata cambiata puntando sulla costituzione di una sorta di circolo/associazione che, poi, è divenuta una vera e propria realtà editoriale.
E, nello specifico, Ansia Assassina è un testo pubblicato nel contesto di tale ambito editoriale.
A mio avviso, il prodotto è di discreta fattura, anche in termini di impaginazione, copertina, impaginazione e font utilizzati per la stampa.
Il titolo scelto così come la descrizione proposta in quarta di copertina sono sufficiente suggestive, capaci di suscitare curiosità e interesse nel lettore.
La narrazione è organizzata in capitoli piuttosto brevi e ha un ritmo sostenuto, con frasi che spesso risultano brevi e ossessive nel ripetere parole ed espressioni di volta in volta aggiungendo connotazione ai termini o elementi su cui concentrarsi. Alla lunga però tale stratagemma risulta un po' stancante e, anziché suscitare ansia o tensione, può risultare un ostacolo ad una lettura continua e lineare.
Il lessico e il registro linguistico utilizzati sono nella media. Qua e là, almeno nell'edizione che ho letto io, ci sono degli errori da sistemare ma, nel complesso, il tutto scivola via senza intoppi fino al finale e alla spiegazione delle morti descritte. Più che un giallo - attenzione che spoilero- , direi quindi che ci troviamo di fronte a qualcosa che ricorda Final Destination, The Box et similia, con tanti cadaveri e uccisioni, volontarie o accidentali, causate da fenomeni non propriamente umani. Tuttavia, seppure tale scelta possa venir accettata dal lettore, risulta un po' troppo "facile" e priva di particolari spiegazioni (cos'ha quel giovane di tanto importante rispetto agli altri da suscitare le attenzioni di quel particolare essere occulto? Perché le altre persone condannate non godono del medesimo privilegio?).
Manca infatti un certo qual approfondimento, attenzione alla definizione dell'ambientazione, alla caratterizzazione dei personaggi e impegno nel conferire maggior respiro alle vicende narrate. Sembra quasi che tutto accada in un mondo racchiuso in pochi km quadrati e popolato da una manciata di pochi individui. Alcuni dei quali, a mio avviso, muoiono pure in un modo un po' "esagerato" (pensiamo a quella strana vicenda della fuga di gas...).
L'impressione che, di conseguenza, sperimenta il lettore è quella di una storia da espandere e approfondire, come se, in realtà, il testo costituisse una sorta di nucleo per qualcosa di più articolato e completo. E quando ciò verrà sviluppato credo che il romanzo potrà dirsi effettivamente completo. Fino ad allora rimarrà una lettura piacevole e disimpegnata, che però non va oltre la sufficienza se si considera che, a tutti gli effetti, stiamo parlando di un prodotto curato da uno staff e da una realtà editoriale e che l'autore, Carlo Menzinger, ha già all'attivo alcune pubblicazioni.
Motivo in più per pretendere e spronare al miglioramento ^__^
2 commenti:
Ti ringrazio del commento approfondito e dei suggerimenti, di cui terrò conto per una prossima edizione, se mai ce ne sarà una. Il romanzo comunque è volutamente snello e rapido. Se cerchi romanzi più approfonditi e densi devi provare Il Colombo divergente o Giovanna e l'angelo. Con Ansia assassina cercavo proprio di fare l'opposto di quello che avevo fatto con quei libri, particolarmente stratificati e con più piani di lettura: stare in superficie, un po' come teorizzerà poco dopo Baricco.
Tra gli inediti ho qualcosa che cerca di trovare una via di mezzo tra queste due soluzioni.
Romanzo curato da uno staff? Magari! E' tutto... colpa mia.
Ciao
Beh, "colpa" mi pare eccessivo ^__^
E' un lavoro tuo che magari a me ha convinto in una misura mentre ad altri può essere piaciuto di più o di meno. Io mi son limitato a riportare il mio parere in merito :-)
Quanto al riferimento a "staff", credo allora di dover rettificare: credevo che LiberoDiScrivere entrasse nel merito dei testi pubblicati, intervenendo con un minimo di editing e controllo. Ma, a quanto pare, mi sbagliavo.
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