Anno: 2007
Genere: Fantascienza
La trama in breve:
Nella prigione spaziale Dante 01, in orbita nell'atmosfera, sono rinchiusi sei pericolosi criminali che hanno scongiurato la pena capitale, sottoponendosi a sperimentali esperimenti genetici. Monitorati costantemente da scienziati e secondini, i detenuti provano a resistere ai soprusi e alle disumane condizioni di detenzione. Istigati da Cesare, il loro leader aggressivo e paranoico, organizzano in gran segreto un piano per evadere. L'arrivo di San Giorgio, un prigioniero illuminato dotato di poteri straordinari e capace di "rimettere" debiti e peccati, sconvolgerà però la routine del penitenziario, determinando il destino di oppressi e oppressori.(fonte mymovies).
Il mio commento:
Ero indeciso se parlare di questo film o di Jeepers Creepers 2 (visto ieri sera su Rai4 mentre vegetavo sul divano...non stavo granchè bene, lo ammetto...e il film non ha aiutato. Per carità, godibile ma la classica vaccata simil horrorifica che lascia il tempo che trova).
Alla fine ho scelto di scribacchiare in merito a Dante 01, film di fantascienza di produzione francesce che ho finito di vedere domenica scorsa.
Preciso subito che la visione non mi ha del tutto convinto.
L'idea di base è discutibile ma tutto sommato accettabile: dei carcerati condannati alla pena capitale si offrono come cavie per sperimentare tecniche mediche all'interno di un laboratorio allestito all'interno di un satellite (a forma di croce...) situato in orbita stazionaria attorno all'inospitale pianeta Dante.
Esattamente non è detto sapere a quali trattamenti siano sottoposti, se non quando entrano in scena "San Giorgio" (nome attribuitogli per via del tatuaggio sulla spalla) ed Elisa rispettivamente un carcerato di identità ignota e la nuova direttrice del penitenziario Dante 01: è proprio grazie a loro che si rompe quella sorta di equilibrio vigente. Da un lato c'è il personale medico che cerca di organizzarsi e di reagire al nuovo cambio di direzione imposto dalla multinazionale per cui lavorano: i modi di Elisa, la sua ambizione e le sue sperimentazioni sono molto più cinici e freddi rispetto a quelli utilizzati da Persefone, la ricercatrice "capo", più orientata all'analisi della psicologia e del comportamento dei detenuti che a iniettare nano macchine nei loro tessuti biologici. Il direttore, Caronte (gran bel nome...), pur dimostrandosi un uomo pacato e razionale, alla fine è costretto a capitolare e a schierarsi dalla parte della nuova direttrice, decisamente più giovane e gnoccolosa. (...che poi, trovandosi in una stazione orbitante anni e anni luce distante da qualsiasi altro insediamento umano, in cui la maggior parte delle popolazione è costituita da maschi che non hanno molto da fare durante il giorno...ecco...fossi in lei mi sentirei un po' in pericolo, intenzionata a stringere alleanze con Persefone più che a creare tensioni). Al contempo ha stretto accordi con uno dei detenuti, Attila (già il nome fa ben sperare...), prodigioso hacker a cui fornisce tutti gli strumenti per connettersi al database della stazione orbitante per ottenere maggiori informazioni su Elisa, su San Giorgio e sulle reali intenzioni della corporazione che possiede Dante 01, detenuti e personale compreso.
Dall'altra parte invece ci sono i carcerati, tutti alle prese con i loro problemi personali, violenti, burberi, decisamente dei tipacci costretti a convivere....e che non hanno molto da fare. Almeno finchè non giunge San Giorgio a creare squilibri: c'è chi lo vede come un messia chi come un nuovo giocattolo. Quest'ultimo è forse il personaggio che mi ha intrippato di più: l'ex Merovingio di Matrix qui non palra granchè, piuttosto si contorce, soffre, vomita, viene pestato e accoltellato. Inoltre è costantemente in balia di impulsi luminosi e stimoli ignotii che lo annichiliscono e gli fanno scorgere strane creature striscianti (che ricordano molto i facehugger di Alien) dentro e fuori di sè. Esseri che è in grado di estrarre dagli altri detenuti (salvandoli da atroci sofferenze...), e che dovrebbero essere un accrocchio di nano macchine (di cui si nutre!!!).
Come e perchè faccia questo non è dato saperlo, così come non è concesso allo spettatore sapere come mai sia in grado di risorgere. L'immagine che passa è quella di una sorta di messia, di un essere scomodo per l'umanità ma al contempo da studiare e, se possibile, replicare.
Cosa che, probabilmente, riuscirebbe meglio in un laboratorio attrezzato e controllato più che in un postaccio alla merce di violenti e psicopatici iracondi. Tant'è che ci pensa il buon Attila a riprogrammare la stazione orbitante perchè si schianti sul vicino Dante...escamotage che consente al personale di bordo e al regista l'occasione di organizzare la morte (atroce e sofferta) di Cesare (poraccio...) e di preparare la sequenza finale del film. Una sequenza ossessiva e ciclica (che forse nelle intenzioni doveva ricondursi a 2001 Odissea nello spazio) proposta ogni volta ad una velocità maggiore rispetto alla precedente e nella quale il buon San Giorgio replica, all'esterno di Dante 01, l'mmagine del crocefisso, in un caleidoscopio di colori e vibrazioni fino a che... fino a che...boh, non so neanche io cosa ho visto o quali fossero le intenzioni del regista/sceneggiatore. Disgregazione della materia, teletrasporto, spostamento dimensionale, spostamento temporale, cambiamento delle leggi dell'universo, conversione del pianeta Dante in un luogo ospitale...misteri che solo la post produzione avrebbe potuto svelare. Tra l'altro, mentre accade tutto ciò, Dante 01 smette di precipitare e, immagino, i detenuti organizzano un'orgia tra di loro per godersi almeno l'ultima mezzora di vita. Peccato che, a questo punto, di donne ne sia rimasta solo una...e nemmeno quella giovane...
Comunque sia, riflessioni personali a parte, è evidente che il film risulti monco, incompleto, tagliato e violentato. Dopo la morte di Cesare non si sa cosa accade ma soprattutto come mai si giunga alla scena in cui San Giorgio si immola per salvare tutti gli altri. Forse voleva solo svignarsela e i suoi poteri l'hanno tradito...
Rimane solo la vaga impressione che il film volesse proporre agli spettatori qualche messaggio di natura spirituale, qualche stimolo alla conversione dei cuori, al sacrificio cristiano. O, almeno, lo presumo.
Peccato comunque, visto che i presupposti per una produzione di discreto livello c'erano, con tanti rimandi ad altri film di fantascienza (Alien 3 e Matrix, ad esempio, anche se il regista cita pure Solaris tra le fonti di ispirazione) e soluzioni grafiche e di regia senza dubbio originali ed efficaci, soprattutto quando entra in funzione i misteriosi poteri di cui è in possesso San Giorgio e che gli consentono una visione "aliena". A tratti sembra di assistere ad un videogame, a tratti si ha l'impressione che ci siano più livelli di significato da codificare (mi riferisco, ad esempio, ai nomi dei personaggi, alla scelta di utilizzare i "gironi danteschi" per scandire il trascorrere del tempo), in altri momenti invece sono la sofferenza (soprattutto di Lambert Wilson...), la follia e un vago senso di redenzione a far pulsare il film di vita propria. Ma, nel complesso, il risultato conseguito è appena appena sulla sufficienza, rovinato dall'inconcludenza della storia narrata e, probabilmente, dalla mancanza di fondi e supporto alla produzione: da quel che sembra infatti il budget limitato ha permesso di girare solamente parte della storia. Peccato, un vero peccato.
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