C'è stato il V-Day, e questo è un dato di fatto. Nel bene o nel male c'è stato. Ora si vedrà come evolverà la proposta di legge proposta da Grillo e dai Meetup. E io spero che non finisca tutto sommerso sotto strati e strati di notizie distorte e false verità spacciate dai media. Come quelle che son girate nel web in merito alla volontà del comico genovese di candidarsi in politica. O delle presunte volgarità e ingiurie ai danni di Marco Biagi. Ho letto qua e là comunque le diverse reazioni dei giornalisti, dei politici e dei cittadini. E ce n'è per tutti i gusti. Ad esempio qui si condanna il V-Day e l'operato di Beppe Grillo mentre in questo articolo si stima il numero di voti che otterrebbe se si candidasse. E tenendo conto che Grillo non si appoggia a media tradizionali come tv e giornali direi che si tratta di una stima adeguata. Anche per far capire quanto gli italiani siano recidivi nell'utilizzare ancora forme di comunicazione che li vedono più fruitori passivi che partecipanti attivi. Per dire, se uno utilizza internet come fonte di approviggionamento di notizie può verificare ciò che legge, cercare ancora e trovare alcune verità o conferme che altrimenti non avrebbe colto. Per dire, leggiamo qui alcune dichiarazioni di Casini oppure quel che dice Fassino in merito allo scandalo delle intercettazioni telefoniche. Uno scandalo di cui non si parla più (o quasi) e che, mi sa, vede solo la Forleo impegnata in prima linea a cercar di difendere un po' di quel senso di giustizia e di correttezza etica che in Italia si è smarrita. A tal proposito, una delle critiche alla proposta di legge del V-DAY è stata l'anticostituzionalità del primo punto, della richiesta di non avere al potere condannati o persone in via di giudizio. Si andrebbe a discriminare chi ha pagato, chi ha espiato la propria condanna e in questo senso si creerebbe una distinzione tra cittadini di serie A e altri di serie B. Mi domando però se sia giusto che un ministro stia al potere se ha a suo carico 9 anni di condanna per associazione mafiosa, concorso in strage, corruzione...Anche perchè, per dire, in altri Stati i politici si dimettono quando scoppiano scandali, quando ormai sono sputtanati e sentono di aver tradito la fiducia degli elettori...
Ad ogni modo, vedremo nei prossimi mesi come evolverà il tutto...confido comunque almeno in una cosa, un particolare su cui il V-DAY avrebbe dovuto far riflettere: l'utilizzo di internet come strumento di organizzazione, come canale di informazione privilegiato. Già perchè non è stata certamente nè la televisione nè la stampa ad accennare e a promuovere una simile iniziativa. C'è da chiedersi allora quale sia il ruolo dei giornalisiti tanto quanto se effettivamente siamo liberi. E in un Paese in cui programmi come Cultura Moderna, Amici o reality vari spopolano c'è da chiedersi per davvero se non ci stanno semplicemente distraendo privandoci non tanto delle informazioni ma della volontà di dire "basta!" è ora di cambiare. E' ora di provarci, almenom, di pretendere qualcosa di meglio per noi e per chi verrà dopo di noi.
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