Episodi: 8
Anno: 2019
Genere: sci-fi,western
La trama in breve:
Distribuita tramite piattaforma Disney+, The Mandalorian è una serie tv ambientata nell'universo di Star Wars, circa 5 anni dopo la conclusione della trilogia originale, ossia dopo Il Ritorno dello Jedi.
Il protagonista è Din Djarin, un cacciatore di taglie mandaloriano, che, nel corso della stagione, si troverà a viaggiare di pianeta in pianeta per completare degli incarichi e proteggere un "bambino", appartenente alla stessa razza del maestro Yoda.
Il mio commento:
Inutile dire che sono un appassionato del mondo Star Wars e che non son son rimasto così soddisfatto della nuova recente trilogia proposta dalla Disney anche se, d'altro canto, mi fa piacere che sia stato rilanciato il marchio, nella speranza che qualcosa di buono venga infine proposto.
Qui, se volete, potete trovare commenti a Il Risveglio della forza, Gli ultimi Jedi e L'ascesa di Skywalker mentre in futuro è probabile che aggiungerò un post dedicato ai recenti Star Rats, di Leo Ortolani. Ma questa è un'altra storia.
Comunque, dicevo, quando leggevo di questa serie tv nutrivo un po' di dubbi, perché mi pareva una mossa molto commerciale, per cavalcare il momento di rinnovato successo del marchio, tuttavia leggevo sempre più pareri positivi e notizie circa la realizzazione di ben 2 serie a continuazione di questa prima stagione, un aspetto che mi ha spinto a recuperarne la visione.
Ora, non sono qui a gridare al miracolo, tuttavia sono rimasto soddisfatto di questa serie.
In primis perchè l'ho trovata più onesta e sensata di gran parte dei plot proposti negli ultimi episodi visti al cinema. La narrazione è semplice, procede gradualmente e senza particolari complicazioni, aggiungendo personaggi, situazioni e power-up per il nostro protagonista, ma il tutto fila abbastanza liscio senza particolari gemiti da parte del proprio buonsenso.
In secondo luogo perché ha chiamato in causa molte ambientazioni e razze di un universo, come quello di Star Wars, che son sempre state viste e conosciute per pochi istanti appena.
Infine perché son riusciti a confezionare una storia che tratta sì di imperiale e di poteri sovrannaturali come la Forza, ma senza necessariamente chiamare in causa jedi e sith. Ok, ok, c'è "il bambino", erroneamente chiamato "baby Yoda", però non è esattamente un jedi...anzi, semmai è un altro esemplare della medesima specie del maestro Yoda (di cui George Lucas manco s'è degnato di definire un nome...in fondo, è un personaggio ricorrente e per di più importante. Voglio dire, per Jar Jar Binks questo sforzo è stato fatto. Mah...)
Comunque, tornando alla serie, si tratta di otto episodi che ammiccano al western, ben calibrati, con discreta azione e un barlume di sensatezza. Si ritrovano in esso anche molte delle dinamiche semplicistiche tipiche dell'universo Star Wars, per cui viaggi nello spazio a bordo di catorci, senza pensare a provviste o beni di prima necessità, sprezzo del pericolo sia che si tratti di affrontare un rinoceronte che di navigare un fiume di lava, e nessuno risente di jet leg o disturbi di sorta nonostante viaggi spaziali e cambiamenti di pianeti, con tutto ciò che ne consegue in termini di gravità, luce, atmosfera...tutto viene ridotto ai minimi termini a favore della narrazione.
D'altra parte, il protagonista è Oberyn Martell...volevo dire, un mandaloriano, un esponente di una setta tutt'altro che espansiva o dedita alla frivolezze, cultori del Ferro (del metallo?) e delle armi. Quella dei mandaloriani è un credo, più che una razza, di persone dedite alle battaglie, che non cercano divertimenti né si interessano di economia o politica, se non nei limiti legati alla gestione dei propri affari. Individui spartani, che non dismettono mai la propria armatura (sono a norma Covid19...). Ma che sotto sotto hanno un cuore, visto quel che si innesca per proteggere "il bambino", ossia il bersaglio della missione che il nostro protagonista affronta nella prima puntata della stagione.
Di lì in poi si innescano inganni, inseguimenti, pericolai mortali, spostamenti senza sosta, battaglie...il tutto in linea con quello che si è abituati a vedere nelle pellicole Star Wars.
Per cui, non siamo di fronte a un capolavoro assoluto, a qualcosa che faccia gridare al miracolo, tuttavia, considerando budget e target, direi che il risultato complessivo è di ottimo livello. Anche sotto il punto di vista di effetti speciali e trucco è innegabile che sia stato realizzato un prodotto più che dignitoso, con una resa che non ha nulla da invidiare ai principiali capitoli della saga cinematografica. Apprezzata anche la carrellata di disegni e tavole preparatorie che fanno da sigla finale per le puntate, molto suggestivi e d'effetto.
Anche i personaggi che il nostro mandaloriano incontra nel suo peregrinare possiedono una loro caratterizzazione e consentono anche a spettatori neofiti del genere di prendere graduale confidenza con i vari mondi e razze. Ci sono anche comparsate di attori magari già visti anche in altre produzioni, da Werner Herzog a Omid Abtahi, da Nick Nolte (solo doppiatore) a Taika Waititi, da da Gina Carano a Clancy Brown, da Carl Weathers a Giancarlo Esposito, segno che tutto sommato il progetto di Jon Favreau è riuscito a destare un minimo di interesse. Vedremo che accadrà con il proseguimento della serie, vista anche la chiusura proposta...
Il protagonista, impersonato da Pedro Pascal, resta comunque il cuore del tutto: un solitario, amante delle armi e della battaglia, ma non un guerra fondaio, uno che sa stare al posto suo, quasi neutrale. E' un mercenario ma è anche una persona con una testa e un cuore, che sa scegliere la cosa giusta da fare. Un tipo tenace e perseverante, che non demorde, un duro ma non un eroe che, suo malgrado, si trova legato e in debito verso "il bambino" che, ricorrendo alla Forza, gli salva la vita in una particolare occasione.
Un personaggio inoltre che alimenta il proprio fascino proprio per il fatto di rimanere misterioso, sempre nascosto da una maschera che rimanda sì al concetto di protezione e al credo mandarloriano ma che frappone anche una barriera e garantisce distacco. Di lui si sa poco, solo qualche dettaglio che viene narrato o qualche stralcio di flashback...ma sono sicuro che ne sapremo di più.
Un ultimo appunto lo faccio poi a quei cari simpaticoni degli stormtrooper che, qua e là, riescono a ritagliarsi qualche momento in primo piano o a combinarne qualcuna delle loro. Non è mai facile essere uno scagnozzo, nemmeno quando l'Impero che servi sembra esser crollato. Coraggio ragazzi!
Nessun commento:
Posta un commento