Autore: Massimo Baglione
Editore: Il Mio Libro
Genere: fantascienza
Pagine: 192
La trama in breve:
Tributo alla Space Opera
L'Animo Spaziale è un tributo alla space opera. Contiene una raccolta di racconti (2 lunghi e 6 brevi) dell'autore Massimo Baglione, ambientati nella fantascienza spaziale. Prodotto da www.braviautori.it
Il mio commento:
Propongo anche qui il commento che ho inserito su MondoParallelo al termine della lettura di questo testo, sempre nell'ambito di una delle catene promosse sul forum.
Premetto che, di Asimov, ho letto davvero poco. Praticamente solo Abissi D'acciaio, lettura più che apprezzata tra l'altro
Partendo dal titolo, credo sia piuttosto azzeccato e in linea con quanto proposto dall'antologia di racconti. Inquadra bene l'ambito fantascientifico ma non rivela troppo
Nulla da eccepire nemmeno sulla copertina: sobria ed evocativa a sufficienza. Buona la scelta degli elementi proposti e delle colorazioni utilizzate. Fornisce già alcuni elementi utili ad inquadrare l'ambientazione e le vicende narrate. Al contempo non risulta né eccessiva né fuorviante.
Lo stile con cui sono narrate le vicende è piuttosto buono, scorre via piacevolmente, senza annoiare. Molto schietto e pragmatico, tendente più che altro a emergere attraverso i dialoghi piuttosto che tramite descrizioni e introspezioni. Attenzione comunque a tre aspetti in particolare:
- l'utilizzo dei verbi (da verificare e correggere in alcuni casi)
- la vaghezza
- modi di dire ed espressioni "colloquiali".
Quanto alle semplificazioni e alla vaghezza, credo sia più il frutto di inesperienza e "fretta" (in senso buono) di concludere i lavori. Credo invece che convenga, soprattutto in ambito fantascientifico, andar cauti ed essere pazienti, soprattutto per non deludere le aspettative dei lettori e per evitare l'effetto "superficialità" che si avverte. Mi riferisco in particolar modo a tutte quelle situazioni in cui ci si imbatte in: è successo qualcosa, ha premuto un pulsante, c'era un qualche problema...
Attenzione infine alle espressioni colloquali che tendono ad abbassare la tensione e a riportare il lettore ad una dimensione terrena e presente più che a lasciarlo nel mondo fantascientifico in cui, invece, dovrebbe trovarsi immerso.
In generale, per quel che mi risulta, si è trattato di una gradita lettura: la passione per Asimov e per le ambientazioni futuristiche e fantascientifiche si avverte, eccome, però non basta a rendere l'antologia un'opera completa. Credo infatti che quanto proposto sia, in realtà, solo un punto di partenza su cui lavorare per arrivare alla completezza. Una sorta di canovaccio da arricchire con descrizioni, caratterizzazioni dei personaggi, approfondimenti sull'evoluzione tecnologica ecc...
In particolar modo, spesso i racconti tendono a proporre dinamiche rapide e immediate che rischiano di essere poco credibili e che rischiano di disincentivare alla lettura.
Penso ad esempio alla facilità con cui si instaurano i rapporti di amicizia nei primi tre racconti, a come sia facile devastare ecosistemi alieni o accettare missioni potenzialmente mortali in pianeti sconosciuti...tanto, basta atterrarre in una stazione a caso e incontrare, t'oh, la persona giusta... meno male che c'era la copertura
Attenzione poi all'uso di abitudini e cibi e bevande attuali in un contesto fantascientifico spinto. Per dire, non sono così convinto che tra migliaia di anni sia ancora così facile trovare tabacco da rollare e fumare. Oppure vino italiano. Che poi, a dirla tutta, non considero queste scelte come errori ma come dimostrazioni di affetto per le usanze nostrane (anche se penso ugualmente che siano un po' discutibili).
Poi, per quanto riguarda i racconti in sè, credo di aver apprezzato soprattutto la trilogia iniziale e "Chiudi sessione". Quest'ultima mi è piaciuta per la vena critica e polemica verso la nostra nazione. La trilogia invece perchè credo sia la parte più consistente e riuscita dell'antologia anche se, come già accennavo, molto semplicistica. Credo comunque che lavorandoci su, arriccendola, se ne possa ricavare qualcosa di molto più avvincente e succoso, capace di risultare davvero un omaggio significativo alla produzione Asimoviana.
L'invito quindi che mi sento di dare è quello di rimboccarsi le maniche e ritornare sul testo, su tutti i testi, con grinta e caparbietà, per limare e sistemare, ottimizzando intrecci e caratterizzazioni al fine di esplicitare al meglio l'animo spaziale nascosto tra le righe.
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