Visto che siamo in periodo di campagna elettorale, e visto che vale quella gran vaccata della par-condicio (*), avendo io me medesimo sparlato sul Silvio nazionale qualche tempo fa, mi sento in dovere di criticare e contestare anche qualche altro movimento politico. So bene che Silvio, in quanto essere umano, non è l'unico esponente del PDL e che probabilmente la mia precedente critica può essere considerata parziale ma, fondamentalmente, me ne sbatto: se il PDL esistesse anche senza S. B. e i suoi esponenti fossero indipendenti e autonomi, magari lo scenario potrebbe essere diverso.
Diversamente, quei simpaticoni del PD sono molto più pluralisti. Ecco allora che quello che all'apparenza si presenta come UN partito è in realtà il risultato di una fusione di circa una ventina di correnti: da Bersaniani ai Dalemiani, dai Veltroniani ai Gentiloniani, poi ci sono gli Ulivisti, i Renziani, quelli di Insieme per il Pd e via dicendo. 21 correnti, tante voci, tante idee. Un bene. Ma anche un invito all'instabilità qualora si dovessero verificare disaccordi o situazioni di stallo simili a quelle che hanno portato alla caduta del governo Prodi nel 2008. E, considerando lo scenario idilliaco del nostro Paese, ha senso correre un simile rischio? Ma soprattutto, esattamente, il PD rappresenta "gran parte dell'Italia" o sono tante piccole parti d'Italia che hanno qualcosa in comune a formare il PD?
Mi chiedo poi quanto possa essere onesto un movimento che propone e sbandiera a destra e a manca l'idea delle Primarie:
- Vieni anche tu, cittadino qualunque, paga l'obolo e vota il candidato premier!
- Ehi, ma in Italia i cittadini, con le votazioni, non eleggono il presidente del Consiglio?
- E con ciò? Tu intanto vota e aiutaci a far pubblicità a questo movimento che negli anni è cresciuto!
- Ma quanta gente ha votato alle primarie del 2005?
- Circa 4,3 milioni di persone!
- E a quelle del 2012?
- Circa 3,1 milioni, perché?
- Uhm...
Che poi, anche qua, perché ci si deve per forza ridurre a "tifare" per una persona. Diamine, non c'è un programma con delle priorità e degli obbiettivi? A prescindere da chi c'è, quelle son le cose da fare altrimenti che progetto si sta portando avanti? Non siamo mica qua a fermare l'acqua con le mani o a far la pedicure ai castori, ragazzi!
Altro aspetto particolarmente felice del PD è la coerenza che dimostra nel proporsi come un partito di centro-sinistra (ma se parlate con chi è di destra vi dirà che quelli del PD sono i ROSSI), vicino ai cittadini del ceto medio, pronti a schierarsi accanto ai lavoratori, ai precari. Gente vera, che appartiene al mondo che tutti i giorni noi "cittadini" respiriamo.
Poi però si scopre che LORO gravitano attorno alla poltrona da decenni!
Per esempio: Massimo D’Alema, parlamentare da 24 anni; Rosy Bindi, parlamentare da 19 anni; Anna Finocchiaro da 25 anni....e via dicendo. E non pensate che prima di iniziare la carriera parlamentare ci sia stata qualche sana esperienza in miniera o in catena di montaggio. D'altra parte, se lo statuto del partito prevede un limite di tre mandati, almeno siam certi che prima o poi un po' di ricambio ci sarà.
Quello che invece non ci sarà è la restituzione di quei 22 milioni di dindini che il buon Lusi ha incamerato per conto del partito, soldi che non torneranno mai nelle tasche di noi lavoratori/precari/disoccupati.
Ma questa è storia recente.
Provate invece a rimembrare gli anni passati, e le mancanze che il PD e chi prima di loro hanno commesso.
Pensiamo alla legge sul conflitto di interessi, voluto, promesso, richiesto a gran voce e poi...puff, dimenticato (e S.B. se la gode..).
O pensiamo a quel discorsetto di Violante, nel 2002, sugli accordi e le leggi fatte e non fatte per tutelare non tanto gli elettori o lo Stato ma gli interessi di qualcun altro..
E perché non rimembrare le mancate votazioni alle proposte di legge per la riduzione dello stipendio dei parlamentari o le assenze determinanti per certe leggi varate da "altri"? E adesso che si parla dello scandalo Monte dei Paschi di Siena e del coinvolgimento del PD, come la mettiamo?
Boh, a mio modo di vedere c'è da meditare e riflettere assai e assai e, soprattutto, prestare attenzione a non finire risucchiati dalla smania da fascio luminoso di Men in Black, quello che resetta la memoria dell'ignaro elettore che, ossessivamente bombardato da messaggi di politica (addirittura durante quella pagliacciata del festival di Sanremo), finisce per perdere ogni riferimento cognitivo.
(*): qualcuno mi deve spiegare come funziona la par-condizio in un mondo in cui esistono internet e la stampa straniera...possibile che noi italiani si debba vivere perennemente nell'illusione di essere IL mondo? Ogni tanto si dovrebbe, invece, meditare su quel che diceva Platone in merito alla Caverna...
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