Regia: Alexandre Heboyan, Benoit Philippon
Anno: 2014
Genere: animazione, fantasy
Cast e Doppiatori: Michael Gregorio, Izia Higelin, Féodor Atkine, Omar Sy
La trama in breve:
I guardiani della luna e del sole sono ormai anziani ed è ora che designino il loro successore. Le redini del sole passano a Sohone, che si allena da sempre allo scopo, mentre la custodia della luna viene affidata inaspettatamente al piccolo fauno Mune, che non si sente all'altezza e non sa dove mettere le mani. Al punto che combina un guaio e mette il guardiano delle tenebre nella condizione di rubare il sole.
Mune e Sohone si alleano, dunque, per partire alla ricerca dell'astro perduto.
Con loro c'è la bella e fragile Glin, fatta di cera, in pericolo al caldo come al freddo, ma più coraggiosa che mai. (fonte mymovies)
Questa volta siamo riusciti a farcela, e a vedere questo film d'animazione di cui, a suo tempo, gustammo il trailer al cinema prima di Big Hero 6 (balalala...).
Ordunque, seppur concentrata in circa 1 ora e mezza di visione, l'esperienza proposta da Mune è decisamente gradevole e sui generis. Apprezzatissima infatti la veste grafica e la varietà di soluzioni visive proposte che delineano un mondo epico e fiabesco, in cui la diversità e la coesistenza di miracoli viventi è quotidianità. Su tutte, la contemporanea presenza di giorno e notte è abbastanza emblematica così come la pacifica accettazione reciproca: seppure le creature proposte sembrino tutte differenti, vi è pace e accettazione, nessuna discriminazione o forma di razzismo.
Pure le pachidermiche creature che trascinano gli astri sono una testimonianza piuttosto eloquente di un mondo magico e bellissimo: grazie alle sequenze che le riguardano permettono di introdurre lo spettatore in un mondo ancestrale e fantastico.
Le spiegazioni in effetti sono essenziali ma tutto risulta piuttosto chiaro e fruibile, funzionale alla storia e allo sviluppo dei personaggi.
Al di là dei messaggi proposti in merito alla coesistenza degli opposti, il film accarezza svariate tematiche e offre diversi spunti di riflessione che, a mio avviso, potrebbero venir sfruttati anche da quanti organizzano attività per ragazzi in contesti quali ritrovi AC e scout che mirano a divertire educando.
Vi sono richiami alla tentazione, con la presenza di sospetti serpenti eterei che corrompono e instillano il dubbio e cupi pensieri. Un po' come le murene di Ursula, della Sirenetta, un po' come il serpente dell'Eden biblico.
Ed è l'ascoltare e il cedere alle loro lusinghe a determinare la connotazione dei personaggi: non vi sono "cattivi" in quanti creature nate malvagie, ma vi sono "cattivi" in quanto esseri che hanno ceduto alla tentazione.
Non vi sono, nel film, connotazioni che lascino intendere che una creatura del buio sia, ad esempio, malevola mentre una della luce non lo sia: tutto è lasciato alle scelte compiute.
Così come vi sono rimandi alla cooperazione, all'agire in collaborazione gli uni gli altri, alla possibilità di redenzione sia questa su azione/sacrificio volontario sia per azione salvifica di qualcuno nei confronti del prossimo.
La rinascita è un altro elemento chiave, la possibilità di ri-creare e far rivivere astri ed effimere creature grazie, appunto, all'impegno, alla sincerità e alla volontà.
I personaggi pure, seppur pochi e privi di particolare background, identificano caratteristiche tipiche degli eroi fiabeschi portatori di virtù e debolezze: non propongono innovazioni eccessive (al netto della possibilità di muoversi tra dimensione reale e astrale/onirica...che potrebbe ammiccare a situazioni alla Matrix se non ad approcci olistici per comprendere e sconfiggere il male) ma gestiscono bene il proprio ruolo e sanno imprimersi per le proprie peculiarità fisiche e caratteriali.
Per cui, senza scendere troppo nel dettaglio, la visione di questo Mune instaura una comunicazione a diversi livelli, proprio come una vera e propria fiaba. Peccato che il tempo narrativo a disposizione sia poco e che molte dinamiche siano semplicistiche, vedasi il percorso di crescita individuale compiuto da ciascun personaggio, ma nel complesso giudicherei positivo il bilancio. Un giudizio che per altro non può che venir sostenuto dall'impatto visivo che il film regala e che, ma non saprei dire perché, mi ha richiamato alla memoria Hercules della Disney. Sarà dovuto all'impostazione epica o alle pose da semidei...
Tra l'altro, ora che mi sovviene, un altro insegnamento che il film trasmette è che è facile denigrare finché si è in posizione di maggioranza o di vantaggio. Per dire, il povero Mune non viene addestrato a essere un guardiano ma viene scelto, suo malgrado, per esserlo. Motivo per cui, non avendo una guida e trovandosi in una situazione più grande di lui, fallisce miseramente e provoca un guaio.
Allorché il suo popolo, tra cui il padre, non è che si prodiga a dargli una mano, a chiedere rinforzi, a supportarlo in qualche modo...niente. Giù di cazziatone e di sguardi truci. Poi gli voltano le spalle e lo disconoscono. Bell'atteggiamento, maturo, di chi rileva un problema ma se ne sbatte e preferisce siano altri a risolverlo e a prendersi le responsabilità.
Grazie al cielo Mune non cede al lato oscuro né abdica al proprio compito mandando il mondo incontro a un destino senza più giorno e notte, senza più luce e sogni...senza più vita. Riesce, anzi, a salvare la situazione andando ben oltre le più rosee aspettative grazie, ovviamente, all'aiuto dei co-protagonisti.
Ed è allora che il popolo dei fauni notturni si ricorda di lui e inizia a guardarlo con benevolenza, ammirandolo mentre all'orizzonte porta a spasso la luna...dannati ingrati!!!
Per fortuna che c'è Glim a compensare, personaggio ammirevole, vivace e intelligente, per il quale difficilmente non si può non provare simpatia anche perché rappresenta proprio l'emblema dell'integrazione essendo una creatura a metà tra diurni e notturni. Per fortuna c'è lei, dicevo, che non lo far sentire troppo solo e abbandonato: che poi, visto che di fortuna si sta parlando, dove la trovi una così...modellabile :-P
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