Nel senso che, dopo più di una settimana di "terapia", il mio pc è tornato a casa consentendomi di riprendere le mie quotidiane attività.
Alla fin fine, quello che mi hanno sostituito è stato...rullo di tamburi...la scheda madre! Fortunatamente però son riuscito a recuperare una Asus AI K8N-E deluxe che mi ha consentito di mantenere, grosso modo, tutto ciò che avevo. Con conseguente risparmio di pecunia...
Il problema che è sorto in seguito però, e in merito al quale ho deciso di dedicare un post, è stato il recupero dei dati. Infatti, nella mia precedente configurazione, uno dei dischi che avevo (un Maxtor da 500 Gb) era prevalentemente dedicato alla memorizzazione di dati: dai miei testi alle foto scaricate dalla macchina digitale e quant'altro, senza contare i possedimenti di mio fratello e di mia madre. Teoricamente avrebbe dovuto sopravvivere al trapasso della mia precedente scheda madre mentre in realtà qualcosa è andato storto.
Non so se sia dipeso dai fallimentare tentativi di installazione di Windows, prima, e di Ubuntu, poi. ma qualcosa si è sputtanato. Di conseguenza, ora che contavo di ripristinare la mia precedente operatività, mi trovo un disco che mi risponde "Il disco non è formattato: vuoi formattare?" ogni volta tento di accedervi.
Peccato che dentro dovrebbero esserci un bel po' di dati...
Tra l'altro, possibile che con tutte le funzionalità disponibili in un S.O. non ce ne sia una per l'analisi preventiva di un disco ed il ripristino delle informazioni necessarie alla sua lettura? Soprattutto se il contenuto dovrebbe usare il medesimo file system del S.O. in questione?
Ad ogni modo, cercando qua e là nel web, fortunatamente, ho trovato alcuni utili consigli su applicativi da utilizzarsi in simili situazioni e, a tal proposito, consiglio l'ottimo Get Data Back della Runtime Software.
A me ha ridato speranza.
Avevo provato anche con Partition Found and Mount e con TestDisk, ma senza riuscire ad ottenere il medesimo esito.
Il programma in questione, infatti, consente di rileggere le partizioni e i settori di dischi che non vengono più rilevate correttamente e di tentare di ricostruire i files.
In questo modo, anche se non del tutto, sono riuscito a recuperare quello che mi interessava. Qualcosa, purtroppo, è andato inevitabilmente perduto.
L'utilizzo di Get Data Back, di per sè, non è complicato: prevede solamente 3 passaggi per l'analisi del disco ed il conseguente recupero di quanto in essi contenuto. In base alla grandezza del disco e ai dati contenuti, il programma potrebbe impiegarci 30 minuti come qualche ora ma, almeno, è possibile salvare i risultati per poter ricaricare questa sorta di immagine anche in un secondo momento.
L'unica pecca è che, terminato quest'ultimo passaggio, si è costretti ad una ricerca manuale di quanto desiderato attraverso una serie di innumerevoli cartelle che riportano il nome del settore in cui risiedevano i files (013E98, 015E6B...).
Ci vuole un po' di pazienza, insomma. Soprattutto se il disco è particolarmente capiente e il suo contenuto vasto ed eterogeneo.
Però questo è nulla rispetto al danno, economico o personale, che corrisponde alla perdita definitiva dei propri dati. O al costo di rivolgersi ad aziende specializzate.
In conclusione, ricordate, backup-ate sempre tutti i dati che vi stanno a cuore e non date mai per scontata l'esistenza del vostro disco :-(
L'esperienza tuttavia mi ha insegnato a star leggero, a cercare di limitare il numero di dati importanti presente sul pc: probabilmente inizierò a sfruttare un po' di più lo spazio ftp che ho disposizione su altervista o su siteground e a munirmi di applicativi come Uranium Backup ^_^
Alla fin fine, quello che mi hanno sostituito è stato...rullo di tamburi...la scheda madre! Fortunatamente però son riuscito a recuperare una Asus AI K8N-E deluxe che mi ha consentito di mantenere, grosso modo, tutto ciò che avevo. Con conseguente risparmio di pecunia...
Il problema che è sorto in seguito però, e in merito al quale ho deciso di dedicare un post, è stato il recupero dei dati. Infatti, nella mia precedente configurazione, uno dei dischi che avevo (un Maxtor da 500 Gb) era prevalentemente dedicato alla memorizzazione di dati: dai miei testi alle foto scaricate dalla macchina digitale e quant'altro, senza contare i possedimenti di mio fratello e di mia madre. Teoricamente avrebbe dovuto sopravvivere al trapasso della mia precedente scheda madre mentre in realtà qualcosa è andato storto.
Non so se sia dipeso dai fallimentare tentativi di installazione di Windows, prima, e di Ubuntu, poi. ma qualcosa si è sputtanato. Di conseguenza, ora che contavo di ripristinare la mia precedente operatività, mi trovo un disco che mi risponde "Il disco non è formattato: vuoi formattare?" ogni volta tento di accedervi.
Peccato che dentro dovrebbero esserci un bel po' di dati...
Tra l'altro, possibile che con tutte le funzionalità disponibili in un S.O. non ce ne sia una per l'analisi preventiva di un disco ed il ripristino delle informazioni necessarie alla sua lettura? Soprattutto se il contenuto dovrebbe usare il medesimo file system del S.O. in questione?
Ad ogni modo, cercando qua e là nel web, fortunatamente, ho trovato alcuni utili consigli su applicativi da utilizzarsi in simili situazioni e, a tal proposito, consiglio l'ottimo Get Data Back della Runtime Software.
A me ha ridato speranza.
Avevo provato anche con Partition Found and Mount e con TestDisk, ma senza riuscire ad ottenere il medesimo esito.
Il programma in questione, infatti, consente di rileggere le partizioni e i settori di dischi che non vengono più rilevate correttamente e di tentare di ricostruire i files.
In questo modo, anche se non del tutto, sono riuscito a recuperare quello che mi interessava. Qualcosa, purtroppo, è andato inevitabilmente perduto.
L'utilizzo di Get Data Back, di per sè, non è complicato: prevede solamente 3 passaggi per l'analisi del disco ed il conseguente recupero di quanto in essi contenuto. In base alla grandezza del disco e ai dati contenuti, il programma potrebbe impiegarci 30 minuti come qualche ora ma, almeno, è possibile salvare i risultati per poter ricaricare questa sorta di immagine anche in un secondo momento.
L'unica pecca è che, terminato quest'ultimo passaggio, si è costretti ad una ricerca manuale di quanto desiderato attraverso una serie di innumerevoli cartelle che riportano il nome del settore in cui risiedevano i files (013E98, 015E6B...).
Ci vuole un po' di pazienza, insomma. Soprattutto se il disco è particolarmente capiente e il suo contenuto vasto ed eterogeneo.
Però questo è nulla rispetto al danno, economico o personale, che corrisponde alla perdita definitiva dei propri dati. O al costo di rivolgersi ad aziende specializzate.
In conclusione, ricordate, backup-ate sempre tutti i dati che vi stanno a cuore e non date mai per scontata l'esistenza del vostro disco :-(
L'esperienza tuttavia mi ha insegnato a star leggero, a cercare di limitare il numero di dati importanti presente sul pc: probabilmente inizierò a sfruttare un po' di più lo spazio ftp che ho disposizione su altervista o su siteground e a munirmi di applicativi come Uranium Backup ^_^
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