Calderoli, tra tutti, è probabilmente uno dei nostri dipendenti pubblici che più sa far parlare di sè e che testimonia con efficacia tutta la drammaticità della fuga dei cervelli all'estero. Il suo ad esempio. Ricordo ancora quel che successe con le sue magliette anti-Islam...
Ad ogni modo, oggi ne ha inventata un'altra delle sue, ovvero il rogo di circa 375 mila decreti e norme considerate ormai inutili. Azione di indubbio fascino mediatico che si rifa ad azioni già viste nel corso della storia: il nazismo bruciava i libri, la chiesa bruciava gli eretici...
Condanna totale, insomma. A morte le leggi! Buuu!!
Ad ogni modo, la notizia l'ho letta prima sull'Ansa e poi sul Corriere.
A prima vista parevano le immagini di qualche film d'azione o di qualche spot pubblicitario: il contesto, la scelta della modalità per sbarazzarsi di queste norme e l'uso del fuoco in sè mi han lasciato a dir poco sconcertato e perplesso. Mi ha fatto pensare a qualche rito tribale e -chiedo scusa ai vari aborigeni e indigeni che mi leggono - incivile...
Tutto sommato, se questo può portare ad un'effettiva semplificazione della burocrazia e delle norme in vigore nel complesso sistema legislativo e giudiziario italiano, ben venga.
Sperando, ovviamente, che tutte le norme e leggi abrogate siano state eliminate con cognizione di causa. Perchè, in fondo, va bene semplificare e ridurre, ma non va bene se tale azione viene compiuta senza la certezza che quanto eliminato sia effettivamente inutile. Anche perchè, diciamocelo, si parla di "189mila provvedimenti tra leggi e regolamenti, 40mila disposizioni già abrogate in precedenza (sempre da Calderoli) e 145mila atti privi di valore normativo". Dubito che l'omino della semplificazione si sia letto tutti i testi bruciati, però spero che qualche ente di controllo ci sia a vigilare su di lui o che, quanto meno, ci sia stato qualche stagista sottopagato che abbia passato al vaglio tali cartacce (maaa...non esistono i computer nella Pubblica Amministrazione? Ed il riciclo della carta?).
Sia mai che si debba ricorrere nuovamente a qualche provvedimento salva-leggi...o che siano state abrogate leggi "utili" e magari necessarie. Per caso, ovviamente.
Cose che capitano, per carità.
Rimane infine una riflessione di fondo sui numeri delle norme/leggi interessate dall'azione pirotecnica del ministro: possibile che servano tutte ste cose? E che in mille mila anni di democrazia nessuno abbia mai posto un po' di controllo sul folle meccanismo della legiferazione italica? Ma soprattutto, ste leggi, chi le ha volute?
Ad ogni modo, oggi ne ha inventata un'altra delle sue, ovvero il rogo di circa 375 mila decreti e norme considerate ormai inutili. Azione di indubbio fascino mediatico che si rifa ad azioni già viste nel corso della storia: il nazismo bruciava i libri, la chiesa bruciava gli eretici...
Condanna totale, insomma. A morte le leggi! Buuu!!
Ad ogni modo, la notizia l'ho letta prima sull'Ansa e poi sul Corriere.
A prima vista parevano le immagini di qualche film d'azione o di qualche spot pubblicitario: il contesto, la scelta della modalità per sbarazzarsi di queste norme e l'uso del fuoco in sè mi han lasciato a dir poco sconcertato e perplesso. Mi ha fatto pensare a qualche rito tribale e -chiedo scusa ai vari aborigeni e indigeni che mi leggono - incivile...
Tutto sommato, se questo può portare ad un'effettiva semplificazione della burocrazia e delle norme in vigore nel complesso sistema legislativo e giudiziario italiano, ben venga.
Sperando, ovviamente, che tutte le norme e leggi abrogate siano state eliminate con cognizione di causa. Perchè, in fondo, va bene semplificare e ridurre, ma non va bene se tale azione viene compiuta senza la certezza che quanto eliminato sia effettivamente inutile. Anche perchè, diciamocelo, si parla di "189mila provvedimenti tra leggi e regolamenti, 40mila disposizioni già abrogate in precedenza (sempre da Calderoli) e 145mila atti privi di valore normativo". Dubito che l'omino della semplificazione si sia letto tutti i testi bruciati, però spero che qualche ente di controllo ci sia a vigilare su di lui o che, quanto meno, ci sia stato qualche stagista sottopagato che abbia passato al vaglio tali cartacce (maaa...non esistono i computer nella Pubblica Amministrazione? Ed il riciclo della carta?).
Sia mai che si debba ricorrere nuovamente a qualche provvedimento salva-leggi...o che siano state abrogate leggi "utili" e magari necessarie. Per caso, ovviamente.
Cose che capitano, per carità.
Rimane infine una riflessione di fondo sui numeri delle norme/leggi interessate dall'azione pirotecnica del ministro: possibile che servano tutte ste cose? E che in mille mila anni di democrazia nessuno abbia mai posto un po' di controllo sul folle meccanismo della legiferazione italica? Ma soprattutto, ste leggi, chi le ha volute?
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