Ieri sera, mentre cenavo, ho avuto modo di vedere qualche stralcio di "Miss Italia". Al di là del senso di tristezza, disarmante, che mi regala la visione di Mike Bongiorno, trascurando la mancanza di ritmo e di novità del programma (almeno per quello che ho avuto modo di vedere), sono stato colto da svariati dubbi. Ad esempio, comodo cercare la ragazza più "bella" tra veneri - mica tutte - truccate e preparate per l'occasione. E se invece provassero a far scegliere la miss italia in un modo differente? Articolando il concorso in modo da far emergere lati differenti di ste ragazze? Carattere, bellezza al risveglio senza trucco e artifici vari, cultura...anche con qualche sorta di reality. Chiudiamole tutte in una "casa", per dire, e attendiamo che si scannino... Ma soprattutto ho riflettutto per l'ennesima volta su come la televisione trasmetta messaggi di genuino arianesimo. E se per caso la più bella d'Italia fosse una ragazza in carozzina? Magari una modella costretta sulla sedia a rotelle per via di un incidente? Oppure una ragazza sorda?
O muta? Io già ho scritto un testo su questo e nuovamente torno sull'argomento. Perchè, ad esempio, oltre alla scala per far sfilare le modelle non c'è una rampa o un corrimano? La perfezione troppo ostentata a mio avviso è pericolosa. Certo, ne siamo assuefatti, la ricerchiamo ma ci porta a dimenticarci che la realtà comprende anche altro. E così poi va a finire che, banalmente, i disabili scompaiano. Per loro viaggiare sui mezzi pubblici diventa un incubo. Di loro e dei portatori di handicap e delle famiglie che li seguono ci si dimentica persino al family day (manifestazione di qualche tempo fa a favore della famiglia, "contro" di DICO). Non dovrebbe essere così invece.
In fondo, sono persone a tutti gli effetti, come noi, come qualsiasi altro ariano. Se per caso una ragazza "casta e pura" come Jenna Jameson o Kelly Madison (di cui abbiamo delle diapositive) finisse costretta su di una carrozzina, la riterreste meno bella o seducente? Oppure, se anche uno è menomato nel corpo, forse non può essere un campione di automobilismo come Alessandro Zanardi o di nuoto come Xavier Torres?
Io credo che tutto sia possibile e che, anzi, dovrebbe essere possibile. Per concludere vi segnalo una lettura che a me ha dato molto da riflettere, REAL, un manga di Takehiko Inoue che parla appunto di disabili. I protagonisti sono tre ragazzi, Tomomi, Kiyoharu e Hisanobu, le cui storie si intrecciano per via della comune passione per il basket. Eppure Kiyoharu, ex centrometrista, ha dovuto subire l'amputazione della gamba mentre Hisanobu è divenuto paraplegico a causa di un incidente stradale...ma comunque vivono e si sforzano e lottano contro problemi che noi "ariani" nemmeno vediamo.
Nessun commento:
Posta un commento