giovedì 19 settembre 2013

..:: Comiche in Cassa ::..

Titolo: Comiche in cassa - Tutto quello che le cassiere non vi hanno mai detto
Autore: Patrizia Catenuto, Alessandra Raiti
Editore: casa editrice Kimerik
Genere: comico
Pagine: 172

La trama in breve:
“Immaginatevi un mondo senza cassiere, come sarebbe? Sarebbe come una Ferrari senza benzina o il portafoglio di un politico senza carta di credito. Insomma fare la cassiera è un lavoro invidiato da tutti…” Una brillante e divertente carrellata di episodi e aneddoti accaduti all’interno di un supermercato: protagonista principale la figura della cassiera, dipinta in tutte le sue svariate tipologie, accanto ai clienti più strani e variegati. (fonte Kimerik)

Il mio commento:
E mo, come faccio a parlare di questo libro? Sapevo, lo sapevo, che non dovevo aderire alla catena di lettura indetta su anobii. "Fallo! Su, coraggio, fallo! Così puoi leggere cosa hanno scritto altri autori, confrontarti e capire in cosa migliorare!", mi son detto.
In fondo, Comiche in cassa è un libro comico, che parla del mondo degli ipermercati ed è stato scritto da qualcuno che ha militato come dipendente di tale esercizio commerciale...proprio come Ipermercati for dummies!
Solo che, in questo caso, la pubblicazione è avvenuta sotto il marchio di un editore e non di un servizio di self-publishing, soluzione su cui ho ripiegato (forse non dovrei dirlo...) visto il poco interesse che gli editori dimostravano sull'argomento trattato.
Se poi contiamo che il numero di persone che ha aderito alla catena di lettura di Comiche in cassa è piuttosto elevato, mentre quella per il mio libro arranca alla seconda ripartenza (dopo che mi hanno ciulato la prima copia messa a disposizione...) di motivi per accostarmi a tale libro ce n'erano.
Per cui, considerando tutto questo mix di premesse e aspettative, ora mi trovo in difficoltà a parlarne. E so già che chiunque leggerà quanto vado a scrivere obietterà che sono di parte, che non capisco, che sono meschino e poco oggettivo nell'esprimere un giudizio, magari per screditare e favorire l'interesse verso "altre" letture. 
Ecco, in realtà quello che segue vuol essere un commento focalizzato unicamente sulla lettura avvenuta e teso semplicemente a mettere in luce aspetti positivi e negativi dell'opera a prescindere dal fatto che io stesso abbia scritto un libro in tutto e per tutto simile (e se consideriamo che i capitoli pubblicati sotto il nome de "La cassa, i clienti, gli scont(r)i...riflessioni di un cassiere CarreChan!" hanno ricevuto commenti già nel 2005...)
Il libro in questione è il risultato del lavoro di più autori: abbiamo infatti le due coautrici che si sono occupate della prima parte e di una raccolta di contributi da parte di blogger e appassionati di scrittura nella seconda.
La prima parte è inoltre arricchita da vignette che vanno a enfatizzare situazioni e gag, in linea con l'azzeccata copertina scelta per il testo. 
Il libro è organizzato a capitoletti che "ironizzano" su categorie di persone, dinamiche lavorative, figuracce e scenari più o meno comuni della vita di cassa, per lo più vissuti con gli occhi delle cassiere (donne).
Ecco, questo ha rappresentato per me un aspetto critico in quanto, essendo maschio, credo di non esser riuscito a cogliere appieno alcuni concetti e sfumature che, presumo, siano di mera competenza femminile. Parlo di osservazioni in merito all'abbigliamento delle cassiere alla rivalità/competizione che si instaura tra colleghe dello stesso sesso nell'osservare come si atteggiano, sculettano e via dicendo le "altre". Aspetti che non hanno suscitato il mio interesse di uomo ma che, forse, magari riescono a far sorridere le lettrici.

Passi per questi dettagli, il resto della narrazione, sto ancora parlando della prima parte del libro, si concentra su tutta una varietà di situazioni e gag che dovrebbero far divertire il lettore, se non addirittura portarlo a riflettere su dinamiche esistenziali e sulla negazione del buon senso cui si assiste in un luogo "assurdo" come può essere l'ipermercato. Però, al di là di uno strano senso di déjà vu provato dal sottoscritto, come dire, non ho riso tanto quanto mi aspettavo. Probabilmente son io che non comprendo o non ho il senso dell'umorismo ma ho trovato tutto molto banale e piatto, senza verve, né iperboli o frecciatine che fungessero da grimaldello sulla coscienza dei lettori che, anche se non lo ammetteranno mai, sono pure dei "clienti". 
E siccome non vorrei passare per quello che spara "accuse" generiche e non comprovate, vado a citarvi alcuni passaggi giusto per rendervi partecipi, così che possiate insultarmi se sbaglio:

(Riporto paro paro dal capitolo "cliente chiacchierone", dopo che la cassiera ha chiesto al cliente di turno se ha la carta fedeltà)
"...è stata una vacanza terribile, non solo ho dovuto denunciare la scomparsa di tutti i miei documenti, ma bla ... bla... bla... " 
"Paga euro 71,84"
"Posso pagare con il Bancomat?"
"Certo".
"Ma deve avere un attimo di pazienza, non ricordo il codice, sa quando mi hanno rubato il portafoglio, c'era anche il Bancomat e l'ho dovuto rifare, quindi... bla... bla... bla..."

(Aiutooo... basta...)
(Riporto paro paro dal capitolo "Comiche al box informazione", sezione "avere tanta pazienza")
Donna vestita tipo hippy che si avvicina al box con sguardo omicida:
"Senta lei" rivolgendosi alle hostess del box
"Prego, signora mi dica"
"Dovete mettere l'acqua alle piante"
"..."
"Perchè loro bla bla... hanno bisogno di acqua... bla bla... vi raccomando...bla bla...domani ritorno... bla bla... arrivederci"
Ok, il libro non è tutto così però molti dei passaggi della prima parte del libro mi hanno lasciato insoddisfatto, dal sapore più di sfogo immediato a mero uso e consumo delle autrici che dal contenuto generico e universale, in grado cioè di contestualizzare qualche situazione particolarmente infelice o comica e farne emergere il lato divertente o irriverente.
Qua e là ci sono pure battutine che mi hanno fatto sorridere, non lo nego ("posso pagare con Batman?"), ma rispetto al totale scritto non rappresenta purtroppo una percentuale elevata.
Diversamente, la seconda parte del testo si propone con un tono diverso, più incisivo ed efficace, con critiche e osservazioni mosse questa volta dai clienti, ovvero blogger e altri autori (tra cui Luana Troncanetti vincitrice del premio scrittura comica "Massimo Troisi 2009") che si sono contrapposti con i loro scritti alle "angherie comiche" espresse dalle autrici-cassiere. Questa parte l'ho trovata più variegata e divertente, con uno stile e un ritmo più frizzante e divertente nel senso che intendo io, teso a enfatizzare situazioni di vita vissuta sebbene tutte più o meno omogenee nelle proposte, quasi sempre incentrate sulle impietose cassiere/cazziere che lanciano o distruggono i prodotti dei clienti.
Nel complesso, quindi, il testo non mi ha molto convinto; anzi credo potesse essere scritto in modo più approfondito e meno blando (pensate ai bla bla di prima...) oppure proponendo una contrapposizione più serrata tra i punti di vista delle cassiere e dei clienti, visto che la partecipazione da parte degli autori/autrici c'era eccome.



PS: tra gli aspetti che invece mi hanno "colpito" con effetto shock, c'è stato il riferimento alla "Carta prepagata data dal governo Berlusconi". Che è sta roba, mi son detto? E così mi son documentato e un po' indignato non tanto per il supporto offerto alle persone maggiormente in difficoltà (lo Stato anche a questo serve, e non ci piove) ma per il fatto che la social card è stata erogata inizialmente solo per il Sud Italia... Ora, questa riflessione nulla ha a che vedere con il libro però, come dire, mi ha dato da pensare. Male. Anche perché si tratta di zone in cui il PDL ha attinto a piene mani in termini di voti...




1 commento:

Anonimo ha detto...

navigando su internet mi sono ritrovata su questo post. Un bel post ti ringrazio anche per le critiche...ci fanno crescere. Ciao da Patrizia Catenuto :-)