Ovvero, mini recensioni di film visti di recente e di cui avrei voluto discorrere amabilmente.
Regia: Terry Jones
Anno: 1983
Genere: comico
Cast: Graham Chapman, John Cleese, Michael Palin, Eric Idle, Terry Jones, Terry Gilliam, Carol Cleveland, Simon Jones
La trama in breve: link
Il mio commento: film che può benissimo esser visto a puntate essendo strutturato ad episodi, cosa questa che mi ha facilitato il compito di visionarlo. Non un film banale, sia chiaro, comico, irriverente, dissacrante, demenziale e satirico, ma questo non significa che sia affatto scontato o di facile e immediata fruizione. In fondo, siamo di fronte a sketch e proposte comiche offerte da quei geniacci dei Monty Python. Ecco quindi una serie di situazioni, spesso inverosimili e assurde, che ironizzano su vari aspetti della vita umana alla ricerca di un senso che, come da promesse dichiarate, dovrebbe venir svelato nell'arco della visione. Ma forse un significato vero e proprio non c'è, semmai si tratta di portare lo spettatore a mettere in discussione svariati aspetti della vita umana, in merito alle istituzioni, all'economia, alla religione ma anche a modi di essere e di fare (quando mai vi capiterà una cena a base di argomenti di discussione? O di poter scegliere come morire?). Personalmente l'ho apprezzato assai e mi son spesso anche divertito (tranne nella sequenza dell'abbuffata del signor Creosoto, davvero nauseabonda e spiazzante. Eppure, per certi versi, la civiltà occidentale è "così", se rapportata al resto del globo che, magari, vive in ristrettezza e povertà di mezzi), però non credo si tratti di un film alla portata di tutti, sia per l'elasticità mentale e la cultura media richiesta (non siamo dinnanzi alla comicità spicciola all'italiana) sia per gli argomenti toccati: passi per l'ilare presa per i fondelli delle situazioni militari, della scienza medica al servizio dei quattri, pardon, pazienti o dei finanzieri il cui palazzo viene abbordato da un palazzo "concorrente" sfuggito a una produzione di serie B, ma quelle che sconfinano in territorio di religione ed educazione potrebbero causare insofferenza ai palati più bigotti.
Trailer: link
Titolo: Star Trek - Into the darkness
Regia: J. J. Abrams
Anno: 2013
Genere: fantascienza, azione
Cast: Chris Pine, Zoe Saldana, Zachary Quinto, Karl Urban, John Cho, Benedict Cumberbatch, Alice Eve, Bruce Greenwood, Simon Pegg
La trama in breve: link
Il mio commento: personalmente non ho mai seguito molto le serie dedicate a Star Trek. Diciamo che mi considero un cultore della Forza, non so se mi spiego. Avevo comunque visto il primo capitolo del reboot affidato a J. J. Abrams e personalmente credo che sia riuscito a bissare il risultato precedentemente conseguito, ovvero la realizzazione di un blockbuster movimentato e godibile assai, adatto a un pubblico di tutte le età (o quasi...).
Non che mi abbia convinto del tutto in termini di trama e soluzioni proposte, semmai sono molte la cosiddette vakkate presenti nell'arco delle circa due ore di proiezione, ma confesso di non essermi annoiato. Forse, ecco, per ritmo, colori ed effetti visivi siamo più vicini a Guerre Stellari che a Star Trek tant'è che, a quanto mi risulta, l'obbiettivo "botteghino" è stato centrato.
Consigliato quindi a chi vuole ritagliarsi un po' di tempo per distrarsi e lasciarsi trasportare in un contesto dai toni scanzonati e fantascientifici al contempo, da evitare se non riuscite a porre il cervello in modalità stand-by e pretendete solidità e rigore di trama, magari anche per rispetto della serie sci-fi a cui il film si rifa. Segnalo anche la recensione a vignette presente sul blog di Leonardo Ortolani, l'ho trovata a dir poco illuminante :-)
Trailer: link
Regia: Richard Kelly
Anno: 2009
Genere: thriller, fantascienza
Cast: Cameron Diaz, James Marsden, Frank Langella, James Rebho
rn, Holmes Osborne
La trama in breve: link
Il mio commento: ispirato a un racconto del recentemente scomparso Richard B. Matheson e orchestrato dallo stesso regista di Donnie Darko, questo film mi ha suscitato sensazioni e considerazioni contrastanti. C'è qualcosa di buono e di interessante, un'atmosfera da cospirazione e di mistero non svelato che catturano l'attenzione e mantengono vive le aspettative degli spettatori. Però, come dire, qualcosa non funziona e non convince del tutto. Saranno certe forzature ("oh me tapino! Oh malaugurata sorte che ci hai resi poveri e non abbienti! Guardaci, o Fato, non arriviamo a fine mese....come potremo mai tirare a campare...vabbè, mo prendo la spider e vado a lavorare alla Nasa. Dove peraltro faccio i 'zzi miei e mi pagano lo stesso..."), saranno certe situazioni molto telefonate o con personaggi che si rivelano essere sospetti e malsani in modo forse eccessivo. Sarà forse l'idea di base, una sorta di esperimento sociale, che probabilmente non regge o pare troppo sospetta ("se preme questo pulsante una persona che lei non conosce morirà ma lei riceverà un milione di doll.. " ding ding ding ding "Quante volte posso premere?" ding ding ding "...lari. Ahem..."), sarà stato il cast o l'atmosfera volutamente tesa e pesante (talvolta con effetti, come dire, discutibili, vedasi l'inseguimento in biblioteca), fatto sta che l'ho seguito fino alla fine in attesa di veder chiariti i misteri sollevati nel corso della visione, o di trovare una spiegazione a certe soluzioni fantascientifiche proposte (quella specie di teletrasporto in bare d'acqua...), però non ne sono rimasto soddisfatto. Boh, forse sono stato poco attento e incapace di cogliere certi aspetti di questo The Box, fatto sta che credo sia meglio tentare di recuperare il racconto e leggerlo. Temo infatti che sia accaduto qualcosa di simile a quanto riscontrato con "Io, sono leggenda", ovvero libera interpretazione di un testo scritto.
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