Di notizie ne passano molte ai tg,ma talvolta non sono evidenti certe analogie che, per una persona sana di mente, potrebbero essere motivo di incazzosa perplessità.
O, per lo meno, lo è nel mio caso.
Davvero, non so voi, ma non riesco a guardare i telegiornali.
Anzi, ogni volta mi viene in mente:
A parte che ancora vomito
per quello che riescono a dire,
non so se sono peggio le balle
oppure le faccie che riecono a fare
(Niente Paura - Ligabue)
Giustizia: Meredith e Berlusconi
Il caso di Meredith Kercher, la studentessa inglese uccisa in quel di Perugia nel novembre del 2007, da mesi imperversa sulle nostre televisioni e sui giornali. Amanda Knox e Raffaele Sollecito sono divenuti nomi e volti noti a tutti: intervistati, discussi, tratteggiati da media e non. Sempre presenti in tribunale. Oggi sono stati condannati e tutti ne parlano.
Penso che tutti abbiano ormai capito che il "Caso Meredith" è divenuto un fenomeno di distrazione di massa.
Oggi, ad esempio, ha annichilito del tutto le notizie relative a Spatuzzo, il pentito che parla e straparla di mafia e politica. Tira in ballo (che caso) il signor Berlusconi.
Pure lui, da anni, imperversa in televisione e non solo. Ha a suo carico varie imputazioni giudiziarie (da anni!) ma non va ai processi. Li evita, minimizza, lascia che parlino i suoi portavoce.
Che strano.
La popolazione italiana alla fin fine sa tutto su un caso di omicidio (quanti ce ne saranno al giorno?) ma non viene informata sui reati di chi la governa. Al massimo si lascia abbindolare dai commenti di chi cerca di sviare l'attenzione. Vedi il caso di mister-condannato-a-9-anni-di-concorso-esterno-in-associazione-mafiosa-Dell'Utri, che afferma che la "mafia vuol colpire il governo". Eh già, lui parla, che è al governo.
Ad ogni modo, è strano il parallelismo giudiziario che vedo. E' strano come chi ha in mano le sorti del Paese si sottragga alla giustizia e alla popolazione non venga spiegato nulla.
Viva l'ignoranza, sia mai che porti voti e consensi.
Economia: Scudo fiscale - trasparenza Rai
E' di quetsi giorni la proposta di Brunetta per la trasparenza sulla gestione delle finanzie in Rai, in modo da mettere nei titoli di coda dei programmi i costi di realizzazione. Credo sia una buona cosa.
Mi domando però se viene fatta perchè si tratta di costi pubblici o che.
Cioè, e gli altri costi pubblici che la popolazione italiana sostiene? I costi della politica, delle opere pubbliche, degli investimenti...è tutto trasparente vero? E si controllano? Cioè, visto che ogni tanto si "scoprono" appalti truccati et similia...
Inoltre, non è che poi ci si dimentichi di dire che il debito pubblico sta salendo?
In compenso c'è stato lo scudo fiscale che prevede la possibilità di rientro di capitali dall'estero senza eccessivi controlli, dichiarazioni e pagamenti di tasse (è bello essere evasori, insomma) più la non punibilità per alcuni reati finanziari (è bello coltivare la passione per il falso in bilancio).
Mi pare che ci sia qualche contrasto tra le due iniziaive, o no? E' anche vero anche che si tratta di soldi pubblici e privati ma, dico io, non sarebbe meglio controllare sempre e bene cosa circola? Sia mai che qualche organizzazione criminale (la mafia?) ne approfitti per riciclare denaro o che qualche potente venga agevolato nell'evadere al fisco o nel pagare le tasse. Magari sfruttando certe banche tipo la Mediolanum.
Le tasse invece potrebbero diventare capitale pubblico da reinvestire per servizi migliori, no?
Ma forse è più semplice prendersela con la Rai insomma: in fondo, il pagamento del canone (che per altro è una tassa ingiusta) è un argomento attuale in questo periodo dell'anno.
E poi, i dipendenti Rai, sono un ottimo capro espiatorio.
Mica certe decisioni prese in materia di finanziaria, no?
PS: a proposito di economia, una volta, non facevano vedere l'andamento delle borse ai tg? Una parte che trovavo noioisa ma che proponeva grafici e numeri delle quotazioni di questa o quell'altra moneta o azione...che strano...
Moralità: Crocifisso - tette e culi
Sempre di questo periodo sono le crociate e i discorsi pro-cattolicesimo vs islam. Si reclama la presenza del crocifisso nelle aule di scuole, si dibatte, ci si scontra, si vieta il burqa (qui mi trovo pure d'accordo), si insorge se si propone la costruzione di una moschea. Insomma, si trovano tutti i motivi per evitare l'integrazione, il dialogo pacifico o per regolamentare seriamente i diritti e i doveri di chi sta sull'italico suolo. Una volta c'era pure un articolo della costituzione che parlava di libertà di culto, ma questa è un'altra cosa.
In merito al crocifisso, da togliere o aggiungere nelle aule, comunque sono nate varie contestazioni e iniziative. Raccolte di firme e quant'altro.
Sia mai che i valori cristiani vengano intaccati o dimenticati!
Se poi si permettono scudi fiscali e ingiustizie oppure un uso della donna come oggetto va tutto bene.
Pure nel Vangelo c'era scritto. O, forse, c'era scritto qualcosa ma è stato reinterpretato ad uso e consumo del consenso elettorale.
Oppure, come ai bei vecchi tempi del MedioEvo, per incanalare malcontento e "incazzature" verso lo straniero.
Che ruba e porta via il lavoro (a proposito, in occasione della crisi, quali sono state le politiche del governo del nostro presidente-imprenditore-operaio?)
In ogni caso, la sua televisione (Mediaset e Rai) mi pare abbondi di etica e valori cristiani. Anzi, di prove della fede, per vedere quanti poi finiscono con il compiere atti impuri o con il desiderare la donna (nuda) d'altri.
Ma non ho mai sentito il papa lamentarsi in merito.
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