giovedì 10 maggio 2012

Scuse accettate, Needa...

Apology Accepted,
 Captain Needa
IMPERIALE 1: Comandante Needa, la nave è scomparsa dagli schermi.
NEEDA: Che vuol dire è scomparsa? Nessuna nave così piccola ha un congegno anti-radar.
IMPERIALE 1: Non c'è più traccia di loro.
IMPERIALE 2: Comandante, Lord Fener vuole un rapporto sull'inseguimento.
NEEDA: Andrò da Lord Fener. Assumerò io la responsabilità di averli persi e gli farò le mie scuse. Frattanto, continuate a cercarli.
IMPERIALE 3: Sì, comandante Needa.
[...]
DARTH VADER: Scuse accettate, comandante Needa.

Ecco, questo simpatico scambio, tratto da "Guerre stellari - L'impero colpisce ancora" mi sta tormentando assai negli ultimi giorni (colpa di Marco M.). 
Al di là della spiccata ironia che conferisce colore a codesta drammatica scenetta mi domando perché non funzionino così anche talune dinamiche legate alla politica (e non) italiana. Abbiamo una bella crisi economica che imperversa da anni ("Non c'è nessuna crisi, è un'invenzione della sinistra", "Ne usciremo prima degli altri"..."Mi consenta, faccio come Schettino e abbandono la nave mentre affonda..."), una classe politica insulsa e scandalosamente vergognosa che per anni praticamente non c'era per il Paese ma c'era quando si trattava di godere di benefit e notorietà, e nessuno sta pagando le colpe per la poca serietà e lungimiranza dimostrata. Anzi, ancora ci provano a girar la frittata e a cambiare i fatti, e di conseguenza le opinioni della gente. Invece, nessuno sembra aver colpa, nessuno ha responsabilità di ciò che è stato o non è stato fatto.
Al limite, ora ce la si prende con Monti, qualunque cosa cerchi di fare. Che poi, a dirla tutta, sarà anche competente ma indubbiamente ha le mani legate, vincoli da rispettare e poteri forti da non toccare. Tanto, l'anno prossimo finisce il compito che gli hanno più o meno legittimamente assegnato e se ne andrà a godersi la quinta età in qualche sperduta isoletta tropicale. A prescindere dall'esito del Paese Italia.
Quel che è strano è che non ci sono, o se ci sono non le colgo io, proposte concrete per rilanciare l'economia italiana, strategie per proteggere e incentivare i nostri prodotti, anche nell'ottica di garantire che che la gente comune abbia maggior denaro da spendere per se stessa e il proprio futuro.
Che ne so, provare ad adottare misure a favore del consumo di prodotti nostrani rispetto a quelli esteri, incentivi per quelle aziende che modificano la propria produzione nell'ottica del risparmio energetico o della riduzione dei rifiuti, investimenti nel turismo, riduzioni della spesa militare, apertura di case chiuse... niente, nulla, nada, niet.
"E' colpa mia che non mi curo più delle tue speranze,forse perchè delle idee non so più che farmene", dicevano Il Teatro degli Orrori in una loro canzone, e non credo fossero molto distanti dal vero. 
Stiamo sprofondando, ma nessuno finisce a terra, morto stecchito, come il buon Needa. Sarà stato pure un coglione ma almeno ha avuto un minimo di coerenza e dignità. I nostri invece manco ce l'hanno, anzi, a rantolare a terra ci troviamo noi cittadini mentre loro, i nostri dipendenti, ci spiegano che è giusto così, magari con lo sguardo da triglia e la bocca semi aperta di Gasparri.
Aziende che falliscono, imprenditori e lavoratori che si suicidano, altri ancora che, esasperati, prendono in ostaggio personale di Equitalia...uno scenario davvero idilliaco, che concede ampio margine di speranza per un ridente futuro.
E in tutto questo, imprenditori che con un euro di capitale aprono aziende ce ne son stati...ehm....ce ne son stati? Mi sa di no.
Dita Von Teese, burlesque.
Ovvero, se siete ragazze dai 15
ai 30 anni e un certo S. B. vi invita
a casa sua, ecco, vestitevi così...
Però almeno c'è stata la tanto attesa riforma del lavoro, no? Voglio dire, nuovi posti di lavoro, nuovi contratti...no, eh? E io che pensavo che con tutto quel ciarlare sull'articolo 18, la cosiddetta "riforma del lavoro" avessimo risolto tutti i problemi del Paese: ci son stati cortei, mobilitazioni, dibattiti....e per cosa? La sensazione è che siamo ancora al punto di partenza. Siam sempre stati là, in realtà. Presi per il culo ancora una volta. Già mi vedo proiettato nel 2015 quando, alla faccia delle previsioni Maya, il mondo ci sarà ancora ma noi saremo stati surclassati dall'economia greca... 
Ma tutto questo periodo di crisi, sforziamoci di cogliere gli aspetti positivi, sta tramutandosi in un'opportunità per la nostra nazione, l'occasione (a meno di nuove leggi "pro casta") di svegliarsi un po' culturalmente.
Niente grandi rivoluzioni, capiamoci, siamo italiani dopottutto, gente che i cambiamenti li aspetta ma non li realizza (come ci ricorda la Tim descrivendoci il processo relativo all'unità d'Italia...a proposito, abbiamo mica festeggiato quest'anno?), ma solo qualche consapevolezza in più, il momento giusto per iniziare a far chiarezza su concetti come "contro-informazione" o "anti-politica". Da intendersi come "informazione" e "politica" in antitesi a quelle che chiamiamo "politica" e "informazione" che, paradossalmente, spesso e volentieri remano contro i reali principi su cui dovrebbero basarsi politica e informazione. 
Finalmente, direi, che non è male in Paese come il nostro.
Perché, per quanto assurdo, oltre ad esser in crisi, siamo pure una nazione statica, di mummie (cazzo, abbiamo ancora Andreotti che, a 93 anni, bazzica nel governo....) che non reagisce rimboccandosi le mani e investendo in settori sani, sfornando nuove idee, incentivando formazione e accrescimento culturale. No, tutto fermo e immobile. Come anni fa. Come sempre. Anche peggio mi sa, ora che i soldi son finiti e chi ha potuto si è spostato all'estero. Fiat in primis.
Tanto, pagano sempre gli altri. Cioè noi, cioè gente che la "crisi" non l'ha provocata ma di cui DEVE subire le conseguenze e DEVE contribuire a superarla a scapito del proprio presente o futuro.
Alla faccia di Silvio, delle gare di burlesque e di tutti gli altri che manteniamo giù a Roma o a Bruxelles. Che alle volte ce ne dimentichiamo, ma abbiamo pure gli europarlamentari, gente come Borghezio che fa "tiè" alla tv e che in vita sua, me lo chiedo spesso, forse non ha nemmeno mai lavorato un giorno.
Per cui, alla fine di tutto questo scazzatissimo monologo, ben venga se il Movimento 5 Stelle continua a recimolare consensi e a smuovere un po' le coscienze. Chissà che, con calma, qualcosina inizi a cambiare per davvero. 
In alternativa, l'anno prossimo, alle elezioni, voterò per  Darth Vader o, se non si candida, per i Rammstein, nessun italiano ma questo non dovrebbe contare visto che "siamo" in Europa ormai da un po' (altro che Padania...che si estende fino a Viterbo....) e che ieri, 9 maggio, si celebrava pure il Giorno Europeo  ^__^



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