Questa poteva essere la notizia diffusa dai media in merito all'aggressione a Silvio Berlusconi avvenuta il 13 dicembre a Milano.
I toni che invece i media e i sostenitori del PDL hanno usato sono differenti tanto più che sono stati proposti speciali e approfondimenti e, al contempo, tutti i telegiornali e i quotidiani hanno parlato della notizia, insistendo ossessivamente sulle immagini del premier ferito e dedicando ampi spazi all'accaduto.
Anche a discapito di tutto il resto.
Ora, riflettiamo un poco su quanto avvenuto e su alcune associazioni di idee ed eventi.
Guardare qualche telegiornale "serio", tipo Passaparola di Travaglio può aiutare.
Clima di tensione e odio:
E' innegabile che, soprattutto negli ultimi tempi, il clima di avversione verso Silvio Berlusconi è salito a dismisura, alimentato soprattutto dai media e dai giornali.
Che lui stesso controlla.
Di certo nè i processi a suo carico nè le parole degli esponenti politici dell'opposizione hanno contribuito ad addolcire la sua posizione.
Tuttavia, se è vero che il responsabile dell'aggressione è un uomo con problemi psichici, la motivazione "politica" potrebbe essere messa in dubbio.
O, quanto meno, può ridimensionare la faccenda.
Va condannata semmai la violenza in sè, l'aggressione fisica.
Ma non l'astio o la disapprovazione, più o meno forte, che si prova verso "Il Presidente". Senza contare che non è certamente un agnellino e che, anzi, con le parole ci va giù pesante pure lui (e anche i suoi portavoce).
Mi domando comunque chi benefici maggiormente di questo fatto, di per sè molto grave: non penso proprio che la vita di Tartaglia (o della sua famiglia) volgerà in meglio, ad esempio.
Così come temo che verranno adottate misure cautelative nei confronti della libertà di espressione, di stampa e di manifestazione del popolo italiano oltre a spianare la strada verso nuove leggi ad personam. Internet, per dire, è già stato additato in più di un servizio giornalistico come un mezzo da bloccare e censurare (per via di gruppi nati su Facebook, ad esempio). Da notare la facilità a ricorrere alla censura da parte del Popolo della "Libertà".
Un'altra considerazione va poi, come fanno notare Travaglio o Luttazzi, all'emotività della politica, al sentimento cui ossessivamente si accenna nei telegiornali e che dovrebbe legare elettori ed eletti. Amore, affetto, compassione oppure disprezzo, rabbia, odio...in realtà non c'entrano nulla con la politica! Servono semmai a creare disinformazione e ad abbassare le difese razionali degli ascoltatori.
Invece i servizi che si sono susseguiti uno dietro l'altro dopo l'aggressione sembrano voler testimoniare il contrario (ma è una pratica che vige da anni): solleticano ancor di più l'emotività degli spettatori che così "evitano" un approcio razionale alla notizia soffermandosi invece sulle immagini del sangue, della violenza, della confusione.
Sicurezza del Presidente:
Un aspetto controverso della vicenda (e che nei telegiornali non è stato sottolineato con la debita attenzione) è legato alla sicurezza del "Presidente".
E' la seconda volta che, nonostante la scorta, qualcuno lo colpisce: la prima volta è accaduto con un fotografo che gli ha lanciato addosso un cavalletto, questa volta con uno squilibrato.
Ed è strano come, nonostante il numero di guardie che c'erano (alle dipendenze di Silvio), un tizio qualsiasi sia riuscito a far qualcosa del genere (e non era nemmeno "sano di mente", figuriamoci un gruppo organizzato...)(...che poi...se non è sano di mente, beh, come mai era per strada senza controllo?).
Ancor più insensata e folle è stata pure la reazione dello psico-nano che, anzichè andarsene, ha preferito uscire dall'auto ed esporsi di nuovo alla folla.
E se non si trattava di un folle ma di un terrorista?
E se nella massa ci fosse stato qualcuno di armato?
O se l'aggressore avesse reiterato?
E se invece di fare il vip si ridemensionasse un poco, lasciasse il comando della scorta e stesse lontano dalla folla soprattutto quando il clima di tensione fa temere il peggio?
Fortuna ha voluto che Tartaglia non fosse legato a nessun gruppo nè terroristico nè politico e che, anzi, abbia agito di sua spontanea volontà. Mi spiace solamente che ora stia passando la tesi che i mandanti/colpevoli siano in realtà i gruppi di facebook o Di Pietro o AnnoZero.
Strano in ogni caso il comportamento di Silvio e che, per dirla tutta, è la principale causa di dubbio e perplessità sulle testate della stampa estera.
Ancor di più appare singolare come, con tutto quel che han detto di fare in termini di lotta alla mafia, nessun criminale "vero" abbia cercato di far fuori "Il presidente".
Voglio dire: di Spatuzza non si parla già più, però potrebbe anche capitare che camorra o cupola decidano di farlo secco. In fondo, "questo" è il governo che più di tutto ha fatto contro la mafia, no?
Cambiamento dei toni
Predicando che "l'amore vince sull'odio" S. B. è comunque tornato alla carica. "Bisogna andare avanti", ha detto. E di fatti è quello che si farà. Basta che si vada avanti veramente in una direzione utile al Paese, cioè dedicando tempo ed energie a progetti veri e concreti.
Leggi sul processo breve, sul ridimensionamento degli spazi pubblicitari per le reti televisive "non Mediaset" o per tornare alla carica con leggi ad personam o per le quali il governo debba chiedere la fiducia, temo, non rappresntano priorità per i cittadini.
La disoccupazione in aumento, il precariatò, la corruzione, lo sperpero di denaro pubblico, l'inquinamento, la corruzione: queste semmai dovrebbero essere obbiettivi primari per il governo.
Non chiudere facebook o inseguire presunti terroristi che piazzano ordigni innocui nell'area "anarchico-insurrezionalista" della Bocconi ("mi scusi: per l'area anarchico-insurrezionalista?" "vada sempre dritto, e poi a destra, dopo chimica e filosofia...").
HERE COMES THE REVOLUTION
TIME FOR RETRIBUTION
TIME FOR RETRIBUTION
(Judas Priest)
Ricapitolando, bene per il cambiamento dei toni ma che sia effettico.
Cioè che si smetta di parlare di nulla e che si faccia l'Italia, costruendo veramente.
Magari anche con un minimo di ricambio generazionale tra i politici.
Magari garantendo maggior informazione sui fatti e meno faccioni che, ogni giorno, sempre e per forza, devono dire le loro versioni dei fatti. Finendo spesso per confondere e creare tensioni.
Anche perchè, immagino, che un cittadino "onesto", che paga tasse, che c'ha pure una famiglia da mantenere, che non avrà mai una pensione decente e che magari rischia pure di rimanere senza lavoro di tanto in tanto si incazzi a sentir parlare gente che in vita sua non ha mai lavorato. Ma che periodicamente decide l'aumento del proprio stipendio e che porta avanti progetti che, a lui, lui cittadino intendo, non servono, ma che invece sono necessari per la salvaguardia di un mondo che non produce ma che cerca soprattutto di tutelare i propri interessi.
Quasi fossero parassiti.
Virus.
Tipo la suina...a proposito, com'è che non se ne parla più? Mesi di tensione e paura con il discorso del vaccino e ora, ora che dovrebbe esserci...? Mah...
PS: per il 14 dicembre era inoltre prevista un'udienza per il processo Mediaset.
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