Ieri sera, dopo una rapida capatina per casa post-lavoro, una pastina, un tramezzino e un gelato, sono andato a Piazzola sul Brenta a sentire Marco Travaglio.
Personalmente non l'ho mai seguito troppo: di tanto in tanto nel web, sul portale del quotidano "La Repubblica" oppure sul blog di Grillo.
Raramente in televisione.
Però devo dire che dal vivo mi è piaciuto assai.
Semplice, chiaro, incisivo. Un monologo in 6 atti nel quale, pacatamente e con rigore logico, ha ripercorso la storia italiana, dagli anni '80 ad oggi, mettendo in luce come da allora certe dinamiche siano cambiate e certe altre no.
In particolar modo il giornalista ha citato nomi e fatti, date e parole, in alcuni casi facendoci ascoltare stralci di intercettazioni o passaggi di processi, per avvalorare e amplificare ciò di cui ci stava parlando. Non tesi, non modi di pensare, nessuna dottrina. Solo fatti. A noi, cittadini e spettatori, trarre le debite conclusioni.
Istruzione, educazione, informazione e formazione.
Tutto ciò che i telegiornali, probabilmente, hanno smesso di fare.
E al termine delle quasi 3 ore di spettacolo, ci siamo alzati e ce ne siamo andati, chi in silenzio, chi parlottando. Bene o male tutti alle prese con sensazioni tra lo sconcerto e la delusione, con tanta rabbia e voglia di vomitare. Ma anche di fare, di cambiare, impulso ad una maggior attenzione a ciò che i media ci propinano. Per volere altrui. Per renderci più inconsapevoli e malleabili, per poter fare i loro comodi e distorcere realtà e fatti.
Ecco allora perchè interventi e spettacoli come quelli organizzati e proposti da Travaglio divengono utili occasioni di crescita e di apprendimento. Lezioni che ci permettono di ripassare la storia italiana, non con gli occhi caotici dei nostri giorni, ma con rigore e precisione. Individuando disegni e colpe, alleanze, accordi, corruzione e progetti politici o meno (mafiosi spesso) che ci hanno portato alla situazione attuale. Ad avere un governo di gente incapace e, soprattutto, corrotta, amica della mafia e serva del potere.
Tanto, alla fin fine, come sempre, paghiamo noi.
Peccato solo, e mi dispiace e al contempo disgusta assai constatarlo, che simili occasioni di informazione non provengono da media quali giornali e televisione. Tantomeno dalla scuola.
Ovvio comunque che gente come Travaglio, Grillo, Luttazzi e chi altri rimangono persone, uomini, non esenti da errori o da parzialità, però è encomiabile lo sforzo ed il servizio che rendono a noi.
Italiani.
Nessun commento:
Posta un commento