Di tanto in tanto, sulle pagine di questo blog vi ho parlato del mio romanzo, dell'ambientazione, della sua genesi e di alcuni dei suoi personaggi.
Essendo indeciso sul titolo con cui proporlo vi ho anche invitato a dire la vostra sul sondaggio che, recentemente, si è concluso.
Personalmente mi aspettavo un maggior numero di voti, amen: forse non era così ben visibile...o forse non interessava (per i prossimi sondaggi proverò a richiamare l'attenzione sull'iniziativa con qualche immagine...).
Ad ogni modo, la proposta che è stata maggiormente votata risulta: Vuoto di Luce.
Direi quindi che, editore permettendo, il mio romanzo uscirà con questo titolo. Il cui merito, ad onor di cronaca, va ad un mio amico: Ale (che tra l'altro si sta pure prodigando per aiutarmi nella revisione dell'opera).
Al secondo posto, a parimerito, si sono iknvece collocati "Il Terzo Spirito", evocativo e suggestivo, e "La lama di Khashnag", quest'ultimo più squisitamente fantasy e relativo ad un elemento presente nel romanzo.
Gli altri titoli invece, "Giorni di Vuoto e Luce", "Il Consacrato" e il misterioso "Altro???", non hanno ricevuto un numero di voti utile alla causa.
Direi quindi che la questione è chiusa, almeno per il titolo.
Per quanto riguarda altri elementi, invece, posso spoilerare il fatto che, per la copertina, è in atto una collaborazione con Maurizio Noris mentre la pubblicazione non è ancora certa.
Purtroppo.
Il manoscritto è stato inviato ad alcuni editori, alcuni mi hanno risposto, altri no. Tra quelli che mi hanno risposto ci sarebbe la Liux Edizioni, che mi ha proposto una bozza di contratto su cui sto ponderando e "richiedendo", mentre la 0111 Edizioni dovrebbe sapermi dire entro fine mese.
Nel frattempo ho anche inoltrato mail ad altre entità editoriali, tra cui la Giunti con la quale ero d'accordo di risentirmi a inizio anno, per cui spero bene.
Dubito che me ne uscirò con una pubblicazione sfavillante e che in men che non si dica diverrà un best seller, però sono al contempo intenzionato a stipulare un contratto in cui credo. L'esperienza che c'è stata con "Condannato (non vita)", edito da Runde Taarn, mi ha temprato anche in questo senso.
Allora avevo dato poco peso a certe questioni e mi ero "fidato", auspicando che quel libricino potesse diventare l'occasione per inserirmi nel vasto oceano della letteratura e da lì avviare collaborazioni per progetti più seri e ambiziosi (e invece...).
Poco male, almeno ho imparato alcune "cosucce" e di certo l'esperienza mi ha portato a crescere e ad interrogarmi maggiormente in merito all'eterna questione: "che cosa voglio?"
Diventare re dei pirati!!! Buahah...ah no...aspetta...quello è sempre One Piece...come cavolo farò a star senza Monkey D. Rufy e soci fino a luglio...dannazione...
Idea! Mi dedicherò alla scrittura!
Al seguito de "Vuoto di Luce" oppure al completamento di qualche progetto abbandonato.
Nel frattempo, visto che un po' di spoiler in merito al mio romanzo volevo comunque farlo, proseguo con l'indicazione di qualcun altro dei personaggi che compaiono.
Dopo Helge e Balrog, perchè non parlare di Alchor?
Alchor è, in soldoni, un omaccione tosto e bellicoso. Uno di poche parole ma che sa comunque essere sensibile. Il nome l'ho preso da una delle stelle che compongono l'orsa maggiore e che, casualmente, dava il nome ad uno dei personaggi apparsi nella saga di Asgard dei Cavalieri dello Zodiaco.
Alchor è comunque un personaggio positivo, discutibile magari, che ho introdotto seguendo la duplice necessità di avere un "operativo della Luce" tosto, per organizzare inseguimenti e combattimenti, e per avere uno specchio di altri personaggi, servitori della Luce e del Vuoto che fossero. Per il modello, come potete notare, mi son riferito a Sagat (personaggio della serie di videogames "Street Fighter" della Capcom), Umibozu (ovvero Hayato Ijuin, dal manga di City Hunter di Tsukasa Hojo) e Zarachi Kenopachi (dal manga Bleach di Tite Kubo). Oltre a ciò c'è un pizzico di Hyo, l'esorcista che compare nel manga Ushio & Tora: pure lui è spietato contro i demoni, senza un occhio...e ha perso la famiglia...coincidenze? Ovviamente...
Un'altro personaggio fondamentale del mio romanzo (e non sono pochi, a mio avviso...), è invece Ferkor. Questa volta si tratta di un demone, un tipetto ambiguo e di bella presenza che serve fedelmente il Vuoto. Ricorda un po' un nobiluomo ottocentesco, un po' demodè per via del cilindro che non disdegna di indossare, ma comunque affascinante e misterioso. E' un tipo curioso, un sobillatore. Adora ingannare, irretire gli umani e ordire. Ama anche il rischio ed è pure piuttosto potente ma, astutamente, preferisce esporsi limitatamente. Non è quindi un personaggio che compare molto nel romanzo ma che, in realtà, costituisce uno degli elementi chiave di tutta la vicenda narrata. Il che, a dire il vero, è stata una sorpresa anche per me. Non so se capita anche ad altri scrittori (sempre che io lo sia), però l'evoluzione che questo personaggio ha avuto, nella mia mente e nella trama, è stata notevole. Inizialmente infatti l'avevo previsto per mostrare ai lettori un evento avvenuto circa 300 anni prima rispetto al tempo presente e invece poi qualcosa è cambiato...
Come modelli, diciamo che principalmente mi son riferito a Tyki Mikk (dal manga D-Gray Man): se però dovessi attribuirgli una connotazione "umana" probabilmente non esiterei a scegliere Jim Carrey per impersonarlo.
Bene, direi che posso fermarmi qui. Alla prossima per altri spoiler...magari su qualcuno dei personaggi femminili ^_^
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