sabato 2 febbraio 2013

..:: Let's Fuck'em all ::..

Tranquillo, tranquillo...il tg
è finito...ssht! Tranquillo...
... ricordi quando arrivava il circo
com'era facile dimenticare ...

Io non lo so se, quando l'hanno scritta, Davide Autelitano e soci stessero effettivamente pensando alla situazione politico-mediatica italiana ma, a mio avviso, il brandello di canzone che ho poc'anzi riportato è dannatamente azzeccato.
Voglio dire, non so voi, ma l'intensa campagna elettorale di questo periodo mi sta procurando seri disturbi mentali. Bastano pochi minuti di tg e di pseudo spot elettorali perché io mi ritrovi a urlare, in un angolo della casa, schiaffeggiandomi come faceva Dustin Hoffman in Rain Man. 
E che cavolo, tregua, bandius, basta! 
Dico io, per quale dannato e sadico desiderio dobbiamo continuare a sorbirci i baldi giovanotti che ambiscono a farsi eleggere? Acciderbolina, ogni giorno continuano a raffica a sparare minchiate, a darsi e dirsi addosso, a promettere e smentire, a spararle su questo e quell'altro argomento con il risultato che si respira solo tensione e confusione. E molto spesso in merito a battutacce o argomenti di rilevanza epocale.
Una volta quest'uomo
aveva un lavoro: il
porta voce. Ma ora,
per colpa della crisi, si
ritrova disoccupato,
cupo e pensieroso...
Probabilmente è quello che "vogliono" (qualcun lo vorrà, penso, altrimenti avrebbero riempito i palinsesti di qualche altra cosa, tipo Sanremo...) però, sinceramente, non mi piace né mi riesce di sopportarlo ancora.
Che poi, perdincibacco, certi volti gironzolano (per non dire di peggio) in Parlamento da decenni...eppure c'è ancora bisogno di dargli spazio e di stare a sentire cosa propongono! 
Cribbio, bastava aver fatto qualche legge anni fa sul conflitto di interessi o per migliorare la legge elettorale e invece... 
Ok ok ok, chiedo venia: è anche vero che siamo in democrazia, che è un diritto, che è legittimo ma almeno, da cittadino, ovvero da sommo detentore del potere che tramite il voto conferisco a lor signor politici, pretendo che ci sia qualche mio degno rappresentante a portata di ceffone.  In alternativa, va bene anche un Ed-209 della Ocp oppure un Tartaglia qualunque. Come deterrente, sia chiaro, non perché agiscano realmente.
Anche perché, senza un sano contradditorio e senza rischi per i nostri baldi giovani lanciati verso le elezioni, questi cialtroni possono sparare stronzate e promesse senza rischio alcuno. 
In fondo, mica devono mantenere quello che promettono, no? 
E allora, vai con il coretto: "via l'Imu!", "meno tasse per le aziende!", "più soldi in tasca ai cittadini!", "più indipendenza dall'Europa!", "più lavoro!", "più PILU per tutti!".
Al contempo, argomenti quali "il caso Lusi", "il caso Fiorito", "gli scandali della giunta regionale del Lazio", "gli scandali della giunta regionale della Lombardia", "la mafia", "il taglio delle province", "il taglio di qualche decina di migliaio di posti di lavoro pubblici", "la riduzione dei parlamentari" ecc...finiscono nel dimenticatoio.
Al più, qualcuno lancia qualche frecciatina sulla riduzione delle spese in ambito militare (cosa assai facile essendo noi nel novero delle nazioni da considerarsi "il 51-esimo stato americano") o sulla reintroduzione della pena per il falso in bilancio ma... poi? 
Voglio dire, poi, che cosa accadrà realmente?

...questa invece ha avuto
qualche esperienza di..
lavoro. Film d'essai.
Indovinate per quale
partito si candida?
Avremo un governo capace di realizzare qualcosa o solo promesse e cinghiate sulle gengive ogni qualvolta uno scandalo emerge in superficie?
Avremo un minimo di stabilità ed equità o tutto questo clima di incertezza si protrarrà ancora e ancora lasciandoci sempre più poveri, brutti e incattiviti?
Già siamo in "crisi", già siamo completamente alieni al concetto di "lungimiranza", corrotti, raccomandati, ladri, approfittatori (...ehm, è questa vero la ben nota rispettabilità italiana che abbiamo riconquistato agli occhi degli stati stranieri?) e  incapaci di pensare al futuro, se poi ci aggiungiamo pure ulteriore instabilità e incoerenza manifesta a 360 gradi non è che mi senta particolarmente incoraggiato a pensare con ottimismo al mio avvenire.
Anzi, ogni volta che vedo le facce di quelli là li vedo troppo sereni e rilassati, gente che non ha mai lavorato più di tanto, che ha perso il contatto con la realtà e che, magari, guardando alle folle che si ritrovano di fronte, pensano solamente ai quattrini e al prestigio che potranno ricavare. 
Che poi, seppure non mi piaccia, il buon Monti continua a ricordare a tutti una semplice lezione: che i nostri politici contano e hanno potere "fin là". Se qualcun'altro lo vuole, il nostro governo salta dall'oggi al domani e ne viene posto alla guida qualcuno capace di tutelare gli interessi di quel qualcuno, dove qualcuno non corrisponde a un tizio ma un insieme di figuri e istituzioni più o meno noti che controllano le dinamiche del potere vero.  
Un uomo che ce l'ha fatta: basta
conoscere la gente giusta, essere
nei giri giusti e puf, quando meno
te l'aspetti, anche se ormai hai mille
anni, ti ritrovi a realizzare il sogno
di una vita e a guidare la nazione in
cui sei nato. E allora pensa,
cittadino qualunque, un giorno
la stessa cosa, potrebbe capitare
anche a te! Forse...
Per cui, a maggior ragione, mi domando cosa serve lasciar spazio ai siparietti di questi nostri baldi giovani con il rischio di confondere le menti degli elettori. Elettori che probabilmente saranno pure soggetti alla dinamica di cui prima, ovvero stupore ed emozioni dinnanzi ai dibattiti elettorali mentre il Nulla dilaga nei meandri della loro memoria. 
Dato poi che come nazione siamo arrivati ormai al punto di importare di più di quello che produciamo, in tutti  i settori mi sa, perché non comperare anche una classe dirigente? Come nel Calcio, dove le squadre acquistano giocatori da tutto il mondo e vivono felici. In politica, invece no, non ci si può comperare nemmeno un ministro tedesco o islandese. E invece, proviamoci, dico io!
Tanto, che abbiamo da rimetterci?
Van bene anche i Teletubbies oppure personaggi di fantasia, magari - oh sì, sarebbe perfetto - Tyrion Lanninster del Trono di Spade.
Non ricordo bene...di chi è
che ridevano questi due?
In fondo, se sono le logiche del mercato e dell'economia a condizionare la politica, a imporla addirittura, perché allora a noi elettori non è concessa la possibilità di "acquistare" un prodotto migliore? Possiamo votare, è vero, ma non scegliere davvero chi ci rappresenterà e ci guiderà.
Tra l'altro, anche in merito a questo aspetto, ogni tanto vengono fornite versioni quanto mai strampalate e assurde da parte di giornalisti o politici di turno sul nostro ruolo di elettori. Addirittura, mi è capitato pure di sentire nel servizio di qualche telegiornale riferirsi agli schieramenti con termini quali "i democratici" e "i repubblicani" °__°
Per cui, giusto per far ordine, riporto un estratto di quanto si può consultare sul sito del governo italiano:

La Carta costituzionale disciplina la formazione del Governo con una formula semplice e concisa: "Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei ministri e, su proposta di questo, i ministri". Stando a tale formula sembrerebbe che la formazione del Governo non sia frutto di un vero e proprio procedimento. Invece, nella prassi, la sua formazione si compie mediante un complesso ed articolato processo, nel quale si può distinguere la fase delle consultazioni (fase preparatoria), da quella dell'incarico, fino a quella che caratterizza la nomina; a queste potrebbe aggiungersene una ulteriore che si risolve nell'effettuazione del giuramento prescritto dall'art. 93 e della fiducia dei due rami del Parlamento.
La fase preparatoria
Teletubbies: la vera alternativa
alla poltica italiana! 

Questa fase consiste essenzialmente nelle consultazioni che il Presidente svolge, per prassi costituzionale, per individuare il potenziale Presidente del Consiglio in grado di formare un governo che possa ottenere la fiducia dalla maggioranza del Parlamento. Questo meccanismo viene attivato, ovviamente, ogni qualvolta si determini una crisi di governo per il venir meno del rapporto di fiducia o per le dimissioni del Governo in carica. L'ordine delle consultazioni non è disciplinato se non dal mero galateo costituzionale e, difatti, tale ordine è variato nel corso degli anni (in alcuni casi il Presidente della Repubblica ha omesso alcuni dei colloqui di prassi). In sostanza, questa fase può ritenersi realmente circoscritta a quelle consultazioni che potrebbero essere definite necessarie e, cioè, quelle riguardanti i Capi dei Gruppi parlamentari e dei rappresentanti delle coalizioni, con l'aggiunta dei Presidenti dei due rami del Parlamento, i quali devono essere comunque sentiti in occasione dello scioglimento delle Camere. A titolo esemplificativo può dirsi che l'elenco attuale delle personalità che il Presidente della Repubblica consulta comprende: i Presidenti delle camere; gli ex Presidenti della Repubblica, le delegazioni politiche....  (continua)

Per cui, udite udite, noi popolo italiano non eleggiamo il premier! Azz... e allora che cosa ci vanno raccontando? Misteri che solo Enrico Ruggeri e Roberto Giacobbo, lavorando alacremente, potrebbero svelare.
Vabbè, chiudiamo qui e guardiamo speranzosi al futuro. Nel frattempo, giusto per riflettere e sorridere amaramente, anche se non è recente, guardatevi il buon Natalino Balasso in un discorso a reti unificate:



  

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