Autore: Garth Ennis
Disegnatore: Steve Dillon
Distribuito da: Marvel - Panini Comics
Genere: fumetto, azione
La trama in breve:
Nuovamente disponibile dopo una lunga attesa il primo ciclo di Punisher creato da Garth Ennis e Steve Dillon, la coppia responsabile dell’acclamata serie “Preacher”. Uscita nel 2000 sotto l’etichetta Marvel Knights, diretta da Joe Quesada prima che diventasse Editor in Chief della Marvel, questa serie di 12 numeri rappresenta un nuovo inizio per il vigilante più famoso dell’universo Marvel. “Bentornato Frank” è un ciclo di storie autoconclusivo che porrà le basi per una nuova grande stagione di gloria per Punisher con alle redini il dissacrante e violento Ennis, una serie di racconti che ispireranno i due lungometraggi dedicati all’antieroe Marvel. Una nuova edizione per un volume che è già ferocemente entrato nella storia del fumetto USA. (fonte PaniniComics)
Il mio commento:
Circa un anno fa ho visto il live-action "The Punisher" ispirato al noto personaggio Marvel, una visione motivata anche dall'esigenza di redigere una recensione per Terre di Confine.
Fondamentalmente ho conosciuto Il Punitore tramite il film (e nemmeno particolarmente eccelso) tuttavia qualche scintilla e qualche curiosità, da allora, mi era rimasta dentro. Motivo per cui ho voluto recuperare questa raccolta realizzata da Garth Ennis, un malloppone di 280 pagine che recentemente ho divorato.
Già, divorato, perché la lettura è stata frenetica e coinvolgente e nel giro di poco tempo mi son ritrovato alla fine del ciclo narrativo proposto, 12 numeri della serie che hanno segnato il ritorno di un grande autore e il rilancio di un personaggio decisamente particolare.
Ok, Frank Castle non è certamente tra gli eroi più luminosi che possiamo incontrare nel vasto panorama fumettistico e non: è controverso, discutibile, praticamente un sanguinario assassino a piede libero. Un ragazzone fortemente determinato, implacabile e intransigente nel portare a compimento un proprio personale disegno di giustizia, dispensando l'estrema punizione a coloro che si sono macchiati di crimini e colpe gravi. Per di più veste sempre di nero e non l'ho mai visto rilassarsi un po', sempre a trafficare con armi e oggetti contundenti,
In particolare, nelle pagine di questa collection, le vicende si concentrano sulla lotta senza quartiere che The Punisher muove alla famiglia malavitosa degli Gnucci che, pagina dopo pagina, viene praticamente estinta. La narrazione è schietta, diretta, procede senza intoppi e senza particolari approfondimenti o flashback per caratterizzare i personaggi che si muovono tra le vignette. Esiste il presente, una giustizia sommaria da dispensare e poco altro. Ma, a differenza di quanto accadeva nel film - che, per l'appunto, era solamente ispirato al personaggio Marvel - qui si respira una sana dose di ironia che rende l'intera esperienza di lettura molto più godibile e, a tratti, divertente. Esattamente in linea con quanto promesso da Ennis nell'introduzione.
Anche se, in realtà, vengono proposte atroci brutalità o uccisioni di massima, favorendo il transito di concetti a dir poco "immorali" non c'è la necessità di giustificare o difendere nessuno: The Punisher è un personaggio negativo ed esecrabile. Ma, appunto, si tratta di funzione, di avventure fumettistiche e divertimento.
E personalmente confesso di essermi molto divertito, mi son davvero goduto lo spettacolo offerto, sghignazzando addirittura per talune morti violente: vedasi la mitragliata "vigliacca" ai danni del sicario mafioso che, stando alle voci di strada, una volta, aveva evitato 1 proiettile; oppure allo "splat-fu", nobile arte di spingere un uomo sui binari della metropolitana mentre il treno sopraggiunge; o ancora, al modo di uccidere IL Russo, immane colosso che trascorre le vacanze sui campi di guerra ma che conclude la propria esperienza terrena sotto la pachidermica mole di Mr. Rotondi, usato da uno stremato Punitore come una sorta di scudo umano per soffocare il proprio avversario (se volete, qui potete assistere alla trasposizione cinematografica della sequenza anche se, IMHO, non ci siamo)
Al di là di ciò, l'autore si dimostra anche molto intelligente e abile nel porre il proprio personaggio in contrapposizione con altri giustizieri, proprio per portare il lettore a riflettere e a porsi in modo critico verso il guerrigliero perennemente in tuta al kevlar con teschio bianco tatuato sul petto. Eccolo contro Devil, ad esempio: entrambi danno la caccia ai criminali ma con modalità e finalità diverse, il primo per assicurarli alla giustizia ordinaria il secondo...beh, nelle sue mani i criminali non arrivano integri dinnanzi alla giustizia. Egli ne incarna infatti una versione spietata e sanguinaria. Tra i due, allora, quale risulta più meritevole o lodevole? Quale è più vicino allo stereotipo dell'eroe o quale assomiglia di più a un killer psicopatico?
O ancora, dalla contrapposizione tra il Punitore e altri giustizieri indipendenti che lo emulano - Elite, Il Santo, Mr Vendetta - emerge una forte contraddizione che il personaggio di Ennis vive. Egli non tollera il comportamento di chi somministra alla città la medesima medicina che egli elargisce, non gradisce cioè che la gente si faccia giustizia da sé in modo arbitrario e, magari, per motivi futili (anche se la scena in cui Mr Vendetta arriva dal nulla per sparare a bruciapelo a un magnate della finanza durante un'intervista in diretta è memorabile). In un certo senso, il nostro Frank coltiva una certa qual moralità che però non necessariamente si sente in dovere di rispettare.
Eppure, saperlo la fuori, ci fa sentire tutti più tranquilli e sicuri. La gente comune lo sostiene, parteggia per lui, nonostante le sue mani siano macchiate di sangue in modo indelebile.
Quanto all'aspetto grafico, e poi concludo, trovo che lo stile di disegno di Dillon, le vignette, e la regia globale siano buone, con una ben dosata alternanza tra momenti in cui il lettore funge da spettatore e altre in cui diventa complice di Frank Castle, assecondandolo nel pensiero, nel modo di intendere il mondo e sfogare rabbia e dolore. Il combustibile che lo sostiene, assieme a un'invincibile forza di volontà che gli permette di andare avanti, attirandosi addosso odio su odio, nonché proiettili e quant'altro. Lui, in fondo, può.
1 commento:
Bel fumetto, concordo.
Sarebbe ora che ti lanciassi nella lettura di qualche fumetto diverso da manga e supereroi: Preacher sarebbe un ottimo inizio.... :-)
Crudo
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