sabato 28 agosto 2010

..:: Del più e del meno ::..

Ed eccomi finalmente qui, a ritagliarmi qualche minuto per raccontarvi della mia vita e dei miei progetti.
Non che la cosa abbia rilevanza per l'equilibrio dell'universo intero - forse - ciononostante amo pensare che queste mie divagazioni possano ugualmente venir lette e apprezzate.
Tranquilli che poi, dopo che mi sarò sfogato un po', tornerò a parlarvi di qualche film o libro o anime o fumetto.
C'è solo l'imbarazzo della scelta ma, purtroppo, il tempo è tirannosauro e inevitabilmente dovrò scegliere cosa scrivere e cosa invece tralasciare.
Per adesso però, ne approfitto per cianciare dei fattacci miei.
Recentemente sono stato a Bologna, anzi, da inizio mese è già la 3 volta che mi ci reco per motivi di lavoro. Questa volta ho pure pernottato approfittandone per un rilassante giretto in centro post cena, effettuata sempre in un localino del centro. Da solo...anche se circa a metà pasto c'è stata la sorpresa. La camiera infatti si è avvicinata e con il suo fare esperto per chiederemi: "posso? Se non ti da fastidio...". Ma prima che pensiate male o che Silvia si insospettisca troppo al punto che l'indicatore gelosia punti sul rosso, vi dico già che non è come credete: niente scenette da film a luci rosse. Semplicemente mi ha parcheggiato davanti un passeggino...vuoto...chissà dov'era finito il bambino. Ma soprattutto, chissà di chi cavolo era..
Ad ogni modo, uscito dal locale, non conoscendo la città mi sono mosso - saggiamente - a caso,; d'altronde, la medesima strategia aveva funzionato quando vagavo come un disperato alla ricerca di parcheggio , riuscendo poi nell'impresa di trovarlo aggratis, e senza spargimenti di sangue,per di più. Quindi - dicevo - mi son diretto verso la Torre degli Asinelli e piazza Maggiore, girovagando tra le vie del centro medievale. Non male direi, Bologna mi ha fatto proprio una buona impressione: passeggiabile, discretamente tenuta, ordinata, adeguatamente illuminata. Non mi ha suscitatola medesima impressione di insicurezza e sbando del centro di Padova (più che altro della zona di Piazza delle Erbe) e nel corso delle prossime trasferte, se ne avrò occasione, magari ne approfitterò per esplorarla un po' di più. O per assaggiare qualche gelato dell' "Antica cremeria"...lunedì scorso purtroppo ero già pieno mentre martedì e giovedì ho imboccato direttamente l'autostrada per tornarmene a casa.
Almeno avevo uno degli ultimi albim di Elio e le Storie Tese, Studentessi, a tenermi compagnia e a farmi sorridere in più di un'occasione, colpa anche degli intermezzi demenziali tra una canzone e l'altra. Senza scordare comunque che si tratta di una delle band più eclettiche e geniali che abbiamo in Italia, capaci di virtuosismi e demenzialità sfrenate.
A tal proposito, sorbitevi "Ignudi tra i nudisti" di Elio e le Storie Tese featuring Giorgia. E se vi state chiedendo come mai Elio canti con un'accento e una tonalità alla Elvis, e come mai indossi una parrucca che ricorda il RE beh...sapere che la canzone è in raltà una sorta di rivisitazione di Suspicous Mind di Elvis Presley, anzi, un suo reverse, potrebbe illuminarvi.


Chiusa parentesi.
I viaggi in auto sono inoltre stati momento di pensieri e riflessioni personali a 360° in particolar modo sul traffico e sui miei progetti letterari.
Per quanto riguarda il primo aspetto, complice l'osservazione dell'ingente numero di veicoli in tangenziale a Bologna e sulla A13 poi, mi verrebbe da chiedere: e se invece che puntare sull'auto iniziassimo, come nazione intendo, a puntare sul trasporto pubblico? Voglio dire, in questi giorni si parla di Fiat (con il reintegro dei dipendenti di Melfi) mentre qualche tempo fa si piangeva il morto constatando un -20/-30 % nella vendita delle auto, rispetto al 2009. E che cavolo: mica uno si compra 2 auto all'anno!
Credo invece che sarebbe ora di iniziare a riflettere con più lucidità sul trasporto urbano e sulle dinamiche legate agli spostamenti. Anche nell'ottica di creare nuove realtà e opportunità lavorative.
Mi rendo conto però che negare l'uso delle auto equivale a bestemmiare contro un intero sistema che oramai è quasi auto-centrico: per fare l'auto servono fabbriche, per usare l'auto servono strade, per viaggiare con l'auto servono carburanti, per la manutenzione dell'auto servono meccanici, per parcheggiare l'auto servono posteggi, per essere in regola con l'auto servono patenti e assicurazioni, per multare gli automobilisti che usano le auto servono vigili e autovelox, per rischiare la vita con l'auto basta pigiare sull'acceleratore e liberare tutta la potenza del motore (assolutamente limitato a 130 km/h !!!) e perdersi nella contemplazione di qualche cartellone in cui modelle discinte e desnude lanciano languidi sguardi di piacere mentre si accarezzano i seni o i glutei in riva ad una spiaggia assolata e deserta...
Al di là delle splendide modelle - da preservare a prescindere - il sistema sembra abbisognare delle auto.
Ciononostante credo che la soglia di sopportazione e congestione l'abbiamo ormai superata per cui, forse, qualche manovra economica (e non solo) a favore di un modo più sano e meno stressante di muoversi io, personalmente, la farei.
Chissà... magari il settore dei trasporti è proprio uno di quelli interessati dalla discussione politica su cui i nostri dipendenti devono confrontarsi in questo periodo per evitare ulteriori crisi di governo e sfiducia.
Se poi tra una legge e uno scandalo trovano il tempo per parlare anche di occupazione e rilancio dell'economia (investendo su istruzione e turismo?), meglio...
Tornando invece a dimensioni più vicine alla mia quotidianità, non che la politica, l'economia, lo sviluppo urbano, la salute e l'ambiente non lo siano (tutti aspetti legati al concetto di auto tra l'altro), concludo questo post dal contenuto discutibile facendo riferimento al mio romanzo.
Vuoto di Luce.
Se venisse pubblicato, teoricamente, si chiamerebbe così...
Ad ogni modo, sfortunatamente, sono ancora alla spasmodica ricerca di editori... con Liux alla fin fine ho lasciato perdere già qualche mese fa. Magari è la miglior casa editrice emergente d'Italia ma non mi convince del tutto.
Recentemente comunque qualcosa si sta smuovendo visto che ha suscitato un minimo diinteresse presso Edizioni della Sera: il materiale "d'assaggio" andava benone per cui sono stato autorizzato ad inviare il resto.
Vedremo quindi come evolverà il progetto, se evolverà....
Non si tratta di un grande editore, lo so, però speriamo bene: mi piacerebbe concludere l'iter di questo lavoro letterario.
Lo scambio che ho avuto con l'editore mi ha inoltre permesso di capire che ci sono alcuni aspetti del testo su cui dovrei riflettere, alcuni legati al mio stile altri legati a scelte operate. Sto quindi iniziando a prendere in seria considerazione l'idea di rivolgermi a qualche agenzia per una valutazione approfondita dell'opera. Ad esempio Torre di Carta, che tra l'altro collabora pure con Asengard, un altro editore che mi ispira assai e assai.
Al contempo, sarà lo stress, sarà il caldo estivo, sarà il periodo di intensa attività cerebrale (2 gg all'anno...) ma ho ripreso a dedicarmi a "Vuoto di Luce 2": chissà che per il 2012 mi riesca di concluderlo... o forse dovrei dare la precedenza ad altro? Ad esempio al testo relativo alla mia esperienza presso il "CarreChan" che, recentemente, ho iniziato a rivedere daccapo?

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