Episodi: 8
Anno: 2016
Genere: sci-fi, horror
La trama in breve:
Il 6 novembre 1983 a Hawkins, una remota e tranquilla cittadina dell'Indiana, il dodicenne Will Byers, membro di un ristretto gruppo di quattro amici fraterni, sparisce in circostanze misteriose; allo stesso tempo in un laboratorio segreto nei dintorni della stessa cittadina un ricercatore è vittima di un'inquietante creatura. Dallo stesso laboratorio Hawkins, una stramba ragazzina approfitta della confusione generata dall'incidente per fuggire. Dopo aver trovato rifugio in un ristorante, inseguita da agenti del laboratorio, continua la sua fuga imbattendosi nei tre migliori amici di Will: Mike Wheeler, Dustin e Lucas, che si erano messi sulle tracce del fidato compagno svanito nel nulla. La ragazza, che si identifica con il numero tatuato sul suo braccio, "Undici", crea un legame in particolare con Mike, il quale accetta di nasconderla nella sua abitazione.(fonte wikipedia)
Il mio commento:
Ho scoperto questa serie su consiglio di uno dei consulenti che, ormai da qualche anno a questa parte, transitano e lavorano con noi della N-aitec.
Recuperato e visto il primo episodio, sono letteralmente stato rapito da questa serie che, a spizzichi e bocconi, son riuscito a terminare quasi...beh...tre settimane fa.
Un dubbio che comunque mi rimane è se la forte presa che questa produzione Netflix ha avuto sul pubblico è dovuta solo alla serie in sé o al fatto che comunque sono molti i figli degli anni '80, periodo in cui sono ambientate le puntate.
Comunque sia, seppur breve, anche se è già in arrivo una seconda stagione, questa Stranger Things convince e appassiona per una serie di motivi. Vuoi per la sopracitata ambientazione, vuoi per il mistero/i su cui si indaga, vuoi per le innumerevoli citazioni e rimandi a opere di quegli anni, senza scordare la regia e le scelte in termini di locandine, musiche e caratteri. Insomma, è stata davvero ben studiata e organizzata.
A livello di ritmo narrativo probabilmente risulta un po' più lenta di altre serie di questo periodo e la presenza di periodici flashback contribuisce a questo effetto. D'altronde, era pur necessario sfruttare questo genere di espediente per spiegare le vicissitudini di alcuni dei protagonisti - Undici e Jim Hopper in particolare - e la venuta del "demogorgone".
Quello che comunque mi ha irretito è stato l'amalgama di elementi e citazioni che, in realtà, sono già noti e che, grazie anche ad analisi come il seguente ho potuto rimappare.
Si va da richiami a film come E.T. e Goonies, a riferimenti ad Alien e lo Squalo, ma anche ai comics degli X-Men o a videogame stile Silent Hill, senza scordare Star Wars o IT o anche produzioni anime come Elfen Lied...
Il tutto impreziosito da questioni di amicizia, intrecci amorosi, perdite e crisi personali, cospirazioni e complotti, elementi che arricchiscono la trama e ci spingono a parteggiare e a immedesimarci. Anche perché, in fondo, si parla di bambini alle prese con qualcosa di gargantuesco, e tutti siamo stati bambini :-)
Tra i personaggi presenti, mi sa che mi son affezionato in particolar modo a Hopper, il capo della polizia locale, che dall'iniziale immagine di uomo sfranto, menefreghista e abbandonato a sé ("caffè e contemplazione"), anche perchè in fondo non è che a Hawkins succeda poi chissachè, si rivela invece ben altra persona, caparbio, comprensivo, determinato, desideroso di proteggere il prossimo in barba a chiunque debba affrontare. Non so perchè mi ha fatto pensare a Bud Spencer alle prese con il bimbetto alieno H725... Riuscitissimo poi il flash back della sua storia personale - Hopper ha infatti perso una figlia - che affiora nell'ultima puntata della serie, proprio in un momento molto forte creando un parallelo tra presente e passato e motivando ancor di più il comportamento dell'uomo.
Lo ammiro anche per la sconsiderata follia mista a coraggio di essersi inoltrato nell'altra dimensione (scusate per lo spoiler...) alla vai che vai bene, senza sapere cosa avrebbe trovato e se mai sarebbe tornato.
Lo ammiro anche per la sconsiderata follia mista a coraggio di essersi inoltrato nell'altra dimensione (scusate per lo spoiler...) alla vai che vai bene, senza sapere cosa avrebbe trovato e se mai sarebbe tornato.
Apprezzata anche la distrutta e disperata Joyce Byers, interpretata da un'ottima Winona Ryder, madre del piccolo Will che scompare nella prima puntata e alle prese, pure lei, con una situazione personale non idilliaca e con eventi sovrannaturali di difficile comprensione. Tristissimo, per quanto mi riguarda, il modo in cui è stato reso il doppiaggio della scena in cui il piccolo Will - dall'altra dimensione - cerca di comunicare con lei accendendo delle lampadine posizionate in concomitanza con delle lettere - disegnate da Joyce - dove a lettere tipo "R" "U" "N" la voce di Giuppy Izzo ha dovuto virare verso suoni improbabili...
In terza posizione arriva Undici, anche qui, massacrata nel doppiaggio che da un "El", diminutivo di Undici, è divenuta "Undi" :-(((
Lei rappresenta la chiave di tutto e, appunto per l'alone di mistero che la attornia mescolato al fatto che non parla molto e che possiede discreti poteri psichici (come a volte capita nei romanzi di Stephen King), difficilmente non riesce a incuriosire lo spettatore. Anche perché mano a mano che la storia procede e che la verità viene a galla, questo personaggio risulta sempre più "ricco" e sfaccettato, ora guadagnando in umanità o in pericolosità. Il fatto di essere una bambina, una creatura comunque innocente e plagiata dagli adulti, la salva in corner ma rappresenta comunque un qualcosa di anomalo e "terrificante".
Per cui, senza insistere ancora, se ne avete l'occasione e vi ispirano le opere di fantascienza, direi che questa serie fa per voi. A livello di spettacolo horror non è che si esageri, però certe situazioni hanno il loro impatto, soprattutto per come è stato reso il demogorgone, una creatura umanoide ma priva di volto, fortissima e forse immortale...e con necessità di nutrirsi.... Mi auguro comunque che nella seconda stagione forniscano anche qualche elemento su codesta creatura, per capire meglio da dove proviene - anche perché Undici l'ha trovata nel "buio" viaggiando con la mente verso dimensioni ignote ... - e l'universo che gli ideatori di Stranger Things hanno in mente. Ideatori che, forti del successo di questa prima stagione, magari riusciranno a gestire un budget più alto e dare spazio anche ad alcuni elementi che in questa sono stati un po' sacrificati (vedasi la gestione della sparizione di Barb, o le famiglie di Dustin e Lucas...), seppure senza penalizzare lo sviluppo della storia o creare squilibri. Di certo non siamo di fronte a una produzione stile Game of Thrones, dove le sottotrame e i personaggi abbondano, però la presenza di qualche ulteriore elemento di contorno non avrebbe guastato, magari a discapito dell'insistenza sulla questione amorosa tra Nancy Wheeler e Steve....che comunque era necessaria per creare il triangolo con Jonathan Byers e giocare ... con le foto :-P
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