Titolo: Polvere alla polvere
Autore: Brian Freeman
Editore: Piemme
Genere: giallo
Pagine: 182
La trama in breve:
E notte quando il detective Jonathan Stride arriva nel piccolo cimitero di campagna dove riposa sua madre, a Shawano, Wisconsin, un luogo dove non metteva piede da vent'anni. Nel buio, la sua torcia illumina la neve che cade piano, mentre una campana arrugginita suona nel vento. All'improvviso, i fari di un'auto della polizia fendono l'oscurità; un agente scende dall'auto, si avvicina a una lapide e si toglie la vita con un colpo alla tempia. Stride è un estraneo in quella piccola città e lo sceriffo non gradisce né la sua presenza né la sua curiosità. Eppure il detective non può dimenticare quanto è accaduto proprio davanti ai suoi occhi: vuole risposte, ed è disposto a trovarle da solo. Anche a costo di riaprire le pagine più oscure del passato di Shawano...
Il mio commento:
Acquistato praticamente a caso, lasciandomi irretire da un prezzo molto ma molto accattivante (1,90 euro...più uno sconto del 25%...circa 1,42 euro totali) che mi fa passare non tanto per un avido lettore ma per un taccagno lettore, questo breve romanzo di genere giallo mi ha permesso di scoprire un autore che non conoscevo. Ossia Freeman.
La lettura del testo è scivolata via veloce, senza difficoltà, complice anche un periodo particolare in cui il tempo per leggere non mi è mancato affatto e che addirittura mi ha fornito l'occasione, parlando di letture, di perplimere un simpatico signore egiziano sorpreso assai che io, in quanto italiano, non conoscessi a menadito l'opera Il Principe di Niccolò Macchiavelli.
La lettura del testo è scivolata via veloce, senza difficoltà, complice anche un periodo particolare in cui il tempo per leggere non mi è mancato affatto e che addirittura mi ha fornito l'occasione, parlando di letture, di perplimere un simpatico signore egiziano sorpreso assai che io, in quanto italiano, non conoscessi a menadito l'opera Il Principe di Niccolò Macchiavelli.
Comunque sia, tornando a Polvere alla Polvere, questo libro non mi è spiaciuto affatto: è riuscito ad avvincermi e a coinvolgermi nelle indagini non ufficiali condotte da Stride, detective che si viene a trovare in una classica situazione alla Jessica Fletcher. Ossia, si ferma per un paio di giorni in un paese e vengono ritrovati almeno un paio di cadaveri... Sai com'è, le coincidenze...tanta curiosità...senso del dovere....e tanto tempo libero...
Il taglio molto cinematografico delle vicende, infarcito di dialoghi e arricchitto di brevi ma incisive descrizioni, ben cadenzato in quanto a ritmi e organizzazione di capitoli ed eventi, riesce nel compito di tenere alto l'interesse pagina dopo pagina. Lo stile dell'autore pure si rivela molto buono ed efficace nell'instaurare un dialogo con il lettore e a caratterizzare, con pochi tratti, personaggi e situazioni.
Non si respira un'atmosfera di frivola leggerezza ma nemmeno ci si sente soffocati da cupe e tetre emozioni, seppure di cadaveri e morti ammazzati si parli.
Non si respira un'atmosfera di frivola leggerezza ma nemmeno ci si sente soffocati da cupe e tetre emozioni, seppure di cadaveri e morti ammazzati si parli.
Pure l'evoluzione della trama e gli elementi proposti, alcuni appositamente pensati per traviare e depistare - vedi la trovata delle scritte in tedesco ammiccanti al diavolo - sono funzionali al successo del libro e non prestano il fianco a incoerenze o eccessive semplificazioni. Sotto questo aspetto, va comunque precisato che non ci troviamo di fronte alla Divina Commedia e che, quindi, il numero di personaggi e situazioni è limitato. Però l'autore riesce ad amalgamare bene il tutto, creando mistero e fornendo una minima caratterizzazione dei personaggi, elementi questi che stuzzicano interesse e creano un senso di concreta verosomiglianza. Vero è che tante dinamiche sono funzionali allo svolgimento della trama, che casualmente lo zio del protagonista fornisce l'occasione per indirizzare Jonathan verso le persone giuste oltre che a prendersi a cuore il caso. Se non ci fosse stato lui o se, per esempio, la dottoressa Kelli fosse stata un omone con l'alito pesante l'intera storia avrebbe avuto dei risvolti diversi. Idem con patate se il suicida dell'inizio si fosse premunito di guardarsi attorno prima di compiere l'insano gesto a due passi da, guarda caso, il detective Stride in visita alla tomba della madre defunta. Per cui in un cimitero. Nel cuore della notte...
A parte codesti piccoli dettagli, il libro non è male, regala un discreta occasione di evasione e permette, soprattutto, di scoprire un autore interessante pagando un prezzo davvero davvero irrisorio.
A parte codesti piccoli dettagli, il libro non è male, regala un discreta occasione di evasione e permette, soprattutto, di scoprire un autore interessante pagando un prezzo davvero davvero irrisorio.
Nessun commento:
Posta un commento