Anno: 2016
Regia: Yasushi Kawamura
Genere: sci-fi
La trama in breve:
Masaru Kato muore in un incidente in cui si trova suo malgrado coinvolto. Stranamente, si risveglia in una stanza che non ha mai visto. Lì incontra i membri del cosiddetto "Team Tokyo", il cui leader, Kurono, è appena morto. Assieme a loro, Masaru viene trasferito a Osaka City, una città circondata da un oceano di fuoco. A questo punto, Masaru si trova coinvolto in un gioco di sopravvivenza, di vita o di morte: si scontra con la squadra rivale, il "Team Osaka", i cui membri sono una manica di furfanti; lotta con gli alieni; conosce Anzu Yamasaki, madre single e membro del Team Osaka. In balia dei vari eventi, Masaru continua a combattere per riuscire a tornare a casa dal fratello, l'unico membro rimasto della sua famiglia. (fonte comingsoon)
Il mio commento:
Ho avuto modo di vedere Gantz: O circa una quindicina di giorni fa, anche per testare Netflix e la sua offerta, e ne sono rimasto piacevolmente soddisfatto. Avrei voluto parlarne prima - anche per freschezza di ricordi ed emozioni - ma la vita e il lavoro hanno optato per farmi investire il tempo in ben altre faccende...
Sapevo che dal manga di Hiroya Oku - tra l'altro pure recensito su questo blog e su Terre di Confine - erano stati tratti anime e film, ma mi ero perso quest'ennesima proposta cinematografica, tra l'altro presentata, fuori concorso, al 73ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Il film, tutto in computer grafica di ottimo livello, si concentra solo su una delle missioni che i personaggi della storia si trovano a dover fornteggiare, ovvero quella ambientata ad Osaka, la prima fuori dal confine di Tokyo e nella quale il team protagonista ha un contatto anche con altre squadre.
Immagino che per un neofita o comunque per qualcuno che non ha mai letto il manga, ambientarsi o raccapezzarsi non sia proprio immediato, d'altra parte il focus di questo Gantz: O non sta nemmeno nella caratterizzazione dei personaggi o nell'approfondimento della storia. Rappresenta più un omaggio all'opera di Oku e un assaggio della potenza visiva che Gantz possiede. A mio modo di vedere, a livello visivo siamo di fronte a un discreto capolavoro dal punto di vista degli effetti e della resa grafica. Pure il coinvolgimento e l'impatto scenografico sono garantiti, grazie anche alla presenza di combattimenti titanici e da un'atmosfera tragica e disperata che pervade l'intero ciclo narrativo del film mano a mano che i personaggi vengono trucidati e fanno la comparsa il "boss" e i suoi. L'impostazione è infatti quella del videogame, con persone a caso armate e trascinate, loro malgrado, in combattimenti all'ultimo sangue contro creature aliene sguinzagliate tra i quartieri e le strade del Giappone (e non solo), una sorta di survival game che permetterà all'umanità di allenare alcuni "campioni" in vista di una imminente "catastrofe", ossia un'invasione aliena.
Mi domando tuttavia il motivo di scegliere l'arco narrativo di Osaka e non qualche altro ciclo, magari quello iniziale, che magari avrebbero potuto aprire in favore della possibilità di realizzare una serie di film in computer graphic.
Comunque sia, in questo caso la trama diventa molto poco importante, sacrificata in favore di una formidabile spettacolarità visiva e di una sorta di omaggio ai fans della serie (diciamo che la missione di Osaka aveva anche altri personaggi e c'erano pure altre scene, che qui non ho ritrovato...).
Penso infatti che difficilmente Gantz: O possa essere apprezzato da chi non ha idea di cosa sia Gantz e che, al pari dei personaggi proposti, si trova per lo più disorientato e in balia di situazioni che non riesce bene ad inquadrare o per le quali non troverà spiegazioni (armi? teletrasporto? resurrezioni? perchè non scappano tutti molto lontano? che cos'è quella sfera nera nell'appartamento?).
Per cui, se siete fan della saga o amanti delle ambientazioni fantascientifiche vi consiglio di provare a guardarlo, altrimenti temo che possa risultare una visione che non saprà coinvolgervi o convincervi più di tanto. Per quanto mi riguarda, è stata una piacevole scoperta e una visione che ha saputo catturarmi :-) e che, presumo senza averli visti, abbia saputo offrire un omaggio alla serie manga molto più dignitoso e rispettoso dei film live-action giapponesi prodotti attorno al 2011.
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