Regia: Tim Blake Nelson
Anno: 2009
Genere: commedia
Cast: Edward Norton, Keri Russell, Richard Dreyfuss, Susan Sarandon, Josh Pais, Tim Blake Nelson
La trama in breve:
I fratelli Kincaid sono due, Bill e Brady (entrambi interpretati da Edward Norton), gemelli assolutamente indistinguibili ma solo per quel che riguarda l'aspetto fisico. Infatti mentre uno è scappato dalla cittadina di provincia in cui sono nati, ha duramente rimosso il forte accento ed è diventato professore universitario di filosofia antica, l'altro ha conservato sia il luogo di residenza che l'accento (di cui non c'è ovviamente traccia nell'edizione italiana che appiattisce qualsiasi differenza linguistica al pari del lavoro fatto da Norton per rimarcarle) e ora ha messo in piedi una florida coltivazione di marijuana e il relativo commercio illegale. Le loro vite tornano ad incrociarsi quando il secondo richiama il primo nel paese natale inscenando la propria morte. Il vero obiettivo è convincerlo a sostituirsi a lui per un giorno, in modo da avere un alibi perfetto per il crimine che ha in mente di commettere. (fonte mymovies)
Il mio commento:
Billy e Brady, entrambi interpretati da Edward Norton |
Per qualche assurdo motivo, sarà il trailer, sarà la stravagante traduzione italiana del titolo, sarà per come è stato presentato il film nel periodo in cui è uscito, mi aspettavo un film scanzonato e divertente.
Una commedia spicciola, senza tante pretese, magari un po' banale e con qualche gag.
In effetti avrei dovuto ipotizzare uno scenario differente già dalla "doppia" partecipazione di un attore come Edward Norton, che per altro apprezzo assai e assai (e gli perdono pure di aver interpretato Bruce Banner nell'ultimo film dedicato a Hulk....probabilmente anche la nota star statunitense ha un mutuo sul groppone come molti altri suoi colleghi...)..
Il film risulta infatti tutt'altro che scanzonato: presenta invece un intreccio che sa di drammatico, dove non si sprecano colpi di scena violenti, in cui si respira una certa dose di sconfitta. Ci sono personaggi più che discreti, altri appena appena accennati ma che si rivelano originali o comunque caratterizzati (la poetessa che pesca a mani nude tanto per citarne una, o il dentista ebreo sommerso dai debiti), indubbiamente funzionali per lo svolgersi degli eventi narrati. E in merito a ciò, gli ingredienti per la disfatta e per il fallimento ci sono eccome, così come la possibilità che il piano ideato da Brady Kincaid vada per il meglio sono concrete: tutto però sta nell'imprevedibilità della vita.
Brady e il fido Bolger (Tim Blake Nelson) |
Tutto può cambiare, tutto può rivelarsi sbagliato, ogni cosa può assumere una prospettiva diversa in virtù degli eventi che l'hanno preceduta: in questo senso "Leaves of grass", titolo che ammicca alle FOGLIE d'erba coltivata da Brady ma che si rifà anche alla caducità dell'esistenza umana ("Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie", direbbe il buon Ungaretti) oltre che essere un omaggio alla celebre raccolta poetica di Walt Whitman (lo so, non è farina del mio sacco ma navigando si imparano un sacco di cose...senza scordare che pure nel film Janet recita un'opera del poeta statunitense) riesce a trasmettere ottimamente il proprio messaggio. Accompagnato da una discreta colonna sonora e da un'ambientazione ammiccante al country, la visione coinvolge e trascina lo spettatore in una spirale di eventi degna di certi film dei Coen.
Janet (Keri Russell) assieme a Billy Kincaid |
La carriera di un ottimo professore accademico a rischio, la lotta per la sopravvivenza della propria famiglia, i contrasti tra mondi e persone distanti tra loro, le difficoltà di relazione tra familiari, la ricerca di riparare al male perpetrato, il sacrificio di sé, l'affrontare il proprio passato, la rinuncia di un comodo presente in favore di un ritorno alle origini o di un tentativo di espiazione... sono varie le chiavi di lettura proposte dal film, rilevabili secondo la propria sensibilità. Ci sono poi spunti filosofici, discussioni sull'esistenza di Dio, poesia o, addirittura, si potrebbe approfittare della visione solamente per qualche appunto sull'avvio di una piantagione di marijuana grazie al progetto organizzato dal geniale Brady (attenzione: potrebbe non essere legale, a meno che non siate protetti da immunità parlamentare!). Questo personaggio poi, che funge da motore che muove gli eventi, fornisce poi un'ulteriore spunto di riflessione in merito al significato di felicità e soddisfazione personale: la sua non è certamente un'esistenza esemplare, sospesa tra il crimine e la vita domestica, eppure si preoccupa per la propria madre e, a modo suo, anche del proprio fratello. Senza giudicare o pretendere di essere compreso fino in fondo: vive e basta.
Malgrado ciò più di qualche difetto lo si può ugualmente riscontrare, soprattutto nel constatare la facilità con cui certi atteggiamenti cambiano (penso ad esempio all'immediata resa di Billy di fronte all'insistenza del fratello che gli propone di fumare un po'...o alla storia d'amore che si instaura tra Billy e e Janet nell'arco di poche ore), come certe dinamiche scivolino un po' troppo rapidamente (piccolo il mondo,anche se siamo nel bel mezzo dell'Oklahoma!) o sul fatto che il background dei personaggi è poco indagato (come mai i due gemelli si son persi di vista se erano tanto legati? E il rapporto con la madre?). Quasi che tutte le esistenze cominciassero assieme.
Di nuovo Brady e Bolger... |
Tutto sommato il risultato complessivo è, a mio avviso, soddisfacente. Poi, come sempre, è questione di gusti: c'è chi lo troverà sconclusionato, chi difficile da inquadrare (né commedia né dramma...), chi noioso...
Per quel che mi riguarda, un'occasione gliela darei. Soprattutto se siete fan di Edward Norton, amanti dei film in cui l'attenzione è focalizzata sulla storia e i personaggi e non sugli effetti speciali o, più semplicemente, appassionati di fotografia (in quest'ultimo caso, credo, le immagini del finale non potranno che essere di vostro gradimento).
Certo, magari sarebbe andata meglio con un doppiaggio più accurato e maggior attenzione nel proporlo qui da noi ma, così è la vita...
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