L'altro giorno leggevo la seguente affermazione di un ben noto dipendente del popolo italiano:
I miei avvocati insistono che se andassi in tribunale non mi troverei di fronte a delle corti giudicanti, ma a dei plotoni di esecuzione.
(ad esempio qui)
Era da un po' che non sentivo il termine "plotone d'escuzione". Però mi è piaciuto, evocativo, forte, efficace. L'emblema della condanna a morte in contesti militari, bellici e dittatoriali.
Quasi che quella contro la giustizia fosse una lotta da vincere. Non occorre provare i fatti, dimostrare, spiegare, rassicurare la gente che la persona che hanno votato è "a posto".
Immagino che chiunque possa fare un discorso del genere e, soprattutto, non presentarsi ai processi nei quali è impitato. "Hai ucciso qualcuno? Hai rubato? Corrotto qualcuno? Stai per essere processato? Non ti preoccupare: ignora la giustizia. Vedrai che prima o poi ti lasceranno in pace!"
Il messaggio lanciato quindi è ben diverso, subdolo e pericoloso. L'immagine evocata è quella della condanna ingiusta e impotente di fronte ad un destino avverso che si materializza tramite persone ottuse e dedite all'obbedienza di ordini impersonali. E comunisti, con tutta probabilità.
Il tutto in un contesto in cui la giustizia e l'integrità morale non contano più nulla.
"Che fai domani? Ci troviamo per una partita a tennis?" "Eh no, mi spiace. Sarei imputato in un processo...sai...dovrei andare...sono anni che mi chiamano e avevo detto che ero libero..." "Ma che te frega, dai! Vieni a giocare!" "Ok, mi hai convinto!".
Strano però che lo stesso senso di giustizia sia gestito diversamente quando invece si devono sputtanare (scusate il francesismo) le persone comuni, spiattellando il loro volto in prima pagina, sfornando paroloni e pseudo verità, calunniando magari, insistendo su processi a gestione mediatica. E' il caso di Meredith, per dire, o di qualunque altro fatto di cronaca. In quel contesto, stranamente, non si parla di plotoni d'esecuzione, ma di lasciare che la giustizia faccia il suo corso.
Come è accaduto ai leghisti, nel processo per banda armata. In fondo - commento di Zaia - non han fatto niente di male. Cioè, si, era illegale e se l'avessero fatto degli iraniani avremmo avuto il diritto di portarli di fronte ad un plotone d'esecuzione ma...
Tutto è relativo insomma. La giustizia, soprattutto.
L'informazione ancora di più.
"Ci fosse stato il processo breve...", sempre l'illuminato politico che, non pago del ruolo di ministro, punta anche a quello di governatore del Veneto (sospetto che fare il ministro lasci molto tempo libero... Brunetta, per dire, oltre al ruolo in Parlamento ne vuole uno anche come sindaco...senza contare il tempo speso di fronte alle telecamere).
Ora, a rigor di logica, se la giustizia avesse potuto far prima l'avrebbe fatto, no? Magari ignorando i tagli effettuati sistematicamente dai governi negli ultimi anni, oppure sfruttando la rinnovata e agile burocrazia messa in atto dal ministro per la semplificazione normativa...ehi, aspetta? Ma Calderoli è ancora al governo? Ah sì?
Al contrario, se ci fosse stato il processo breve, difficilmente si sarebbe arrivati ad una sentenza per le 30 e passa persone coinvolte in 3 anni visto che se ne sono impiegati almeno 10. Con il risultato della prescrizione. Pensa se anzichè in 30 erano centinaia o migliaia di risparmiatori Alitalia o Parmalat o Cirio. O Fiat...
Andrà meglio invece a quelli che potranno adoperarsi per la ricostruzione di Haiti mi sa. Subito pronti a partire per "aiutare". O per gettare le basi per future speculazioni.
Peccato non si possa "aiutare" l'Africa o altre zone disagiate del mondo (o del nostro PAESE!) con la stessa solerzia. Tutta gente che di fronte al "plotone d'esecuzione" costituito dalla vita o dalle spese per la sopravvivenza magari non può dire "i miei avvocati mi sconsigliano di pagarti: sarebbe come trovarmi di fronte ad un plotone d'esecuzione".
Magari si poteva destinare qualcuno dei montepremi del superenalotto alla causa della beneficienza...
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