venerdì 14 dicembre 2018

The Martial Arts Teacher: A Practical Guide to a Noble Way

Titolo: The Martial Arts Teacher: A Practical Guide to a Noble Way
Autore: Jonathan Bluestein
Editore: CreateSpace Independent Publishing Platform
Genere: arti marziali
Pagine: 284

Argomento:
L'insegnamento delle arti marziali può essere una delle professioni più nobili, ma porta con sé alcune delle sfide più singolari e sorprendenti che si possano immaginare. In questo libro, l'autore Shifu Jonathan Bluestein rivela in modo molto dettagliato il modo in cui questa occupazione nonché missione di vita può essere portata avanti con grande successo e gioia. Scritto per gli insegnanti di arti marziali di qualsiasi stile, praticante o aspirante, questo eccezionale lavoro mira a fornire una consulenza concreta e facilmente applicabile. che può cambiare la vita. Sii il meglio che puoi diventare!

Il mio commento:
Ho letto questo libro grazie ad Alessandro, amico e maestro di Qi Xing Tang Lang Quan, che me l'ha prestato. Non si tratta di un vero e proprio manuale, né di un testo che si propone come "corso", bensì è da considerarsi come una pacata e serena condivisione di opinioni e considerazioni legate all'insegnamento delle arti marziali. Una sorta di chiacchierata, se così vogliamo dire, in cui Jonathan Bluestein riporta la propria visione di quella che dovrebbe essere l'atteggiamento e il modo di fare di un buon maestro di arti marziali, una figura che accentra su di sé vari ruoli all'interno di una scuola o di una palestra. Infatti, nonostante quel che magari si può pensare, l'allenamento fisico non è l'unico aspetto che viene curato nelle scuole di arti marziali, soprattutto in quelle proposte in modo tradizionale che si propongono quasi come delle mini comunità, in cui le persone possono crescere, confrontarsi, maturare e allenarsi per diventare persone migliori, virtuose, sia a livello fisico ma anche mentale e spirituale. E come in tutti i contesti in cui più persone si trovano a convivere e condividere tempo ed esperienze, possono esserci aspetti da curare, altri da studiare o su cui riflettere per correggersi e/o prevenire potenziali problemi. 
Ecco allora che questo libro può rivelarsi un valido supporto per fare ordine e focalizzare l'attenzione sui vari aspetti che caratterizzano la vita di una scuola, aspetti che alle volte può capitare di trascurare o che talvolta vengono affrontati in modo discutibile. 
L'autore propone quindi personali osservazioni legate alla condivisione del programma e degli obbiettivi con gli studenti, alla gestione degli stessi, al modo in cui farli procedere, l'atteggiamento da possedere per motivarli o aiutarli, considerazioni frutto di esperienza personale che vengono sottoposte al lettore per suggerire strategie o semplicemente riportare la propria esperienza, casomai ci si riconoscesse: ognuno poi farà le proprie scelte ma credo vengano offerti spunti interessanti su cui interrogarsi e misurarsi. 
Si tratta per altro di riferimenti che nascono dall'esperienza diretta maturata da Bluestein, studioso di arti marziali nonché fondatore della Tianjin Martial Arts Academy, in cui insegna Xing Yi Quan, Pigua Zhang e Jook Lum Southern Mantis. 

Il contenuto proposto nel libro non si sofferma invece su quelle amenità che la gestione amministrativa delle associazioni, almeno qui in Italia, sottintende (vedasi i tesseramenti vari, regolamenti, normative...) però viene ugualmente offerto qualche spunto sulla promozione o su come coinvolgere i potenziali nuovi allievi. Così come viene proposta qualche riflessione su come gestire anche quei casi in cui si perde qualcuno, cosa che non fa mai piacere ma che può capitare, a volte in modo silente e misterioso (con gente che sparisce definitivamente senza manco un saluto...) o alle volte anche con qualche diverbio e/o strascico emotivo. Condivisibili poi i richiami ad evitare i contrasti, a non focalizzare il rapporto maestro-allievi su dinamiche commerciali, e non da ultimo l'invito e l'apertura al cambiamento, per evitare la stasi e la radicalizzazione che possono portare a chiusure e al ristagno dell'arte oltre che della conoscenza.
Tra i vari argomenti proposti interessanti sono anche i riferimenti a dinamiche tipiche delle arti marziali cinesi, vedasi il capitolo dedicato alla figura del 師父 shifu, in cui si parla pure del 拜师 baishi (una cerimonia con cui si presta giuramento al proprio maestro divenendone discepolo), che aiutano a contestualizzare e comprendere maggiormente il rapporto che si viene a creare da e verso il maestro, e che tolgono eventuali dubbi sul fatto che maestro di arti marziali non è sinonimo di allenatore. 
A impreziosire il libro, oltre a piacevoli illustrazioni e riferimenti a massime e pensieri filosofici, vi sono poi spunti per auto-analisi così come riflessioni sull'atteggiamento da avere, sul linguaggio implicito ed esplicito che "usa" l'arte marziale: in fondo, essa stessa è una sorta di "comunicazione" perpetrata nel tempo, che tramanda conoscenze, principi oltre a movenze e tecniche. Motivo per cui il ruolo del maestro non lo si può considerare disgiunto dalle responsabilità che egli ha nei confronti dell'arte e degli allievi, anche sul lungo termine. 
Il testo scritto da Bluestein lo reputo quindi molto valido e stimolante e mi auguro che venga tenuto in debita considerazione dai praticanti delle scuole di arti marziali del nostro Paese (e non), non tanto perché tutti debbano comportarsi o sposare le sue idee e atteggiamenti ma quanto meno per render noto che un certo tipo di scuola e atteggiamento è possibile e può risultare molto arricchente, sul piano fisico, spirituale e mentale, per i praticanti. Il testo ha anche il pregio di poter essere letto senza necessariamente seguire un ordine, in quanto i vari capitoli creano sì un'unico ampio discorso ma possono anche essere presi a sé, magari per porre maggiormente l'attenzione su dinamiche che più ci sono familiari o, al contrario, più ci sembrano distanti.

Nessun commento: