mercoledì 12 giugno 2013

..:: Viaggio a Qingdao, Cina (3) ::..

Proseguiamo, io e voi intendo, con le mie dissertazioni in merito al recente viaggio in Cina. Questa volta parliamo di...

Cibo, ovvero cosa e come si mangia in Cina:
Malgrado il titoletto, rimarrò volutamente (anche perché, in fin dei conti, sono 'gnurant) vago e generico e ne approfitterò solamente per spendere qualche parola sulle mie esperienze gastronomiche in quel di Qingdao. Ovviamente, essendo stata la mia permanenza in terra cinese limitata alla sola zona dell' "isola verde", quello che ho potuto assaggiare rappresenta una piccola parte del patrimonio culinario cinese e, per di più, circoscritto alle sole sfumature e ricette della zona. Un po' come accade qui da noi, ogni regione ha le sue peculiarità e preferenze in fatto di sapori e accostamenti e una persona che sa se ne accorge.
Comunque sia, la cucina cinese si è rivelata una continua scoperta, niente a che vedere con quella dei ristoranti e wok-sushi che proliferano qui (che però non mi spiacciono affatto). 
In primis, mi spiace darvi questa delusione, il riso non è l'unica pietanza che i cinesi servono o di cui si nutrono. C'è, per carità, viene proposto sia come piatto a sé che come surrogato del pane, così come l'acqua di cottura viene utilizzata come bevanda, ma non di solo riso vivono in Cina. Il pane pure esiste e viene proposto in forme e gusti diversi: ho ancora in mente le mega-pagnotte di pane bianco che ci son state servite in un ristorante di Laoshan. Già ero satollo e per un attimo ho temuto che si trattasse di porzioni (da kg) individuali...
In secondo luogo, il riuscire a maneggiare le bacchette risulta essere gradito, un buon segnale di apertura che un occidentale può dimostrare nei confronti dei commensali cinesi che, magari, l'hanno invitato a tavola. E sì, anche loro certe cose (tipo i ravioloni) le infilzano per agevolare il viaggio piatto-bocca tuttavia, per le pietanze più insidiose, esiste un antico e letale strumento di morte che nessun occidentale immagina ogni qualvolta chiude gli occhi e pensa a come, di solito, mangiano in Cina. Mi riferisco al temibile cucchiaio!!!
Altri aspetti che mi hanno piacevolmente colpito sono poi la comunione del cibo, nel senso che a tavola il concetto di "pietanza privata" viene sospeso a favore di una più cordiale condivisione del cibo che viene quindi posto al centro della tavola e messo a disposizione dei vari commensali. E badate bene ad assaggiare un po' di tutto e a porre attenzione a ciò di cui farete incetta: loro vi osservano...
Succo di banana...dolcissimo...
Tanto più che, se siete ospiti a pranzo, mangerete fino a esplodere. Ospitalità, per loro, significa anche questo, portare in tavola 10-15 portate e invitarvi a nutrirvi fino a raggiungere la sazietà cosmica. Dopodiché ci si alza e si prosegue con le altre attività in programma, senza caffè, digestivi o pennichella...attivi, su su!!! 
Questa condivisione, dicevo, si estende pure all'abbeveraggio, ma solamente per la parte alcolica. Mentre la bevanda analcolica rimane a disposizione e accessibile durante tutto il pasto, e ciascuno può ricorrervi quando gli pare, per birra (sì, esiste la birra!) e vino (ed esiste pure il vino, anche italiano se volete!) invece ci sono regole da rispettare. Fondamentalmente, o si beve tutti assieme prodigandosi in brindisi più o meno all'ultimo goccio di alcol (gan-bei!) o non si beve affatto. Per cui, e mi rivolgo al notoriamente astemio popolo veneto, che aspettate a introdurre una simile tradizione pure qui da noi? Importiamo un sacco di cose dall'estero, perché questa no?
Ah, e non pensiate che a centro tavola ci stiano succhi di frutta, Coca-cola, Fanta o simili bevande edulcorate con conservanti e coloranti dai dubbi effetti collaterali. No, no, semmai ci stanno delle teiere e nella tazza di cui ogni commensale è munito vi ritroverete solo acqua calda o thé. Liquidi serviti a una temperatura media pari a quella di fusione del palladio. Ma tranquilli, non appena ne avrete bevuto anche solo un sorso, qualche baldo commensale o cameriere provvederà a rabboccarvi la tazza così che abbiate sempre qualcosa di caldissimo a portata di mano. E occhio alle mani, perché qualche volta spandono....e urlare a tavola non sta bene...
Ora, sebbene alcuni di voi reputeranno questa storia del thè caldo una baggianata cosmica, personalmente, devo dire di averla trovata una buona soluzione sia per fini digestivi che per allontanare definitivamente il rischio "scagotto"  (lo so, è un vocabolo francese ma spero ne intuirete il senso)...
Comunque sia, i miei personali concetti di "caldo" e "piccante" sono per altro stati amabilmente rivisitati e aggiornati dopo l'esperienza cinese. Non mi era mai capitato di trovarmi con la bocca totalmente anestetizzata e le labbra friggere...e solo mangiando un'innocua zuppetta a base di pesce, zenzero, peperoncino e relativa pianta. Al di là di quel singolo caso limite, comunque, le pietanze (anche quelle più innocue e insospettabili...) tendono ad avere sempre un pizzico di piccante, vuoi per l'uso di peperoncino e/o zenzero, vuoi per quel sano abuso di cipolla e aglio che impazza in ogni dove e ad ogni ora. Persino a colazione vi troverete verdure condite con cipolla, aglio e peperoncino... che poi, a esser sinceri, non è che esista una vera e propria colazione come la intendiamo noi italici. C'è il pranzo del mattino, il pranzo a mezzogiorno e la cena a sera, presto però, attorno alle 17.30 o 18 al più. Tutti con egual possibilità di ruttare a piacimento, e nessuno vi denigrerà per questo.
Altro aspetto degno di esser menzionato è relativo all'impulso al mangiare sano che viene inculcato alla popolazione mediante slogan e pubblicità piazzate qua e là (anche nei taxi...): un buon pasto inizia sempre con la verdura, dice il saggio. E di verdura, a tavola, ne troverete a bizzeffe. Verdure che non potete manco immaginare, tuberi, alghe, erbe che qui da noi manco sappiamo esistere. Anche il buon Rocco sarebbe rimasto piacevolmente impressionato dalla varietà di patate che abbiamo potuto assaggiare. 
Pesce fresco da scegliere e magnare...
Così come nei supermercati ho visto frutta dalle fogge e dall'aroma più disparato, e poi vallate e vallate di cibi confezionati che qui da noi farebbero gridare alla jihad i fanatici della Nutella e gli adepti del McDonald's! Frutta, pesce e crostacei essiccati e poi succhi ai gusti più diversi come banana, anguria, mango, nespola...chissà perché qui da noi ancora non siano arrivati mentre il made in China spopola e imperversa in tutti gli ambiti del commercio. Mah.
Che poi, come per i prodotti di elettronica o abbigliamento, pure il mangiare costa poco giacché, mediamente, con 150 yuan (circa 19 euro) cenavamo in 3 oscillando tra gli 88 yuan spesi a pranzo (in 5) in un posto piuttosto frequentato e i 908 yuan scialacquati in un ristorante in riva al mare per una cena a base di pesce fresco e crostacei mentre, poco distante da noi, lo staff del locale festeggiava per via del conto che, poco dopo, avremmo lasciato giù... 

Frutta esotica...
...verdura esotica...

...snack esotici!!

Menù in 3d!!!


Angry Drinks???

...el dolseto!

Che lo crediate o meno, queste son ciliegie italiane,
coltivate in terra Cinese e raccolte da...mano italiana ^_^
Succhi esotici, che bontà!

Altro che Amica chips...
Un sentito ringraziamento alla popolazione tedesca
che a Qingdao ha saputo lasciare il segno!
Caution!!!! Danger!!!
eh sì....mangiano anche queste...


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