domenica 5 agosto 2012

..:: Priest ::..


Titolo: Priest
Regia: Scott Stewart
Anno: 2011
Genere: sci-fi, azione
Cast: Paul Bettany, Cam Gigandet, Maggie Q, Karl Urban, Lily Collins

La trama in breve:

In un mondo in cui da sempre si combatte una lotta cruenta tra esseri umani e una particolare forma di vampiri-mostri, che poco hanno di raffinato e molto di animale, la Chiesa è riuscita ad avere la meglio addestrando all'arte del combattimento una legione di preti guerrieri. Grazie a loro è stata finalmente debellata la minaccia infernale. Il prezzo da pagare però è un dominio della Chiesa sulle città-roccaforte e sulle vite di tutti gli abitanti, in quanto protettori ufficiali dal male.
Vediamo cosa può servire: armi,
acqua santa, stelline ninja...
Acqua e cibo? Naaa...
Ma senza nemici da combattere è duro il reinserimento nella società per i preti-guerrieri, assillati da incubi e sensi di colpa che affondano le radici nei traumi delle molte battaglie combattute. Solo l'imprevedibile ritorno di una nuova orda di vampiri darà nuovo senso alla loro crociata e nuove preoccupazioni a una chiesa più intenzionata a sostenere di aver debellato la minaccia che a prendere le dovute contromisure. (fonte mymovie)

Il mio commento:
Non ho letto il manhwa di Hyung Min Woo a cui, teoricamente, il film è ispirato. 
Non ho nemmeno visto "Legion", sempre con Paul Bettany e Scott Stewart alla regia.
Ho però visto codesto Priest: la serata non era delle migliori, ero piuttosto cotto e stanco, e il film ... non ha dato una svolta alla serata. Peccato.
Su fatevi sotto dannati famigli in moto!
(Per fortuna nessuno di voi ha
pensato di prendersi una pistola...)
E sì che ne poteva uscire qualcosa di dignitoso considerando il mix tra vampiri, guerrieri affiliati alla religione e scenari post-apocalittici. Vaghi richiami a scenari bellici cyber-fantasy in stile Mutant Chronicles per dirne una, ma con forti suggestioni da film western.
Peccato che invece il film non decolli affatto ma rimanga su livelli al limite della sufficienza, con questioni spazio temporali molto dubbie, dialoghi affrettati e bruschi, spiegazioni minimali o assenti sia in relazione ai personaggi proposti che all'ambientazione descritta. Non dico tanto ma almeno qualche flash back per capire meglio come vengano formati sti "preti", perché inviare loro contro i vampiri e non nuclearizzare l'area, e soprattutto fornire un minimo di background a sta gente. 

Un vampiro. Scappato dallo zoo
di Doom della idSoftware mi sa...
Altro che Bram Stoker...
Invece no, tutto "succede" e amen in un mondo in cui si contrappongono oscure città fortificate che inneggiano a metropoli tipiche dei film di fantascienza a vaste e desolate praterie sabbiose.
E questo, come dicevo, rappresenta l'aspetto migliore della visione...
Quanto ai vampiri in sé, ecco, mi domando perché scegliere di rappresentarli come da diapositiva qui a lato --->

Ora, posso comprendere la scelta estetica di proporre dei mostri privi di occhi, glabri, schifosi, violenti e brutali ma...che ne è della poesia e del romanticismo che la figura del nosferatu evoca? Dov'è la sua nobiltà? Dov'è lo charme che plagia e spinge le persone e sottomettersi e a divenirne schiavi?
Tanto più che, addirittura, il buon Black Hat (impersonato da un Karl Urban che si aggiudica la possibilità di impersonare personaggi western...) ci prova ad affermare che "i vampiri sono più puri di qualsiasi essere umano". 
[con la voce di Nelson dei simpson]
Ah, ah, il sole tramonta!
E poi giù a ridere e ridere e ridere che il regista ha dovuto sospendere le riprese per una settimana.
Che poi, questi caspita di vampiri, non possono organizzarsi e vivere di pastorizia e allevamento e succhiare il sangue da mucche o maiali? No, per forza contro gli umani...
I quali, ovviamente, dopo aver vinto la guerra (grazie a 5 preti?????)  hanno pure la geniale idea di arroccarsi in città avveniristiche per vivere in schiavitù sotto una dittatura ecclesiastica. 
E non ho visto volti sorridenti....  
Cosa non si inventano
i passeggeri di Trenitalia
pur di non pagare il biglietto...
In definitiva, a mio avviso, questo Priest si è rivelato una ciofeca di film, da guardare solo per ammirare le ambientazioni proposte e poco altro.
Al più per ascoltarsi il Die Irae mentre il protagonista (che all'anagrafe della santa inquisizione risulta Ivan Isaacs) corre fiducioso verso l'ignoto.
E io che mi aspettavo almeno una sexy vampira a tramare nell'ombra, al più Bella Swan o Jessica Fletcher...invece no, pure la "regina" è un mostro osceno e privo di fascino ma dotato dell'intelligenza necessaria a star fuori dai guai e a mandare solo scagnozzi e tirapiedi umani a crepare sotto al sole rovente del West.




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