Anno: 2012
Genere: wuxia, azione
Cast: RZA, Russell Crowe, Cung Le, Lucy Liu, Byron Mann, Rick Yune, David Bautista, Jamie Chung, Pam Grier, Daniel Wu
La trama in breve:
A Jungle Village, in un'epoca imprecisata dell'antica Cina, un pacifico fabbro è costretto a fabbricare armi per i peggiori predoni della zona, cercando di raggranellare i soldi sufficienti per liberare la sua amata Lady Silk dalla cattività del bordello in cui lavora, The Pink Blossom. L'arrivo in città del mercenario inglese Knife coincide con una escalation di rese dei conti tra i diversi clan, che finirà per coinvolgere tragicamente anche il fabbro Thaddeus. (fonte mymovies)
Il mio commento:
Avevo notato questa pellicola già al tempo della sua uscita e, vista l'ostentata benedizione da parte di Mr. Tarantino, mi ero riproposto di recuperarlo alla prima occasione. Evento che si è verificato qualche sera fa :-)
Innanzitutto sono contento che il titolo sia rimasto fedele all'originale: di solito, quando ci si trova dinnanzi a un nome simile c'è sempre il sospetto che in origine la pellicola avesse un titolo completamente diverso puntualmente stravolto dalle bizzarre scelte di doppiaggio italiane.
Questa volta invece ciò non è accaduto, e me ne compiaccio :-)
Sin dalla locandina, L'uomo con i pugni di ferro si presenta come un prodotto accattivante e suggestivo, un mix di generi e suggestioni ma, in verità in verità vi dico, ne sono rimasto convinto solo in parte. Mi aspettavo qualcosa di più incisivo e significativo. Intendiamoci, già sapevo che si trattava di un film pacchiano ed eccentrico, a tratti demenziale e splatter, sicuramente un degno omaggio alle produzioni wuxia, però si avverte la mancanza di quel "non so che" che avrebbe potuto consacrarla come un piccolo cult.
Nel suo complesso, considerando che per RZA si tratta del primo lungometraggio, si è trattato di un buon risultato: non è da tutti riuscire a cimentarsi tra evoluzioni marziali, ambientazioni esotiche e a far collaborare attori eterogenei per notorietà e capacità. Indubbiamente, tra i nomi presenti nel cast, Russel Crowe e Lucy Liu rappresentano le star più celebri e capaci, ma anche gli altri attori coinvolti hanno gestito bene le parti assegnate nei limiti di ciò che la trama prevedeva per loro. Certo, considerando l'ambientazione cinese (le riprese son state effettuate a Shangai), forse qualche attore di origini cinesi in più non avrebbe guastato: ma tanto, tra persone provenienti dal Vietnam, dalla Corea, da Hong Kong o dagli States, per un osservatore occidentale, c'è poca differenza.
Comunque sia, dicevo, ho apprezzato la storia proposta che cerca di rispettare il filone wuxia e, al contempo, di creare un'ambientazione propria, con personalità e identità ben precise. Ecco allora diversi clan che si contrastano a vicenda schierando guerrieri formidabili, ognuno in grado di padroneggiare tecniche e armi ben specifiche: vedasi di coniugi Gemini, che agiscono in simbiosi, Zen Yi (X-Blade) abilissimo con le lame, Brass Body (impersonato da un granitico Bautista) capace di rendere bronzeo il proprio corpo (tipo Colosso degli X-Men). L'ambiguo Jack Knife si destreggia nell'uso di una sorta di pistola-pugnale dalla lama rotante mentre il misterioso Poison Dagger preferisce ricorrere al veleno.
Ma la medaglia d'oro per l'arma più significativa va al fabbro Taddeus (ossia RZA) il quale, seppure dichiari di voler creare "la migliore arma che abbia mai creato", si fa forgiare due braccia di ferro a cui si fonde (visto che le sue le ha perdute nel corso del film...) e che riesce a manovrare come se fossero naturali estensioni del proprio corpo. E tutto grazie a portentosi insegnamenti marziali e alla dimestichezza con il chi...oookey....serve un po' di sospensione dell'incredulità, urlare interiormente "Ha i pugni nelle mani!" e il gioco è fatto.
D'altra parte, è innegabile che il ragazzo rappresenti un'anomalia nel sistema: voglio dire, senza voler sembrare razzista, è leggermente diverso da tutti gli altri per via del colore della pelle...sintomo di qualche dote eccezionale sicuramente posseduta.
E tra l'altro sta pure con la miglior zoccola ragazza del paese, sebbene quest'ultima svolga la mansione di prostituta nel bordello cittadino...
Comunque, dicevo, è richiesta una minima dose di accettazione e posizionare la levetta del cervello su off per poter vedere codesto film. In caso contrario ci si potrebbe insabbiare in un turbine mortale di "ma come...?"
Medesimo discorso nell'assistere ad alcune dinamiche poco rispettose della fisica, con personaggi che annichiliscono le comuni leggi della gravità (tutto nella norma trattandosi di un wuxia) o che danno sfoggio di capacità inumane (Taddeus appunto....) pur avendo un fisico non propriamente possente. Della serie, Taddeus contro Brass Body rappresenta una sorta di rivincita di persone Nunzio-like (1,7m per 75 kg) contro energumeni pompatissimi come Bautista (1,98m per 125 kg).
Al di là di queste amene vicissitudini che rappresentano un divertissment per regista-sceneggiatore e spettatori, si avverte la forte passione di RZA per le produzioni wuxia e per i film di arti marziali, con tanto di ammiccamenti a opere famose. Ad esempio, è difficile non andare con la mente a I tre dell'operazione drago (1973) nell'assistere ad alcune sequenze dello scontro tra Silver Lion e Zen Yi, ovvero quando si aggirano in un corridoio/stanza dalle pareti a specchio.
Peccato quindi che, nonostante le buone potenzialità, L'uomo con i pugni di ferro non riesca a convincere appieno. Rimane infatti un prodotto superficiale, privo di approfondimento dei personaggi e a volte non considerato seriamente per via di esagerazioni volute (sia in termini di acconciature e abbigliamento ma anche di scene splatterose, come tra Jack Knife e Crazy Hyppo) o per la piattezza della recitazione di taluni di essi (RZA tra l'altro...) o per la troppa carne al fuoco prevista dal copione, che probabilmente meritava almeno un'altra mezz'oretta per poter essere sviscerata e descritta, con il risultato di conferire spessore all'opera tutta.
L'unico personaggio verso cui si concentrano maggiormente gli sforzi di caratterizzazione rimane la figura del fabbro, Taddeus, fuggitivo dall'America, accolto in un monastero, quindi fabbro al servizio di Jungle Village dove lavora febbrilmente per recimolare il denaro necessario ad affrancare l'amata Lady Silk (e non so perchè ho avuto la sensazione che costei lo stesse usando...). Gli altri, invece, restano per lo più delle macchiette. Peccato: sarebbe stato bello aver saputo qualcosa di più almeno sui cattivoni, tipo Silver Lion e Poison Dagger, sull'origine della loro alleanza, sui motivi che hanno portato il primo ad effettuare il tradimento ai danni del padre (indovinate un po'? Gold Lion!)...
Diversamente, dal punto di vista dell'attenzione per la scenografia, per gli effetti speciali, per i costumi e per le ambientazioni l'opera è ben curata e risulta efficace assai; idem per talune soluzioni visive molto ad effetto o suggestive (vedasi la "crocifissione" di X-Blade o il discorsetto che Jack Knife tiene dopo aver sventrato Crazy Hyppo). Discorso a parte per la musica, poco in linea con la tipologia di film ma utile per ricordare che si sta volutamente esagerando per divertirsi omaggiando un certo tipo di pellicole.
Apprezzata infine la trovata per i nomi dei personaggi principali, abbastanza semplici da memorizzare e associare rispetto a quelli orientali solitamente usati in pellicole simili, così come la scelta di prevedere un discreto numero di belle ragazze all'interno del film, per altro capeggiate da una Lucy Liu che ammicca tanto alla O-Ren Ishii di Kill Bill volume 1. E qualche scena di $e$$o esplicito imho avrebbe potuto aiutare alla diffusione del film e agli incassi nei botteghini...chissà se nel director's cut...
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