Foto di gruppo al Shangri-La hotel, con il maestro Angelo, Chen Le Ping, la maestra Lin e due fratelli, quelli a sinistra, rispettivamente grande imprenditore ed ex-politico |
Cinesi doc
Oramai siamo abituati a vederli praticamente dappertutto visto che, seppur in misura diversa, cittadini di nazionalità cinese sono presenti nella maggior parte delle città italiane e piccole ChinaTown crescono in ogni dove. Gente che ci appare schiva, in merito a cui circolano i pregiudizi più disparati, e che solitamente tende a ghetizzarsi, palesando difficoltà di integrazion.
In realtà, quanto sappiamo di loro? Quanto conosciamo la cultura cinese? Dopotutto si tratta di una civiltà millenaria, che ha contribuito notevolmente allo sviluppo della vita su questa Terra ma che a scuola non studiamo per niente... mentre sappiamo almeno qualcosa della jihad tra nordisti e sudisti svoltasi negli Stati Uniti d'America...
Dissertazioni a parte, non è infatti molto facile e agevole il contatto con i cinesi, sia per lo scoglio della lingua che per certi modi di fare e di essere che, magari, differiscono assai da quelli squisitamente italiani. Una dinamica che ovviamente ha valenza biunivoca, ovvero anche da parte dei cinesi nei confronti nostri.
In realtà, quanto sappiamo di loro? Quanto conosciamo la cultura cinese? Dopotutto si tratta di una civiltà millenaria, che ha contribuito notevolmente allo sviluppo della vita su questa Terra ma che a scuola non studiamo per niente... mentre sappiamo almeno qualcosa della jihad tra nordisti e sudisti svoltasi negli Stati Uniti d'America...
Dissertazioni a parte, non è infatti molto facile e agevole il contatto con i cinesi, sia per lo scoglio della lingua che per certi modi di fare e di essere che, magari, differiscono assai da quelli squisitamente italiani. Una dinamica che ovviamente ha valenza biunivoca, ovvero anche da parte dei cinesi nei confronti nostri.
Per cui, diciamo, son partito alla volta della Cina un po' prevenuto, con alcune idee in mente su cosa aspettarmi da parte della popolazione indigena. La lettura di qualche articolo on-line e di un manualetto fornitomi da Ale mi hanno poi aiutato a prepararmi un poco alle public relations e alle dinamiche sociali di Qingdao, giusto per evitare gaffe ed esser sintonizzato sui loro modi di fare (il saluto, i regali, le gararchie, usanze spicciole, la numerologia...mai invocare il numero 4, mai!!!)
In realtà, mi son dovuto ricredere assai e in questo ha giocato a "mio" favore l'esser stato in Cina assieme al maestro Angelo: senza di lui infatti l'interazione con gli altri, sia per questioni complesse che per le più semplici, sarebbe stata molto più ardua e complessa e, soprattutto, non avrei avuto l'occasione di partecipare a cene, pranzi ed eventi assieme a persone cinesi. C'è stata cioè la possibilità di venir coinvolto e vivere l'esperienza cinese in modo più personale e coinvolto, meno distaccato e da turista.
Foto di gruppo con il maestro Chen Le Ping e alcuni suoi allievi |
Un po' più tragica e complicata invece è stata la disquisizione (DA! DA! DA!) con tanto di scambi di tecniche avuta con alcuni compagni di kung fu, presso la palestra di Chen Le Ping...
Ad ogni modo, dicevo, la popolazione cinese che ho potuto osservare e conoscere si è rivelata molto interessante e "variegata", alla faccia di chi sostiene che là, in quel piccolo paesetto che è la Cina (in fondo, se ne consideriamo la superficie, l'Italia equivale al 3% della sua estensione...), siano tutti uguali. Come nell'aspetto e nella forma del viso, anche nella carnagione (che contribuisce a identificare ceto sociale ed etnia di appartenenza, giacché ci sono 56 gruppi in Cina), nei modi di vestire e di comportarsi le persone si son rivelate molto differenti seppur accomunate da talune caratteristiche: ad esempio li ho visti sempre abbastanza snelli, drogati di te, molto rispettosi nei confronti degli stranieri e sempre molto laboriosi, oltre che attenti all'attività fisica, visto che al mattino presto o alla sera ancora c'era gente a zonzo per la città a praticare ginnastica, corsa, tai chi e via dicendo. Un po' come da noi, visto che chi più chi meno, complice anche la crisi lascia sempre più gente a casa, (ma no, ma no, non c'è nessuna crisi, è tutta un'invenzione della sinistra) si dedica a fitness o ad altre attività all'aria aperta.
Il nostro mercante di armi e divisi di kung fu: il suo non è un negozio come lo intendiamo noi, somiglia più a una casa magazzino. Notare l'abbigliamento. In garage, però, ha il Cayenne... |
Probabilmente, tutto questo processo comunicativo è stato facilitato dal fatto di essere stranieri, praticanti di kung fu e in compagnia di un italiano che parla cinese assai speditamente. Anche la pratica con le bacchette, a tavola, ci ha fatto guadagnare punti, come segno di apertura nei confronti della loro cultura.
Tra gli aspetti che più mi hanno colpito, direi, c'è senza dubbio la cordialità e la disponibilità che ci hanno dimostrato in tutti i frangenti: a tavola, in visita a Laoshan, nell'accompagnarci in auto, nel cercare di farci risparmiare (pure i tassisti, c'è stato chi ci ha consigliato l'autobus) o di aiutarci (vedendoci a consultare dei tabelloni con gli orari e le linee degli autobus, un tizio si è fermato con l'auto, è sceso e si è messo a parlare con noi). Se volevamo, ci procuravano anche mogli cinesi, lo dico solo a titolo di cronaca. Così come mi ha dato da pensare la reazione di fronte alla macchina fotografica, con alcuni che si mettevano in posa e altri che invece si imbarazzavano o ne fuggivano lo sguardo meccanico quasi fosse latore di morte.
Festeggiamenti pubblici per gli studenti che hanno appena concluso l'anno scolastico. |
Un altro aspetto che poi mi è parso contraddittorio è relativo alla semplicità che dimostrano; e non mi riferisco solo alle persone comuni ma anche ai grossi imprenditori con cui siamo finiti a tavola, gente che ti manda delle Buick e relativi autisti privati per intenderci (avete presente le offerte "schiavi in mano"? Ecco, quelle...). Non si fanno grossi problemi, come invece ce li facciamo qui in Italia, se per esempio certe location non son pulitissime o se dopo allenamento, tutti ancora sudati, si va a mangiare in qualche sala privata di un ristorante di lusso.
Diversamente da noi, i cinesi in spiaggia non vanno ad abbronzarsi: la carnagione scura è tipica di chi svolge le mansioni più umili o comunque dei ceti sociali più bassi. Per cui, vai di pic-nic! |
Va anche detto che, ecco, ci sono donne e donne e che in Cina le escort e i centri (di non soli) massaggi sono piuttosto diffusi, visto anche che mediamente un uomo sta con più donne, una ufficiale più concubine varie.
Al di là di questi lati, come dire, negativi, la popolazione cinese che ho potuto osservare in questa mia breve parentesi di Qingdao mi ha comunque dato una buona impressione. Tuttavia, pensando a come guidano le auto (°__°) [1] o alle condizioni di vita medie delle persone (che sgobbano assai per uno stipendio di circa 300-500 euro al mese) o all'assoluta estraneità al concetto di manutenzione (finchè qualcosa va o funzona, usalo, poi cambia o distruggi e ricostruisci tutto!) mi danno anche tanto da pensare, soprattutto se si considera che stiamo parlando della popolazione della nazione che, attualmente, sta al secondo/primo posto nella classifica delle potenze economiche mondiali (che non è stilata in base ai risultati in ambito calcistico, come sembrerebbero pensare taluni personaggi qui in Italia). Uno Stato in cui, per altro, i servizi pubblici e tutto ciò che può essere considerato statale pare funzionare, con tanto di personale sempre in divisa (magari un po' vissuta e sgualcita...), e in cui, al contempo, la corruzione è cosa praticamente ovvia così come l'effettiva libertà di stampa e informazione non è garantita.
Scrittura con l'acqua |
E questo aspetto, pare a me, si traduce nell'espansione e modifica dell'assetto urbanistico delle città, un processo che procede quasi per inerzia e sull'onda di una certa qual ostentazione di potere economico più che per effettiva necessità (il controllo delle nascite è ancora in vigore) o in certe scelte a livello di materiali, che paiono pensati per efficientare costi e tempi di costruzione, più che per risultare duraturi e ottimali.
Il maestro Angelo discute con un monaco taoista |
Maestra di tai chi e signora polacca d cui prima |
Constatazione questa che mi ha molto inquietato, soprattutto considerando la libera interpretazione delle regole stradali, i sensi unici contro mano, passaggio contro mano pure in autostrada, precedenze selvagge, infiltrazioni tra corsie e pertugi al limite del possibile, magari anche solo per conquistare mezzo metro.
E se siete a piedi e dovete attraversare, beh, siate molto ma molto accorti e prudenti.
Rapidi di gamba, soprattutto!
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