domenica 10 luglio 2011

..:: Voglia di andarsene ::..

Credo sia capitato un po' a tutti, di tanto in tanto, di provare un forte desiderio di fuga (con la U, attenzione), di lasciarsi il presente alle spalle, staccare e respirare aria buona, pulita, migliore. Vivere in un ambiente più sano e rilassato, senza frenesie, senza ipocrisie, senza tutte quielle inutili tensioni che si vengono a creare quotidianamente.
Ora non esageriamo: 2 anni
passano in fretta.
Poi sarà peggio...
Staccare, allora, per tornare padroni del proprio tempo, per dedicarsi a quelle attività che la necessaria prigionia del lavoro non ci permette di seguire. Siano queste il giardinaggio, la cura della propria casa, lo shopping, lo studio delle lingue, la ricerca di un editore per un paio di romanzi, l'approfondimento delle arti marziali, la lettura di un libro, una simpatica gita in Val di Susa per protestare pacatamente (ed erano in molti) o brutalmente (ed erano in pochi, ma inquadrati dalle telecamere).
E' umano, credo, provare la necessità di allontanarsi dalla routine quotidiana, di liberarsi da impegni e affanni per poter stare accanto alle persone che si amano, con la propria donna/uomo, con eventuali figli, parenti, amici, animali... magari vincendoli a qualche lotteria britannica...
Ma anche nel considerare solamente la dimensione lavorativa, quanti sono coloro che contano i giorni che li separano dalle prossime ferie o dalla pensione?
Loro invece, quelli che costantemente vedo nei telegiornali, sui giornali o nel web, di andarsene non ne hanno proprio la minima intenzione. Anzi, in perfetta mentalità da statale se ne stanno al loro posto, con i loro benefit, a prenderci tutti per i fondelli. Tanto, i soldi che usano sono i nostri e i culi che sacrificano non sono certamente loro!
Sto parlando di loro, comunque. Loro, i nosti dipendenti che siedono in Parlamento e che dovrebbero venir venduti in blocco, non tutti ma una buona parte sì, a qualche ente che sperimenta nuovi medicinali e che abbisogna di cavie umane.
Ma loro invece desistono, spingono più a fondo le proprie radici, e continuano a gozzovigliare. E se nessuno gli rompe le balle andrebbero avanti per conto loro, senza render conto a nessuno: tanto la rotta della nave Italia verso i grossi iceberg all'orizzonte è segnata.
D'altra parte, solo qualche mese fa ci rassicuravano dicendoci che non eravamo una nazione in crisi, che stavamo rispondendo bene alla crisi, che saremmo usciti prima e meglio di altri, dalla crisi che non faremo la fine della Grecia, che i nostri conti sono a posto.... e poi di botto paura e delirio per la manovra finanziaria. Necessaria per far saltare fuori "un po'" di soldi e mettere a posto le cose nei confronti dell'Europa, che ci tiene a noi. O per vincolare fortemente il governo che verrà, che partirà già con 40 miliardi di euro di penalizzazione...
Ma per adesso, visto che si deve far vedere che qualcosa lo si sta facendo, perchè loro non se ne vanno in ferie, loro lavorano. E tanto.
E allora via soldati dai vari fronti esteri, per risparmiare qualche soldino.
Viene da chiedersi se questa "rimozione di risorse umane" è qualcosa di ragionato oppure improvvisato: al di là che questo è periodo di ferie e magari i nostri soldati tornano dal fronte per andarsene al mare o ai monti, verrebbe quasi da pensare che avessimo migliaia di uomini e donne, pagate e strapagate, dislocate al fronte a non fare un cazzo. O sbaglio? Perchè se la loro presenza nei Balcani, in Libano, in Libia, in Afghanistan, in Somalia ecc è effettivamente superflua, tanto valeva averli richiamati tempo fa. Sia mai che li togliamo e poi si verifichino disordini là all'estero. Auspicando, comunque, che qui in patria si rendano utili e facciano e che non divengano cassa integrati da mantenere.
Altri dindini invece salteranno fuori dall'aumento di accise e imposte varie, qua e là, piccoli rincari che nessuno noterà mai. L'iva ad esempio, o il costo della benzina: 0,47 euro per il carburante e resto tasse...non male direi.Giusto per infierire sul popolo bue. Ridurre le auto blu o i costi della politica, invece? No, eh?
Lentamente poi si tagliano spese superflue sul fronte della pubblica istruzione e della sanità: in fondo, a chi servono. Gli ipad costati 5 milioni di euro (ma come cazzo hanno fatto a spendere sta cifra???), splendidamente investiti per i nostri esimi vecchiacci del Parlamento sono stati una spesa assolutamente necessaria e imprescindibile, che non poteva affatto nè venir ridotta (cazzo, abbiamo scoperto in giugno che i conti non tornavano...prima c'era da fare "altro"...) nè sostenuta dagli inamovibili segna posto della politica italiana che, con 4000 euro al mese di avanzo non riescono affatto a campare.
Che mondo: per forza loro non si stancano di lavorare alacremente per il Paese e, anzi, si divertono pure alle spalle dei propri colleghi, come il buon Tremonti nei confronti dell'umile Brunetta. Di fronte al volgo. E poi si lamentano che viene violata la loro privacy avvallando l'opinione che vada punito chi denuncia i fatti (o un crimine...) e non il colpevole (il criminale...). Un po' come accaduto per il lodo Mondadori, problema di lunga data che Silvio ha cercato di risolversi aggiungendo qualche riga e qualche clausola nei recenti editti promulgati da sua maestà. D'altra parte, visto che il governo NON è impegnato a gestire i problemi dello psico-nano, bensì è attento e concentrato sui veri problemi del Paese, son cose che possono capitare.
Altro che impegnarsi nell'attuazione di quanto deciso un mese fa nel referendum: verrebbe da chiedersi, quindi, come procedano i lavori per eliminare le norme relative al nucleare, al decreto Ronchi o al legittimo impedimento ma credo sia solo tempo sprecato.
Cosa starà mai cercando
di comunicare il popolo italiano?
Quale riforma parrebbe essere
necessaria? Quella del sistema
giudiziario? Della scuola? Del lavoro?
Le priorità sono ben altre!
Per inezie simili c'è tempo, c'è sempre tempo. 
D'altra parte illo dixit che non ci abbandonerà prima del 2013 e che non lascerà mai l'Italia in mano a Vendola, Bersani e compagnia bella. Per quel che mi riguarda, può andarsene quando vuole, presto possibilmente, e sul destino dell'Italia, senza nulla togliere alle considerazioni di un uomo che ne avrebbe di tempo libero da spendere in aula di tribunale, che siano gli italiani a decidere.
E non i loro dipendenti statali e precari. Ma che, a differenza dei veri precari, la poltrona non la abbandonano mai e, anzi, dettano pesanti condizioni nei confronti degli imprenitori che li hanno assunti.
Ad ogni modo, il clima di questi ultimi tempi e le dinamiche attuate iniziano a impensierimi non poco (e non che prima...) per cui l'idea di fuggire via da questa nazione allo sfacelo non mi appare più così utopica e insensata, seppur difficilmente applicabile vista la mia condizione di nulla tenente.
Che poi, a dirla tutta, non è nemmeno banale scegliere dove andare: in Europa c'è ancora il famigerato batterio killer; nel nord Africa non ho ben capito se i tumulti si son placati (parrebbe di sì...) o meno; in Giappone sono ancora alle prese con piccoli problemi di natura radioattiva; negli USA invece se la fanno sotto per potenziali nuovi kamikaze quando ancora non hanno capito che Al Qaeda non c'entra nulla, che Bin Laden era un fantoccio e che nessun aereo civile si è mai schiantato nè sulle torri nè sul Pentagono (per inciso, sono fortemente incline a credere alle teorie del complotto, comprovate anche dalle evidenze riscontrabili nei vari video documentari disseminati nel web).
Mi sa che conviene ridimensionare gli spostamenti, quindi, motivo per cui inizierò ad esplorare la ladinia, giusto per rendermi conto di come se la passano i nostri cugini alto-atesini.
Probabilmente passerò per terrone...





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