martedì 13 ottobre 2009

..:: L'autunno dell'animo - Storia di un cavaliere - Parte finale::..

Titolo: L'autunno dell'animo - Storia di un cavaliere - Parte finale
Autore: Maurizio Marzulli
Editore: EdiGiò
Genere: Narrativa
Pagine: 132

La trama in breve:
Biagio, cavaliere crociato reduce dalla Terra santa, è tornato a casa. Nonostante i dubbi sul futuro, un occasionale incontro sembra avergli cambiato la vita, un amore improvviso gli ha ridato la speranza. Eppure il fato non vuole ancora concedergli pace, si profila un pericolo inatteso che sconvolgerà tutta la sua vita e il suo destino.

Il mio commento:
Penso che suddividerò il mio commento in due parti, una relativamente alla pubblicazione e all'operato dell'editore, e una in merito alla storia.
A differenza di quel che si potrebbe pensare, questo libro non rappresenta la continuazione vera e propria de "L'autunno dell'animo - Storia di un cavaliere" bensì è parte di un unico romanzo. Per motivi commerciali e strategia editoriali l'opera è infatti stata suddivisa in 3 parti anzichè essere distribuita come un unica entità.
Al di là del fatto che se in copertina leggo "parte finale" mi aspetto di trovarmi di fronte alla "parte finale" e non al secondo capitolo di una saga, trovo che l'idea di spezzettare un testo in più parti sia buona.
Soprattutto per un piccolo editore che cerca di piazzare esordienti poco conosciuti.
Strategia però che, mi spiace dirlo, deve procedere di pari passo con la definizione di un prezzo adeguato e la presentazione di un'opera "qualitativamente" accettabile.
Partiamo dal primo aspetto. Complessivamente ho pagato circa 21 euro per un totale di neanche 200 pagine. Tanto, a mio avviso, forse troppo. Passino i 7 euri per la prima parte (5 in realtà...grazie allo stesso Maurizio incontrato a Modena :-P ), ma questa poteva essere proposta ad un prezzo inferiore. "La fiducia" l'avevo già pagata, mettiamola così.
In secondo luogo, ho trovato numerose sviste e pecche che mi fan sospettare che il lavoro di editing sia stato poco approfondito. Spero che questo libro rappresenti "un" caso isolato, altrimenti credo che l'editore farebbe bene a rivedere certe dinamiche lavorative per migliorare la qualità dei propri prodotti. Sviste e refusi possono capitare, per carità, ma quando ci si imbatte in punteggiatura non uniforme per segnalare discorsi diretti, maiusole mancanti, a capo fantasiosi ecco...ci si rimane male.
Dal punto di vista della cura del testo, quindi, non mi ritengo affatto soddisfatto. Tanto più che anche i caratteri scelti per la numerazione delle pagine o per le intestazioni delle pagine risultano "sbavati". E se consideriamo che dietro la pubblicazione di Marzulli c'è pure il lavoro della Contrappunto...ahem...il nervosismo cresce...
Quanto al resto, come già nel primo libro del ciclo, la narrazione procede tranquilla e serena. Piuttosto scorrevole ma abbastanza didascalica e schietta. Per alcuni questo può rappresentare un pregio, per altri un po' meno. Nel mio caso, come stile, può andar benone però avrei comunque gradito un maggior livello di coinvolgimento e di "spiazzamento".
Mi è sembrato infatti che il tono usato fosse un po' distaccato, l'attenzione dell'autore tesa a descrivere più che a render partecipi i lettori.
Un pregio invece dell'opera è la serenità della vicenda. Ci sono anche momenti cupi e "concitati", diciamo (anche se sbrigati velocemente...), ma gli eventi descritti trasmettono positività.
Non ci sono grandi battaglie contro il Male, nè intrighi internazionali, nemmeno segreti da svelare o salvaguardare: c'è la storia di gente comune, intrecci di vite umili e semplici. Ordinarie, potrei dire. Certamente umane e abbastanza verosimili.
E questo, credo, sia il pregio migliore di quest'opera a metà tra la finzione e la storia italiana.
Qualche complicazione e imprevisto in più, a mio avviso, avrebbe comunque reso più dinamica e coinvolgente la storia. Meno telefonata, ecco, anche se è apprezzabile l'intenzione di trasmettere messaggi positivi e genuini, esempi di vita familiare e di semplicità che i tempi moderni tendono a far dimenticare.

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