Nelle giornate del 3-4-5 settembre (2010) si è tenuta a Treviso la prima edizione dell'"Home Festival", un'iniziativa promossa dal locale Home Rock Bar.
L'impressione è stata di quella di ritrovarsi in una sorta di Sherwood padovano trasposto perà nella marca trevigiana: bancarelle, stand gastronomici, birra, fumo, libertà, atmosfere sfatte simil comuniste, uno o più palchi, gruppi musicali a riempire i suddetti palchi... E si parla pure di band e nomi discreti del panorama musicale italico - Il Teatro degli Orrori, Linea 77, Giuliano Palma, "Eelst" - oltre a gruppetti minori della zona trevigiana e non
L'affluenza è stata moltissima, probabilmente più delle stesse aspettative degli organizzatori. L'occasione di poter assistere a concerti gratuiti è stato un richiamo decisamente molto forte con il risultato che il parcheggio si è tramutato in un atto disperato e tragico. La zona dogana è infatti stata praticamente presa d'assedio e già dall'aeroporto di Treviso era possibile notare sciami di pedoni smaniosi di raggiungere il festival che si intravedeva là, all'orizzonte, a qualche giorno di cammino...
Io, domenica sera, fortunatamente ho trovato posto in una viuzza laterale della Noalese. O, meglio, qualcuno prima di me ha abbandonato l'auto a margine della strada e io semplicemente mi sono accodato con nonchalance. Come hanno fatto poi altre vetture dietro di me.
Dopo circa 20 minuti di buon cammino sono infine giunto, assieme a Silvia (a dire il vero dovevano esserci anche almeno altri due ommeni con noi ma...) nel cuore pulsante dell'evento laddove si accalcavano milioni - credo - di individui desiderosi di musica e alcolici. E anche di cibo, considerando il flusso di gente che costantemente, anche durante il concerto previsto domenica, continuavano a recarsi allo stand posto sulla destra rispetto al palco.
Ad ogni modo, nonostante la calca e gli spintoni, malgrado la scocciatura che il ritrovarsi in mezzo ad una marea disordinata di gente comporta, io c'ero e finalmente, per la prima volta, sono riuscito a vedere e sentire gli Elio e le Storie Tese in concerto.
Aggratis, per giunta.
Che non è poco, visto che mediamente i biglietti di eventi simili permettono agli artisti di rifarsi dei mancati acquisti di album e quant'altro da parte dei fans.
Che non è poco, visto che mediamente i biglietti di eventi simili permettono agli artisti di rifarsi dei mancati acquisti di album e quant'altro da parte dei fans.
Non che li abbia visti da vicino, sia chiaro, ma la mia notevole stazza mi ha consentito, di tanto in tanto, di scorgere parti di Elio (col turbante), Faso, Cesareo e Rocco Tanica sul palco. Christian Meyer invece non son riuscito a scorgerlo ma so che c'era, là, da qualche parte dietro alla batteria. Mentre di Mangoni ho catturato solo fugaci immagini...e non tutte voglio tenerle a mente (quella di lui con quella sorta di bikini e il boa piumato...oddio...). Teoricamente c'era poi anche Jantoman, vicino a Rocco, e per finire una graziosa ragazza di cui non rammento il nome ma dotata di una voce poderosa e splendida che ha avuto l'onore e l'onere di accompagnare Elio laddove mancavano le Giorgia, Irene Grandi o Antonella Ruggieri di turno.
Probabilmente per via della giovane età di questa manifestazione, va segnalato che mancavano dei monitor o dei teloni per proiettare le immagini dei musicisti sul palco, soprattutto per i fans presenti nelle retrovie oppure occultati dalla torre del mixer e del tecnico audio che non avevano modo di capire chi o cosa c'era sul palco.
Ciononostante, la musica ha parlato da sè.
L'intro è stato realizzato suonando un brano dei Pink Floyd, prima da Cesareo, poi da Elio e quindi nuovamente da Cesareo. Poi è seguito un frenetico pezzo boogie (20 secondi) e quindi si è iniziato a smontare il tutto... o, per lo meno, scherzando, Elio diceva che era finita lì.
Invece...hanno fatto seguito due ore di ottima musica splendidamente suonata dagli Elio e le Storie Tese, alternando brani più recenti a quelli storici: Lo Stato A lo Stato B, Servi della Gleba, Born to be Abramo, Tapparella, Fossi Figo, Gargaroz, Parco Sempione, Ignudi tra i nudisti, Plafone, La visione, Storia di un bellimbusto..
Personalmente li ho apprezzati moltissimo: ok, io non sono imparziale nei loro riguardi in quanto li trovo superlativi però posso confermare che anche dal vivo sono abili, eclettici e demenziali esattamente come nei dischi per cui sono noti al pubblico. Non ci sono sbavature, stonature (forse la ragazza che faceva la seconda voce qualcosina non l'ha azzeccata ma a parte lei, nulla) o similia. Anzi, riescono a trasmettere al pubblico tutta la loro passione per la musica, la loro capacità di suonare e giocare con la musica, modulando la voce e scardinando situazioni e testi: demenzialità, surrelismo, stravaganze, il loro stile contempla un po' di tutto e non è affatto facile definirli. Al contempo riescono ad essere sempre molto attenti alla realtà presente, attuali nel citare situazioni sociali e comportamenti moderni, talvolta con qualche vena polemica o satirica (avete mai riflettuto su quel "buchino delle libertà" presente in "Il congresso della parti molli"? E nel "Buco Nero Supermassiccio" a cosa ci si riferisce se non al debito pubblico nostrano?)
Mi spiace solo che non a tutti piacciano - d'altronde sarebbe utopico impossibile - e che, purtroppo, ancora molti abbiano un giudizio prevenuto nei loro confronti. Peccato. Anche perchè è davvero difficile non accorgersi delle capacità di questo gruppo, che si diverte suonando, che ama inventare e giocare con tutti i generi musicali, senza mai prendersi troppo sul serio - forse - e suonando meglio di altri gruppi o cantanti che invece dicono di suonare sul serio sul serio. Sul serio, intendo.
D'altra parte, Elio è tendenzialmente un tenore (e se non mi credete...leggete qui) mentre Faso è un affermato bassista a livello nazionale...
Ad ogni modo, io mi son gustato lo spettacolo e ringrazio i tipi dell'Home ma soprattutto gli Eelst per le emozioni provate, per la buona musica gustata e il divertimento vissuto.
Per cui danke e, mi raccomando, continuate così. E non prendete brutti vizi, mi raccomando (vedi X-factor...)
Elio e le Storie Tese - Rai per Una notte
Elio e le Storie Tese - Plafone
Nessun commento:
Posta un commento